Taxi contro noleggiatori: licenze, costi e regole. Ecco chi ha ragione e chi ha torto

corriere.it Tassisti contro noleggiatori (Ncc). Auto bianche contro auto nere. La guerra tra chi tutti i giorni dovrebbe assicurarci il trasporto privato nelle città è più che mai in corso e minaccia di investire in pieno la campagna elettorale già in corso. Lobby contro lobby, i contendenti fanno leva sul fascino esercitato sui partiti dai pacchetti di voti che, nel corso del tempo, hanno dimostrato di poter spostare. Solo per fare due esempi, fu Gianni Alemanno (An) nel 2006 a tentare una mediazione con i tassisti sulle liberalizzazioni di Bersani. Due anni dopo diventerà sindaco di Roma. E poi toccherà a Grillo nel 2012 scagliarsi contro i provvedimenti del governo Monti. Corsi e ricorsi.

Le liberalizzazioni tradite
Sarà per questo che a nulla sono servite finora le segnalazioni fatte dalle Autorità a Parlamento e Governo per sbloccare questo mercato: prima quella dell’Autorità dei Trasporti nel 2015 e poi quella dell’Antitrust che, nel marzo scorso, ha chiesto una riforma complessiva della legge-quadro che risale a 25 anni fa. Con due suggerimenti: norme più flessibili per i tassisti e eliminazione dei limiti su base territoriale all’attività degli operatori Ncc. E poi un minimo di regolamentazione per i nuovi operatori digitali, come Uber.

I costi professionali
Prima di tutto i costi della professione superiori agli Ncc. Per fare il tassista serve una patente B o superiore, un certificato professionale ottenibile dalla Motorizzazione Civile, al termine di un corso presso una scuola guida, di solito di due mesi, con esame finale. Costo: intorno ai 400 euro. L’iscrizione al ruolo di conducente pubblico, previo superamento di un esame scritto e orale di competenza della Camera di commercio. Fin qui valgono gli stessi obblighi anche per il Ncc. Poi il tassista deve acquisire una licenza che il Comune rilascia gratuitamente tramite concorsi che si svolgono molto di rado. Perciò la licenza viene reperita sul mercato a un costo di circa 180-200 mila euro, importi che variano da città a città, ammortizzabile in circa 15 anni. Al Ncc tocca acquisire a propria volta un’autorizzazione rilasciata dal Comune di competenza che si può ottenere iscrivendosi al ruolo presso la Camera di Commercio, previo superamento di un esame. Anche qui serve una licenza di un Comune. In assenza di bandi, vige il mercato tra privati: il costo a Roma può aggirarsi intorno agli 80-85 mila euro. In altre province il costo può scendere fino a 10-15 mila euro. I taxi contestano che spesso con le licenze pagate poco gli Ncc lavorano anche nella Capitale.

Le licenze
L’ultimo rilevamento sul numero di licenze di taxi e Ncc, fatto dall’Autorità dei Trasporti, è del 2016 e riguarda i 14 principali Comuni italiani: le licenze dei taxi ammontano a 19.644, quelle del Ncc a 2.514. Numeri ormai stabilizzatisi negli ultimi anni. È chiaro che il numero di licenze attive non corrisponde a quello in servizio in un dato momento del giorno, tenuto conto dei vari turni. Ad esempio, per Roma, a fronte di 7.703 licenze, sono in circolazione in un giorno feriale, secondo l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, da un minimo di 385 vetture (nelle ore notturne) a un massimo di 3.853 vetture (dalle 8 alle 14,30). L’interesse dei tassisti è mantenere il valore delle licenze, per questo temono che ne vengano concesse di nuove. Quanto ai loro guadagni, a Roma la media dichiarata, secondo gli studi di settore, è 1.150 euro, a Milano 1.200. Il Ncc paga le tasse sul fatturato. Entrambe le categorie hanno costi di gestione intorno ai 2mila euro mensili.

Aiuto, arriva Uber!
Ma il maggiore motivo del contendere tra tassisti e Ncc sta nelle modalità del trasporto. I taxi hanno un ambito urbano entro cui muoversi, dettato dalla licenza. Nel 2009 una legge ha limitato il servizio degli Ncc stabilendo che debbano stazionare all’interno delle rimesse situate nel Comune che ha rilasciato l’autorizzazione. Da lì dovrebbero partire per prelevare il cliente e lì dovrebbero tornare a corsa finita. Ma l’entrata in vigore della norma è stata prorogata di anno in anno, in attesa di una riforma. I tassisti oggi ne reclamano l’attuazione. A pressarli ci sono le innovazioni tecnologiche che oggi consentono a taxi e Ncc di lavorare in rete, come ha fatto Uber. La cui attività in Italia è inibita dalla sentenza del 2015 del Tribunale di Milano che per primo bloccò il servizio «pop», cioè quello equivalente ai taxi. corriere.it/cronache/cards/taxi-contro-noleggiatori-licenze-costi-regole-ecco-chi-ha-ragione-chi-ha-torto-guerra-che-fa-pressione-politica-rischia-bloccare-tutti-giorni-nostre-citta/aiuto-arriva-uber.shtml


Un appunto alla bravissima Antonella Baccaro, il numero di autorizzazioni ncc non lo conosce nessuno, forse neanche il governo stesso e tanto meno l’Ufficio delle Entrate, lo testimoniano le numerose sentenze dei vari Tribunali italiani. E’ possibile che negli ultimi dieci anni, per la stessa ammissione del sindacato Anitrav, si sia arrivati addirittura a 80.000 operatori in tutta Italia. Facendo la dovuta tara alle sparate fantasmagoriche del presidente e vice presidente dello stesso sedicente “sindacato maggiormente rappresentativo” del mondo ncc, si può tranquillamente equiparare il numero dei taxi a quello dei ncc, il che è una evidente stortura in quanto ci sono centinaia di autorizzazioni date da Comuni in cui si contano più pecore che abitanti. Mettere pace a questo delirio, ora, è compito della politica. L’alternativa è il caos e il caos, notoriamente, è inviso al potere in quanto incontrollabile. Uomo avvisato…


23 commenti

  1. LA legge non ha “LIMITATO” ncc,l’ncc deve fare ncc SERVIZIO DA RIMESSA.ALLORA pure io sono LIMITATO DALLA LEGGE e quindi mi metto a fare il servizio di linea oppure ncc .

  2. Per quanto riguarda licenza sig.ra BACCARO ,provi a reperire sul mercato una licenza per tabaccheria o altra attivita(bar ,pizzeria ecc.) si faccia un giretto.E poi di quale ammortamento parla in 15 anni ? (lo ha stabilito lei?) NOI non siamo il commerciante che stabilisce LUI in piena autonomia e liberta il prezzo del suo prodotto (prezzo dove puo includere anche il prezzo dei servizi accessori tipo pos ,busta , e AMMORTAMENTO.(il fondo bancario deve coprire le banche in crisi ,detto fatto ,hanno aumentato i costi.) le famose bollette a 28 giorni ?saranno multati ? sai che paura ! quanto hanno incassato fino ad ora ? E vogliamo parlare della “scomparsa del mercato tutelato “il prossimo anno ?E sicura che il consumatore ci guadagna sempre come vogliono farci credere?HO sentito parlare di supplemento notturno o supplemento festivo ,ma MAI dico MAI di SUPPLEMENTO AMMORTAMENTO ATTIVITA . Quello magari si realizza a fine attivita ( con il rischio anche di perdita ,dipende dal mercato ) e ci si pagano belle tasse sopra .

  3. Ma tutto ciò ora dopo lo sciopero, dove ci lascia? Quando i comunicati delle sigle spiegheranno al popolo bue come ci muoviamo? Qualcuno si lamenta della scarsa partecipazione da parte degli operatori, sarà vero ma se non si sentono coinvolti è si sentono presi per i fondelli da mille proposte diverse, e per lo più lo stesso ministro ha lasciato intendere quanto è assurdo presentarsi con 30 sigle, anche in un paese democratico come questo, il popolo e rassegnato, danno per scontato che non ci sia alternativa, soprattutto dopo che sentono di accordi con i nostri antagonisti per entrare nel merito e sentire puzza di inciucio, Siamo tutti responsabili io vado avanti non alzo le mani ci mancherebbe ma sono un po’ anche schifato dal tutto. Ciao.

  4. Direi che è un buon articolo. Soprattutto se redatto autonomamente.
    Dimostrerebbe che finalmente la stampa ha realizzato che un titolare di Trasporto Pubblico Locale-Non-di-Linea è un’attività commerciale oltretutto di servizi (la più difficile) e che i Tassisti più di qualche ragione ce l’hanno.
    Su il “Finalmente NOI non siamo il commerciante che stabilisce LUI in piena autonomia e libertà il prezzo del suo prodotto”, corretto!
    Sull’ “ammortamento”, avrei invece una riserva: l’attività è un’attività commerciale PRIVATA e tra il consumatore ed il commerciante l’ottimizzazione di un’attività passa non solo dagli “standard di qualità, prezzo e Sicurezza”, ma anche e soprattutto dall’ottimizzazione del/dei “canali commerciali” di promozione del prodotto/servizio. L’organizzazione di questi spetta al titolare d’azienda e reclamare diritti alle Rappresentanze di Categoria.
    Ora, se per il NCC “il canale commerciale” è ‘totalmente aperto’ per il tassista NO.
    Per il Taxi, per il NCC, per OGNI tipo di Trasporto e per ogni tipo di SERVIZIO i canali commerciali sono le modalità di “accesso al” e di “organizzazione del” servizio.
    Dove ‘organizzazione’ sta per ‘infrastrutture’ -“accessibili e funzionali”- quali posteggi-stalli, posteggi-‘serbatoio’ c/o porti e aeroporti, corsie preferenziali e infrastrutture “tecnologiche” !
    Ora, se per il NCC “il canale commerciale” è ‘totalmente aperto’ per il tassista NO.
    Direi che il preteso “rientro in rimessa” stona sia con il diritto di esercitare una ‘libera attività economica’ che NON può essere soggetta a ‘vincoli’ – la Concorrenza si applica A TUTTI ! sia soprattutto con l’interesse del consumatore. Sarebbe poi comunque pressoché impossibile attivare controlli per ogni singola circostanza di ‘presunta’ contravvenzione.
    Andrebbe però sì identificato e tutelato il tassita rispetto al ‘proprio’ “diritto commerciale” rispetto al ‘canale di promozione commerciale’ cosa che diventa di assoluta rilevanza rispetto alla “TARIFFA” che identifica l’ “INTERESSE PUBBLICO” ovvero la “TARIFFA PUBBLICA” (‘massima’). Purtroppo erroneamente percepita dai consumatori come ‘troppo cara’ ! mentre sia Tassisti sia NCC sappiamo non essere così.
    Si spieghi all’opinione pubblica che la “Tariffa Massima” da loro percepita come ‘cara’ è per un’azienda economica privata di questo settore una “Tariffa Minima!” di costo!
    Gli economisti lo definiscono “Break-even point” !
    Significato? “punto di pareggio. Volume di vendite al di sotto del quale un’impresa o un progetto sono in perdita”.
    Come definire il “Volume di vendita” ? direte. Personalmente un’idea io me la sono fatta.
    Proporrei di proporre questa domanda al prossimo incontro ai rappresentanti del governo responsabili di “garantire” in nome dello Stato Italiano il ‘Diritto alla Mobilità’ A TUTTI. Disabili motori (gravi) inclusi.
    Tenendo conto che la percentuale della popolazione che ricorre alla mobilità ‘garantita’ dal Servizio di Trasporto Pubblico Locale-Non-di-Linea è pari all’ 1% e su questa incide poi la % dei disabili motori-gravi…da cui si comprende come sorgano dubbi sul riversare centri di costo su di un singolo titolare. – Rende bene l’idea su come conseguentemente possa essere riversata sui Tassisti la responsabilità di investimenti per ‘garantire’ una modalità di trasporto INDISPENSABILE ed impossibile per un comune, una regione, lo Stato finanziare. – Vediamo che anche il servizio Pubblico di Linea è sempre meno finanziato.
    Le tariffe taxi sono DA SEMPRE già ‘amministrate’ AL MINIMO del possibile.
    Mi permetto concludendo di sfatare il ‘mito del costo della licenza’ che a mio avviso serve solo a “sviare” attenzione su un valore che NULLA A CHE FARE con l’efficienza, efficacia, sicurezza, sana gestione e soprattutto ritorno economico di un’attivvità di Trasporto con Taxi.
    Se per quest’articolo Antonella Baccaro è stata “bravissima” sono certa, e lo dico non solo per solidarietà femminile, nel prossimo supererà se stessa. La prima donna a ‘comprendere e descrivere’ la verità su “La Guerra dei Taxi”.
    Resto in fervida attesa di leggere.
    Nell’attesa mi chiedo perché sollevare nell’opinione pubblica (e negli stessi operatori Taxi e NCC) evocazioni negative insistendo sull’uso del vocabolo “guerra”.
    Mandela, Gandhi, le Suffragette, … denunciavano fatti e portavano avanti “battaglie”.
    E molti di noi, immagino siamo d’accordo ad essere grati per la loro determinazione, tenacia e sacrificio di risorse personali spese.
    I tassisti rappresentano e difendono i propri interessi ed il significato di quel “Diritto alla Mobilità” che include anche i NCC e ogni altra eventuale innovazione a patto che siano “inclusi” ovviamente anche loro.
    L’ordinamento giuridico prevede il rispetto delle leggi in modo verticale e orizzontale e la tutela costituzionale di tutti i propri cittadini NON di alcuni a scapito o vantaggio di altri in nome, nel caso di specie, del ‘Diritto alla Mobilità’ o della “Liberalizzazione del settore”.

    – Il commento viene inserito in copia alla pagina dell’articolo sul Corriere.it salvo la seguente integrazione che riporto qui per gli addetti ai lavori lasciando gli autori di Taxistory liberi di non pubblicarlo in caso risulti poco chiaro.
    Per il Taxi, per il NCC, per OGNI tipo di Trasporto e per ogni tipo di SERVIZIO (pensiamo alla prenotazione degli stessi NCC, di aerei, treni, in particolare alberghi e B&B con Expedia, Booking.com e AirBnB) i canali commerciali sono ‘strumenti d’intermediazione commerciale’ ESTERNI e perciò portatori di interessi propri che possono talvolta creare conflitto economico. – Vorrei sottolineare come il titolare (dell’albergo e del B&B) ‘resta sempre il ‘decisore’ tant’è che mi risulta esserci stata di recente una loro ‘battaglia’ contro Booking.com, mentre nel caso del taxi NO per obblighi imposti da Comune-Regolatore? Cooperativa-Intermediario (anche se associazione, per via della ‘maggioranza’) ? o Rappresentanza di Categoria (anch’essa per via di una ‘maggioranza’ ?) eppure la Legge 21/92 non obbliga.

  5. Precisazione: la mia affermazione di non ritenere il “rientro in rimessa” “non obbligatorio” NON E’ IN SENSO ASSOLUTO.
    Se “entrate in guerra” anziché “cercare spiegazioni” soprattutto con un Vs simile è qui, sì dubbio e discutibile.
    DO’ PER SCONTATO che ALLA BASE una licenza E’ LEGATA al PROPRIO TERRITORIO LOCALE ciò è insito nella descrizione del tipo di attività penso ciò ci trovi TUTTI d’accordo mi pare.

  6. MANTENGO LE MIE RISERVE SU AMMORTAMENTO CHE NON ESISTE NEL TEMPO ; PROPIO PER UNA TARIFFA “AMMINISTRATA SEMPRE AL MINIMO” ,MA SOLO A FINE ATTIVITA “COME RECUPERO (POSSIBILMENTE )”. PER QUANTO IL “NON RIENTRO”Q!UALCHE MA DICO “QUALCHE ” DISCUSSIONE CI PUO ESSERE ;MA MOLTO MARGINALE ” ALTRIMENTI VIENE SNATURATA LA NATURA DEL SERVIZIO E A QUEL PUNTO DEVE VALERE PER TUTTI ;VALE A DIRE CHE TUTTI E TRE I SERVIZI NON HANNO PIU UNA LORO “IDENTITA” :IO POTRO ESSERE TAXI /LINEA/ NCC ,E STESSO VALE PER SERVIZIO LINEA ECC. NON MI PARE QUESTA LA STRADA. E POI LE BATTAGLIE SI FANNO IN GUERRA ,E LA “GUERRA L?HANNO SCATENATA LORO .COME MAI”PRIMA” SI RIUSCIVA BENE O MALE A CONVIVERE ? SE MAGARI PRIMA DI OGNI INCONTRO LA PIANTASSERO DI ANDARE A CENA E DI FARSI ” ELENCARE ” DA CERTE ENTITA QUELLO DI CUI HANNO BISOGNO ( E DICO QUESTO PERCHE SE VAI A VEDERE LE PROPOSTE DEL MINISTRO A OGNI INCONTRO SONO SEMPRE LE STESSE “VESTITE” IN MANIERA DIVERSA ). COME MAI DOPO ALTRI 8 MESI STIAMO ANCORA COSI ? QUELLE NORME CHE PROPONGONO “NON POSSONO E RIPETO NON POSSONO VENIRE DAL LORO SACCO” QUESTO E SICURO. E SAPPIAMO DA DOVE ! BASTA VEDERE A CHI SERVONO E A CHI SONO CUCITE ADDOSSO !!!!! SE OGNUNO RISPETTA I PROPI AMBITI E UTILIZZA LE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE IN MODO “OPPORTUNO ” VEDRAI CHE NON CI SARA? GUERRA !!STANNE CERTA !!!

  7. AH; E PER ME LA TERRITORIALITA E’ ESSENZIALE E RIMANE “C O M U N A L E “. SALVO QUALCHE PICCOLA PICCOLA DEROGA DA CONCORDARE CON NOI

  8. Strano che Milano non abbia capito!!!!!
    Ahahahaha!
    Evidentemente capisce solo cosa gli fa comodo????
    Sto aspettandosi ancora spiegazioni sul perché il 21 mentre tutti eravamo fermi il 90 % dei servi della multinazionale LAVORAVANOOOO

    IPOCRISIA PURA

  9. Ovviamente rispettando le regole …..
    Ma quelle ancora che devono firmare sul loro contratto da precari!!!

  10. Giada hai stufato.
    Non perdo altro tempo a discutere con uno che sa solo insultare.
    By by

  11. La Territorialità NON potrà mai ‘totalmente’ definire i confini di esercizio.
    Sbaglio o lo strumento di lavoro principale di un conducente professionista ha le ruote e circola? e che anche quando nel medioevo e a Berlino c’erano i muri, le persone entravano ed uscivano?
    Strano che nel TPL-Non-di-Linea ci sia un bisogno sviscerato di parlare di “rispetto dei regolamenti”. Dovrebbe essere spontaneo perché dovrebbe essere vantaggioso.
    Che qualcuno SPIEGHI BENE come mai di quest’ossessione di “concorrenza sleale” e PROPONGA funzionali e realizzabili soluzioni. NON ‘Lager professionali’.

  12. PAOLA il cliente lo puoi portare pure all’estero ( mio zio che era un vero noleggiatore di altri tempi lo faceva ,altri tempi altra clientela) ma poi ritornava a CASA,E IL CLIENTE lo prendeva nel suo comune. Chi lo dice che non potra mai definire i confini ? LO dici tu perche ti piace cosi’.Spiegami perche quello che ha una licenza per esempio di un paesino della val d’aosta e pertanto quel comune ha rilasciato quella licenza per le esigenze di quel territorio lavora invece in modo PERMANENTE per esempio a Milano .PERCHE’ ?TI RISULTA che con una licenza per esempio di bar sempre di quel paesino lo apri a PIAZZA DELLA SCALA 0 A PIAZZA S. PIETRO ?QUANDO VERRANNO ABOLITI COMUNI PROVINCE E REGIONI E QUINDI SARA SOLO NAZIONALE NE RIPARLEREMO.NON VUOI TERRITORIALITA NON VUOI OBBLIGO SERVIZIO NON VUOI OBBLIGO TARIFFA AMMINISTRATA VUOI LICENZE PLURIME VUOI ENTRARE ZTL VUOI PASSARE SU CORSIE PREFERENZIALI NON VUOI ORARIO , VUOI FARE NCC MA ANCHE TAXI A SECONDO DELLA TUA CONVENIENZA , DICCI CHE TI SERVE ANCORA CHE TE LO FAREMO AVERE ! CONCORRENZA SLEALE ? SI CONCORRENZA SLEALE. QUANDO USI U:::R SEI A B U S I V O .

  13. Salve.Sono un”antagonista”.capisco parte delle vostre proteste e al tempo stesso credo che da noleggiatore anche noi abbiamo ragione su alcuni punti.Ritengo che il maggiore problema lo crei u…perche effettivamente rende possibile per il noleggiatore lo svolgimento di servizio di piazza puntando sulla coincidenza temporale richiesta servizio/reperibilita auto del noleggiatore.Mi chiedo allora perche non trovare un rimedio a livello legislativo che imponga al noleggiatore che si associa ad u…. di dimostrare ad eventuale agente accertatore che la prenotazione e stata fatta ad esempio 24 ore prima o 48?Al tempo stesso lasciare la coincidenza temporale richiesta servizio/reperibilita auto ad app che sono associate al servizio taxi cercando di non superare la distinzione tra servizio taxi e noleggio con conducente?Un saluto.

  14. Caro Zafiro, la questione non è se io “voglio” o “NON VOGLIO”, ma COME rispettare normativa, interessi economici, concorrenza, consumatori e LAVORATORE ALLA GUIDA che mi pare che nessuno tiene conto di questo quando parla di trattare l’attività “come tutte le altre”. Guidare o pilotare un mezzo di trasporto in strada tra il traffico e le intemperie non è come stare dietro un banco o una scrivania.
    Insomma si pretendono sicurezza e tariffe ‘all’osso’ SENZA quel margine di profitto necessario e atteso da un titolare di attività economica privata.
    Ai tassisti è persino preteso di farsi carico del ‘garantire’ la mobilità di tutti i cittadini cosa che spetta allo Stato e per sussidiarietà alla Pubblica Amministrazione Locale coordinare appunto. (La cosa emerge esponenzialmente quando si obbliga un Tassista al Trasporto indifferenziato di persone Disabili Motori-Gravi).
    Il Rientro in rimessa non risolverebbe del tutto. Ci sono i contratti di viaggio procacciati come atteso da una libera iniziativa privata.
    Risulterebbe qui dubbio poiché anti-concorrenziale obbligare che oltre la rimessa siano anche i contratti a dover essere stipulati solo con altri locali autorizzazioni/licenze e non ‘ceduti i diritti’ a terzi in altre regioni.
    Inoltre, c’è il problema di come far fronte in ogni caso agli eccessivi picchi di domanda e ai momenti in cui si è a riposo, in ferie, in malattia, auto in riparazione… se le autorizzazioni e le licenze sono contingentate.
    In alcune aree sappiamo essere inevitabile operare su più comuni e anche Regioni.
    Si ricorda che la professione è di Conducente Pubblico poi esercitata in ‘modo commerciale’ con lo strumento automobile (anziché negozio), che richiede 1 autista che come lavoratore si attende 8ore di lavoro, che spesso a bordo si ha un solo cliente/passeggero alla volta che si attende l’esclusiva del veicolo, che il NCC può anticipatamente programmarsi il budget mensile tramite le ‘prenotazioni anticipate’ nei diversi contratti mentre un Taxi NO.
    Alla fine della fiera però, sia NCC sia Taxi necessitano di un SISTEMA di COORDINAMENTO ovvero di RACCOLTA e SMISTAMENTO delle richieste di trasporto.
    Ciò è determinante in particolare nel servizio Taxi dove è ‘obbligatorio’ “assicurare” un prezzo proletario all’utente cioè un “prezzo all’osso” per l’operatore titolare nel Trasporto Urbano. Le Cooperative Radiotaxi sanno.
    Pertanto che si parta innanzitutto dal definire i contingenti a LIVELLO REGIONALE secondo i parametri già conosciuti. Qui un esempio https://www.regione.veneto.it/static/www/mobilita-e-trasporti/MOB_LR22BERSANI_All_A.pdf
    L’attività resta comunque LOCALE e ciò è riconosciuto dalla Direttiva Bolkestein. La Mobilità e l’attività economica devono essere Sostenibili e rispettare le normative, i consumatori, i lavoratori e tutti i parametri di ‘Sicurezza’.
    Forse questo è sufficiente per riconoscere la necessità in questo Settore Locale, che non è il solo, di ‘porre limiti’. Magari da rivedere di tanto in tanto. La legge lo prevede già.

  15. CLAUDIO ,e propio questo il punto , TROVARE UN “EQUILIBRIO ” Se la bilancia pende troppo da una parte si creano storture . Sono d’accordo in questi termini . La tecnologia che abbiamo sempre applicato sin dagli anni 70 (quando gli altri stavano con arco e frecce) se viene applicata in modo corretto da ciascuno nel propio ambito ,rispettando le regole che appunto differenziano i vari ambiti , sono ben accette .Ma se si vuole travalicare non funziona piu. A Marco dico ,siamo nel 2017 ? E allora ?LA legge MERLIN e de 57 ,la legge SCELBA e del 52 mi pare,sono in vigore REGI DECRETI ,ALLORA ?Abbiamo norme che provengono dal DIRITTO ROMANO! IO che sono retrogado uso per miei motivi il “car sharing” ,e tu ?Potremmo considerare il car sharig nostre antagoniste, ma poi di fatto fanno altro ,perlomeno rimangono nel loro ambito ,NON travalicano certi confini .QUINDI ? Le leggi possono pure essere temporalmente “vecchie” , ma l’importante sono i PRINCIPI ispiratori,le linee guida ,l’intento che si vuole raggiungere e mantenere . POI per l’amor DIO ci si puo discutere sopra .AH ! tempo fa ritrovai una di quelle macchinette (erano belle grosse a dir il vero)dell’AMERICAN EXPRESS ,con cui facevamo “A MANO” le carte di credito .ERANO FINE ANNI 60 INIZIO ANNI 70 ! R E T R O G A D I ! NON APERTI ALLE INNOVAZIONI ,CHIUSI N NOI STESSI :DIAMOCI REGOLE NEL RISPETTO DELL’ALTRO ( che in linea di massima gia ci sono )E VEDRAI CHE SI ANDRA D’AMORE E DACCORDO . Il commento di CLAUDIO va in quel senso ! MI vengono in mente le ” CONVERGENZE PARALLELE “

  16. Paola ,forse mi sbaglio ma nelle tue parole leggo sempre magari in modo sottile che mentre da una parte (ncc) si prefigura sempre in nome della tecnologia ,in nome dei tempi cambiati ,in nome della liberta di impresa ,in nome del libero mercato in nome dei servizi migliori in ,caso di una maggiore apertura , ecc ecc dall’altra ritrovo sempre parole come “obbligo” “devi” “non puoi ” “assicurare ” “tariffa all’osso” ecc ecc .Pensa , a questo punto io sarei addirittura per la liberta TOTALE di ciascun servizio .MAssima liberta per tutti .Ognuno si pone sul mercato con le propie capacita e poi sara il benedetto MERCATO a decidere se vali o meno .MA presuppone che tutti abbiano le stesse identiche liberta ,nessun vincolo nessun obbligo niente da “ASSICURARE” Quando sara cosi mi adattero’ (ripeto ,probabilmente non ho compreso bene il tuo commento , in tal caso chiedo scusa )

  17. Caro Claudio sono pienamente d accordo con te. Soprattutto hai detto la parolina magica:”SILICON” detto questo caro ministro nencini, come vede riteniamo le app cosa legittima. Non siamo e non saremo mai disposti ad accettare IL CONCETTO DI MULTINAZIONALI. Il caporalato non piace a nessuno, per conferma ascolti ciò che hanno da dire in proposito gli SCHIAVI DELL AMAZZONIA. SI AL LAVORO NO ALLA DEPORTAZIONE DELLE MULTINAZIONALI

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