Taxi, Codacons replica a tassisti: incapaci di distinguere tra concorrenza e delinquenza

PROSEGUIREMO CON PIU’ FORZA BATTAGLIA PER LIBERALIZZARE IL SETTORE

codacons.it I tassisti non sanno distinguere tra delinquenza e concorrenza, perché probabilmente non hanno studiato abbastanza o non sanno leggere bene i due termini e pensano che ci sia una identità tra due parole che hanno soltanto una assonanza. Lo afferma il Codacons, replicando alle accuse delle sigle dei tassisti che hanno criticato l’associazione per aver “osato” difendere i consumatori in occasione dell’inaccettabile sciopero del 21 novembre scorso.

Ebbene, informiamo i poco informati tassisti che Codacons ritiene che la delinquenza vada perseguita a carico di chiunque ponga in essere comportamenti illeciti, ma che questo non deve toccare il principio fondamentale dell’ordinamento europeo e mondiale sulla libera concorrenza. Quindi così come vanno perseguiti i tassisti delinquenti, e ce ne sono purtroppo tantissimi, va perseguita la compravendita illegale delle licenze taxi che raggiungono prezzi sempre più stellari. Allo stesso modo va perseguito anche chi attraverso Uber o altre categorie liberalizzate commette illeciti. Questa forse per i tassisti è la scoperta dell’ombrello, ma per i consumatori del Codacons è l’assoluta normalità.

La nostra associazione informa infine le organizzazioni dei tassisti che proseguirà e sempre con più forza la battaglia per la libera concorrenza a favore dei cittadini, e contrasterà in ogni modo chi vuole fermare lo sviluppo del mercato a danno degli utenti.


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