Milano, arriva l’Uber dei cinesi: 420 tassisti abusivi armati di app

corriere.it La top model arriva mercoledì alla Malpensa, il suo autista la raggiunge da Treviso. Entrambi sono cinesi, ed è l’unico elemento che hanno in comune: nessun passaggio di cortesia, nessuna amicizia. Alle 18 sono attesi alla sfilata del marchio N°21 in via Archimede 26. Ma su quella passerella la donna non scenderà mai. Il furgoncino Mercedes Viano su cui viaggia con lo staff viene intercettato e multato dalla polizia locale in Porta Lodovica: due mesi di stop al veicolo e l’autista sanzionato di 118 euro.

«Poca roba» dicono gli stessi vigili, che sono riusciti a provare la natura professionale del rapporto tra i due — che non siano «amici» ma autista e cliente lo ha confermato anche l’entourage di fotografi italiani a bordo — ma non l’origine della corsa tramite una app i cui tre ideogrammi, tradotti, significano «Risciò». Il motivo? L’applicazione funziona solo in due idiomi (due varianti di cinese) e soltanto su telefonini con scheda Sim anch’essa di nazionalità cinese. Per stanare gli abusivi, dunque, la polizia locale dovrà mettere in campo i propri interpreti. Alcune fonti del Corriere hanno confermato che sulla app ci sarebbero oltre 420 autisti orbitanti su Milano, ciascuno con un profilo individuale.

La «Settimana della moda» in corso non vede scioperi dei taxi né battaglie tra auto bianche e nere. Stavolta davanti alle sfilate che stanno animando la vita (e il traffico) della città non ci sono soltanto gli operatori professionali ma anche gli abusivi, seguiti dagli Ncc e dai vigili. Una task force delle «frecce» della polizia locale per fermare l’ennesimo fenomeno di abusivismo in città, stavolta ben più difficile da seguire rispetto all’americana Uber, bandita dal territorio italiano nella sua versione «pop», o alla francese Heetch, tuttora attiva soprattutto con i ragazzini all’uscita dalle discoteche. Come quelli di Uberpop e Heetch, infatti, gli autisti cinesi non possiedono regolari licenze taxi né autorizzazioni Ncc. Ergo sono abusivi e violano l’articolo 86 del codice stradale.

Nei giorni scorsi sono state numerosissime le segnalazioni dei noleggiatori (le auto nere del noleggio con conducente), raccolte in una chat di WhatsApp che indicava automobili e targhe dei sospetti abusivi. «Gli Ncc italiani hanno due chat» spiega il gestore. «Una per le comunicazioni di lavoro e un’altra per le chiacchiere». Ma visto il calo di prenotazioni sulla prima chat, la seconda, in questi giorni normalmente sovraccarichi, è diventata il luogo della rivolta, cambiando nome in «Sei out abusivo». Fotografie e video documentano clienti uscire dai gate degli aeroporti, cercare persone munite del classico cartello da agenzia turistica che poi saliranno a bordo di furgoncini, di norma vetture di alta gamma, preparati, in caso di controlli, a sostenere una semplice tesi: «Siamo amici, non clienti». Le comunicazioni, oltre che sulla app «Risciò», viaggiano anche su Wechat, il WhatsApp sviluppato dalla società cinese Tencent già dal 2011.

Gli autisti Ncc regolari hanno quindi predisposto un’iniziativa fai-da-te per far emergere il fenomeno. Hanno stampato adesivi da attaccare di nascosto sulle auto abusive per segnalare, con una mano bianca in campo rosso, l’irregolarità del servizio. Sull’onda delle centinaia di segnalazioni, la polizia locale milanese — senza dubbio la più attiva d’Italia sul fronte abusivismo, l’unica che, di concerto con l’avvocatura comunale, continua a multare gli Uberblack anche dopo la sentenza «riabilitativa» del Tribunale di Roma — sono partiti con una «stretta» che in pochi giorni ha portato al sanzionamento di una decina di cinesi, tutti regolarmente residenti.

La lotta delle «frecce» della polizia locale contro l’abusivismo conta 161 contravvenzioni nel 2017: 135 verbali legati all’articolo 85 del codice stradale (97 delle quali a driver attivi con Uberblack) che riguarda irregolarità dell’universo Ncc; e 26 tassisti abusivi (19 classici con base alla Stazione Centrale e 7 Heetch) secondo l’articolo 86. Nel 2018, il ritmo è cresciuto: in soli 50 giorni già fermati 19 tassisti abusivi (13 Heetch) e 20 autisti Ncc con irregolarità, di cui dieci legati a Uberblack. Tra le altre app monitorate, ci sono appunto Heetch, l’italiana Zego nonché alcune nuove piattaforme come Get transfer, Blacklane e Rideways. Ma con «Risciò» si è passati a un livello successivo.


 

4 commenti

  1. Piazza Clotilde, venerdì della moda, metà mattina, due ragazze straniere consultano il telefonino e dopo un po’ si avvicinano e chiedono tempi e costi per lorenteggio 274. Rispondo 40 minuti e circa 30€. Soddisfatte del preventivo carico le valige e parto. Poco dopo incominciano a raccontare la loro giornata. Volo da Bergamo per rientrare a casa annullato da Ryanair ( compagnia che si distingue per elusione fiscale e sfruttamento dei dipendenti), costrette a lasciare l’appartamento arbnb (pagato presumibilmente in nero), cercano su una nota app una camera in albergo a prezzo che le ragazze definiscono ripetutamente incredibile e pazzesco e infine chiamano U. che gli prospetta un costo di 96€, rifiutano dicendo testuali parole che sono stufe di farsi sfruttare da U.
    Arrivo in 35 minuti con 28€. Mi ringraziano infinite volte. Sono soddisfatto ma subito dopo ho la vaga sensazione di essere io il coglione: nessun aumento di prezzo, nessun rifiuto del servizio, tutte le autorizzazioni e revisioni in regola, tasse, inps, Inail ecc. pagate però quelli bravi, innovatori e quant’altro sono gli altri

  2. Giorgio KK il problema e tutto in quello che dici . finché ci sarai tu 365 GG. H24 sempre e comunque sara cosi e ci sara pure quello che i dirà che i tuoi 28 euro sono stratosferici,inauditi ,pazzeschi .Gli devi come si suol dire”togliergli la sete con il prosciutto ” e fargli assaggiare pienamente gli INNOVÀTORI E POI DEVONO “VOLÀRE GLI STRÀCCI ” Altrimenti non cambia niente e ne hai NUOVÀMENTE esempio da questo ULTERIORE problema .INVECE DI DIMINUIRE AUMENTÀNO I PROBLEMI À CAUSA DEL LASCIARE FARE “DEL POLITICAMENTE CORRETTO” DEL “TRANQUILLI ABBIAMO FATTO UN PASSO AVANTI” ( E TRE INDIETRO ).TUTTI AMICI ADESSO ( 4 MARZO). CHIUNQUE CI SIA IL 5 MARZO TI PENSI CHE SIA FINITA ? VEDRAI TE !

  3. Giorgio kk, non sei un c…ne, tutt’altro, anche perché lo saremmo tutti. Siamo operatori CORRETTI che si attengono alle REGOLE. Questi politici di m…. sono marionette in grado solo di condannare il lavoratore onesto e di tollerare chi invece ruba! L’abusivismo ruba a noi e alla società. Basta con questo mantra delle “riforme”, qui vogliono rendere legale quello che fino a ieri era fuori legge. Se si tollera continuamente di essere derubati si da spazio a future regolamentazioni a sfavore di tutti e a vantaggio di pochissimi. Lo vediamo bene quello che già accade in tanti campi e lo vediamo nel nostro settore quello che accade già in altri paesi. Ha ragione Zaffiro qui devono volare gli stracci. In questo paese si non strilli nessuno ti ascolta. Bisogna fermarsi tutti. Dieci giorni minimo. E fare casino. Senza paura. Avvisiamoli tutti e poi partiamo. La rivendicazione: il ripristino della LEGALITÀ, l’attuazione delle Leggi! Queste sono RIFORME, non la modifica delle stesse, per favorire i miliardari e dar la possibilità di sfruttare i lavoratori con la guerra tra poveri. Altro che sharing e gig economy, questi ce la stanno mettendo nel culo con tre paroline in inglese. Sarà brutale, triste e “pericoloso”, ma se non ci si muove seriamente faremo la fine dei topi; tutti.

  4. Adesso , sotto elezioni i ministri competenti li senti parlare di DUMPING,di concorrenza sleale ,che queste multinazionali non si comportano poi tanto bene . Ci e voluto il caso Embraco ! Uno dei tanti casi .PRIMA DOVE STAVANO QUANDO INCONTRAVANO U:::R CON I LEGALI DELLO STUDIO Z:::::.QUANDO INCONTRANO I PORTATORI DI INTERESSI DI QUESTE MULTINAZIONALI ! Mo tutti carini !Intanto chi mi ha danneggiato eppure chi si e girato dall’altra parte,chi ha firmato certe cose me ne ricordero’ sicuramente il 4 marzo . Intanto comincio da li ! Poi il 5 vediamo …..

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