Bla Bla Car si rinnova e somiglia al taxi “Abbonamenti e servizio porta a porta”

repubblica.it Anais Ginori Parigi N e gli uffici del quartiere Sentier, la piccola Silicon Valley parigina, è disegnata sui muri la curva ascendente con i numeri del continuo e finora inarrestabile sviluppo di Bla Bla Car, da uno a ventidue paesi, da qualche migliaia di utenti pionieri agli attuali 60 milioni. Il gruppo è in pieno fermento. Ha annunciato qualche mese fa il rebranding del marchio e della piattaforma. Adesso vara un nuovo algoritmo che potrà dare agli utenti la possibilità di organizzare tragitti porta a porta e nuovi metodi di pagamenti con abbonamento.

La più grande piattaforma mondiale di carpooling, creata dall’intuizione di tre ragazzi francesi nel 2006, cambia business model. «Senza stravolgerlo», precisa subito Nicolas Brusson, attuale ceo nonché uno dei fondatori insieme a Frédéric Mazzella (oggi presidente) e Francis Nappez (Cto). Da un anno e mezzo Brusson ricopre l’incarico di numero uno operativo, dopo essere stato il regista dell’espansione internazionale del gruppo che permette a conducenti e passeggeri di condividere tragitto e spese. Per anni i vertici di uno dei fiori all’occhiello della new economy francese hanno moltiplicato l’annuncio di nuove sedi all’estero, e di nuove partecipate. Dal piccolo sito Covoiturage, aperto quasi in clandestinità una decina di anni fa, si è passati al marchio globale Bla Bla Car che ha conquistato molti paesi d’Europa, tra cui Italia, Germania, Spagna, Olanda, Polonia.

Poi c’è stata l’espansione a est, con Russia e Ucraina, quindi in Asia, con lo sbarco in India. E infine nel gigante dell’America Latina, il Brasile. Il 2017 è stato il primo anno nel quale il gruppo non ha aperto nessuna piattaforma in nuovi paesi. Una battuta d’arresto o l’inizio di un’inversione di rotta? Brusson ammette che in alcuni casi lo sviluppo è stato al di sotto delle aspettative, per esempio in Turchia e in India, mentre – continua il ceo – rimane un potenziale in Brasile. La Russia è già diventato il primo mercato. Non a caso, Bla Bla Car – il gruppo viene valutato 1,7 miliardi di dollari – ha ricevuto nel 2016 un finanziamento di 21 milioni di euro dalla società russa Baring Vostok Capital Partners, che aveva già partecipato nel 2015 a un primo maxi finanziamento di 200 milioni di dollari che aveva visto come capofila Insight Venture Partners e Lead Edge Capital.

Dopo l’esplosione del passato, il “carpooling” è arrivato ormai in una fase più matura e si deve mettere al passo di nuove abitudini e concorrenti, come le low cost nel servizio ferroviario o la trasformazione di Uber e altre applicazioni che offrono tragitti condivisi tra passeggeri. In Francia Bla Bla Car ha dovuto adattarsi alla concorrenze dei “Car Macron”, i nuovi operatori di bus nati dopo la liberalizzazione voluta dall’ex ministro dell’Economia e attuale capo dello Stato. Brusson non vuole drammatizzare. «Attualmente c’è una guerra dei prezzi un po’ folle tra operatori ma prevediamo a medio termine una stabilizzazione », dice. Alcuni esperti hanno sottolineato la fragilità del modello di Bla Bla Car e quanto lo sviluppo si sia fermato negli ultimi tempi. «Non siamo preoccupati», risponde Brusson. «Abbiamo ancora ampi margini di crescita».

Il Ceo riconosce comunque che è stato necessario fare un «focus sul prodotto e su come farlo evolvere: siamo nel mezzo di questa trasformazione cominciata nel 2017». Una rivoluzione? «La nostra attività non cambia ma adattiamo il nostro modello», racconta il Ceo. La prima novità, appena entrata in funzione, è il Bla Bla Pass, un abbonamento che permette viaggi illimitati senza pagare le commissioni sui singoli posti in auto. Il nuovo sistema di prenotazione, già testato in Polonia, consente inoltre agli automobilisti di scegliere se ricevere i contributi alle spese online, sul proprio conto, oppure in contanti al momento del viaggio. «È qualcosa che era molto richiesto dagli italiani dove i pagamenti in contanti sono più diffusi che altrove », osserva Brusson. I cambiamenti, continua, sono il frutto dei suggerimenti della community, come la maggiore libertà̀ Nelle comunicazioni tra passeggeri e conducenti prima dell’effettiva prenotazione che adesso sarà possibile.

I Bla Bla Pass disponibili sono due: uno semestrale, per i passeggeri abituali, al prezzo lancio di 1,99 euro, e uno settimanale, per chi cerca passaggi solo occasionalmente, al prezzo lancio di 1,50 euro. L’utilizzo della piattaforma resta gratuito per tutti i conducenti che desiderano offrire i posti in auto disponibili a bordo del loro veicolo. Brusson è appena tornato da Bruxelles. È andato in macchina e ha testato personalmente il nuovo algoritmo che permette maggiore flessibilità e prossimità nella ricerca dei luoghi di incontro tra conducenti e utenti. Nel suo viaggio tra Bruxelles e Parigi è così passato a prendere qualcuno nella periferia della capitale belga. «Il nostro obiettivo – racconta – è offrire un servizio di carpooling porta a porta sulla lunga distanza».

Entro l’estate il nuovo algoritmo dovrebbe essere completamente a regime. In Italia Bla Bla Car è presente dal 2012 con una community di 2,5 milioni di viaggiatori. Le prime tratte per offerta di passaggi sono la Genova- Milano, la Milano-Padova e la Roma-Bari. I tragitti condivisi coprono una distanza media 340 km e la spesa media per un posto in auto si aggira attorno ai 18 euro. Nel corso dei primi 5 anni di presenza nel nostro Paese sono stati già stati condivisi 1,5 miliardi di chilometri. Nicolas Brusson, uno dei tre cofondatori e attuale ceo di Bla Bla Car; sopra la sala operativa del gruppo a Parigi


Un commento

  1. Tutto sarà a scapito del pubblico e a favore del privato. E quando il pubblico non ci sarà più, perché non più sostenibile economicamente, saranno cazzi di tutti. Questo vale non solo nei trasporti ma anche in altri settori. Ma purtroppo il popolo ormai è incantato dal “libero mercato” e il risveglio sarà molto molto pesante!

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