Carabinieri accusati di stupro: uno avrebbe finto di chiamare un taxi

firenzetoday.it Nonostante una delle studentesse americane gli avesse chiesto di chiamare un taxi per portarle a casa, P. C. (il più giovane dei due carabinieri accusati di aver violantato due ventenni statunitensi) avrebbe soltanto fatto finta di chiamare il call-center. L’ipotesi e che i due militari avessero già in mente di avere un rapporto sessuale con le giovani e di volerle accompagnare a casa con l’auto di pattuglia. E’ quanto rivelato questa mattina da la Repubblica Firenze. 

La notte tra il 6 e il 7 settembre scorsi C. avrebbe chiamato il 4242 con il cellulare di una delle due ragazze chiedendo un taxi alla discoteca Flò per poi riattaccare subito dopo. Cadde la linea oppure il giovane carabinieri interruppe la telefonata: ancora non si sa.

la Repubblica scrive inoltre che all’interno della discoteca, dove i due carabinieri erano intervenuti per sedare un litigio, una delle studentesse e il militare più giovane si erano scambiati i numeri di telefono e avevano pensato di rivedersi nel fine settimane. “Ero tranquilla perché i ‘cops’ – cioè i poliziotti – non fanno sesso quando sono in servizio”, avrebbe detto una delle due studentesse alla pm Ornella Galeotti che coordina le indagini.

Fra poco più di due settimane, il 10 novembre, le americane dovranno tornare a Firenze per partecipare all’incidente probatorio. Intanto deve ancora essere stabilito il tasso alcolemico delle giovani al momento della presunta violenza sessuale, nel caso in cui fosse alto si aggraverebbe ancora la posizione di C. e C.