La rabbia dei taxi contro le buche di Roma: “Che vergogna con i turisti”

iltempo.it «Lavorare in queste condizioni è impossibile, non ce la facciamo più. Guidare a Roma, tra il traffico e le doppie file, è già un’impresa in condizioni normali. Con tutte queste buche, voragini e crateri diventa quasi uno sport estremo, pericoloso. Un qualcosa di esasperante e frustrante. Qualcosa di impossibile». Le parole di Marco, tassista romano cinquantenne, riassumono l’esasperazione che centinaia di autisti professionisti provano quotidianamente sulla propria pelle, costretti a guidare lungo strade che sembrano uscite da un bombardamento.

Un’esasperazione che traspare, evidente, qualora si provi a scambiare qualche parola con loro: il clima che si respira agli stalli, dove sono in attesa di clienti, è pessimo, le facce sono scure, lo sconforto e la rabbia ribollono. «Una situazione indecente – dice Angelo, in servizio da oltre 20 anni -, mai vista prima. Talmente indecente che persino molti dei passeggeri stranieri se ne lamentano. Inizialmente restano sorpresi, quando la macchina salta per l’ennesima volta sull’ennesima buca, si spazientiscono e a volte protestano anche, come se la colpa di quei sobbalzi fosse mia». È vero.

Proprio stamattina – aggiunge Giuseppe, pure lui tassista da più di 10 anni – un passeggero ungherese, mentre percorrevamo Piazza Vittorio Emanuele, mi ha chiesto “ma come è possibile che le strade di Roma siano ridotte così?”. Una domanda a cui per carità di patria non ho risposto. Con imbarazzo». I tassisti romani ormai non fanno sconti a nessuno, perché nessuno più di loro sa che la situazione odierna è figlia di anni e anni di cattiva gestione e manutenzione, come ci spiega Cesare: «Sono 30 anni che le strade di Roma sono un colabrodo e nessuna delle amministrazioni che ci sono state ha risolto problema, la responsabilità non è certo solo di questa amministrazione. Prendete il caso di via Nazionale: è stata rifatta prima dalla giunta Rutelli, poi da quelle Veltroni e Alemanno, e infine da Marino. Risultato? Oggi è una strada devastata, perché gli interventi che ha subito non sono mai stati fatti con criterio».

E poi ci sono i danni provocati dalle buche, alle auto, certo, ma anche alla salute: «Sono giorni che sento i miei collegi lamentarsi – racconta Paolo. Chi ha bucato tre volte in una settimana, chi ha dovuto cambiare le pasticche dei freni, chi le sospensioni. E poi non tutti sanno che fare il tassista è un lavoro fisicamente usurante: molti di noi hanno problemi alla schiena, alla cervicale. I sobbalzi e le vibrazioni causate dalle buche peggiorano queste patologie».



2 commenti

  1. Fermatevi!!Ecco un buon motivo per astenersi dal lavoro…ma…non succedera,’ci scommettiamo?Sarebbe un bello spot a vostro favore.

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