Uber ha taciuto sul furto dei dati di 57 milioni di persone tra clienti e autisti

lastampa.it Furto con riscatto e Uber finisce di nuovo nei guai. Nessuna pace per l’App di servizio auto con conducente destinata a finire nel vortice delle polemiche per aver taciuto sul furto dell’identità di almeno 57 milioni di persone. E per aver pagato un «riscatto» di 100 mila dollari ai pirati delle rete, autori della cyber-rapina, al fine di non diffondere i dati riservati e mettere il tutto a tacere.  

Uber anziché denunciare l’accaduto ha preferito agire per conto proprio e a pagare la somma in questione agli hacker che lo scorso anno avevano violato i suoi sistemi e rubato i dati sensibili di 50 milioni di clienti e di 7 milioni di loro autisti. Il crimine 2.0 sarebbe avvenuto infatti ad ottobre del 2016 e riguarda nomi, email, numeri di telefono di 50 milioni di clienti di Uber ed i dati personali di circa 7 milioni di autisti, inclusi i numeri di patente di 600.000 automobilisti statunitensi.

Uber garantisce che non sarebbero stati trafugati altri dati come numeri delle carte di credito, dati di Social security, ovvero l’equivalente del codice fiscale da cui si possono ottenere dati sensibili sull’identità di una persona, e nessun particolare sui viaggi effettuati.

Questo però è tutto da dimostrare, oltre al fatto che per aver taciuto sul furto, Uber potrebbe aver esposto – spiegano i media americani – a rischi più ampi clienti, dipendenti e persone che hanno a vario titolo a che fare con l’azienda.

Un altro guaio a cui porre rimedio per Dara Khosrowshahi, il nuovo amministratore delegato (arrivato a fine agosto) di Uber che però di recente ha dovuto fare i conti con una serie di problemi e con la concorrenza cinese. Tra cui gli scandali sugli abusi sessuali, la possibile quotazione del prossimo anno e la causa in corso che vede Uber contro Waymo, la divisone di auto senza guidatore di Google. E la disputa legale con le autorità di Londra che potrebbe causare problemi alle attività dell’App nella capitale del Regno Unito.


2 commenti

  1. Questa è la gente a cui i nostri professori del LIBERISMO ECONOMICO TECNOLOGICO vogliono consegnare la(le) nostre professioni. A tutti coloro che dicono di non essere contrari al tanto decantato FUTURO rispondo in maniera semplice. Ho levato la radio, e come mio padre ha fatto per 32 anni lavorerò solo sui posteggi. DI TECNOLOGIA NE HO FIN TROPPA NELLA MACCHINA, se devo marcire preferisco farlo SCONTRANDOMI FRONTALMENTE CONTRO QUALUNQUE DIABOLICO ANDROIDE. Che si fotta il futuro! Io me ne chiamo fuori!

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