Vuoi un passaggio? Turista stuprata a Milano, allarme infinito

ilgiorno.it È già tornata a casa, dall’altra parte dell’Atlantico: «Ora voglio solo dimenticare, ma quello dovete prenderlo». E i carabinieri stanno cercando di farlo: arrestare l’uomo, probabilmente straniero, che una settimana fa ha violentato una turista canadese di 30 anni in vacanza a Milano. Ecco la ricostruzione dei fatti, secondo quanto raccontato dalla vittima.

Sono le 6 di domenica scorsa, Jennifer (nome di fantasia) è appena uscita dal residence in cui ha alloggiato per circa due settimane: cammina in viale Monza, deve raggiungere un terminal bus in zona San Siro (che si trova dall’altra parte della città) per salire su un pullman diretto a Venezia, ultima tappa del suo viaggio in Italia. A un tratto, un’auto guidata da un uomo si avvicina al ciglio della strada: «Vuoi un passaggio?», le chiede l’automobilista. Non è un tassista né un noleggiatore con conducente, solo una persona all’apparenza gentile che si offre di accompagnare la ragazza a destinazione: «Anch’io sto andando da quelle parti». Lei accetta e sale in macchina. La 30enne, che evidentemente non può conoscere bene la periferia nord-est della metropoli, non si accorge che l’auto ha imboccato tutt’altra direzione: non quella che porta alla stazione di Lampugnano, bensì quella che conduce alla zona di via Palmanova, a due passi dal parco Lambro. Zona molto isolata, specie alle prime luci dell’alba, non ci sono palazzi nelle vicinanze.

Lì avviene l’aggressione. L’uomo inizia a palpeggiare la ragazza, che riesce a liberarsi dalla morsa e a scendere dall’auto nel tentativo di scappare. Il balordo, però, la raggiunge e le mette una mano sulla bocca per impedirle di urlare. Poi avviene lo stupro, confermato dai medici del Centro antiviolenze della clinica Mangiagalli. L’uomo prova anche a strappare la borsetta alla vittima (forse per portarle via il cellulare ed evitare che possa chiedere aiuto), ma quest’ultima riesce a resistere. Lui scappa, lei chiama immediatamente i soccorsi. Dopo una notte di cure in ospedale, i militari della compagnia Porta Monforte, coordinati dal capitano Maurizio De Angelis e dal pm Gianluca Prisco, chiedono a Jennifer, con tutta la delicatezza che il caso richiede, di aiutarli a ricostruire a ritroso il percorso fatto in macchina, così da cercare indicazioni su modello e targa del veicolo dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona. In un primo momento, la ragazza sembra ricordare il tragitto, ma poco dopo ha un comprensibile crollo emotivo e viene riaccompagnata in ospedale. Dai filmati ritenuti utili e da eventuali precedenti di aggressioni in zona (negli ultimi mesi due tassisti sono stati portati lì con l’inganno da finti clienti e poi aggrediti e rapinati) sono partite le indagini dei carabinieri, che puntano a risolvere il caso nel più breve tempo possibile: le modalità di adescamento della vittima messe in atto domenica scorsa fanno pensare a un potenziale violentatore seriale.

Intanto, si indaga anche a Roma sul racconto di una 19enne tedesca che ha denunciato alla polizia di aver subìto un tentativo di violenza sessuale in un albergo non lontano dalla stazione Termini. Il giovane che l’avrebbe aggredita dopo una serata trascorsa insieme in un locale è stato identificato e denunciato a piede libero d’intesa con la Procura, anche se, come si legge in un comunicato diramato dalla Questura capitolina, «allo stato non emergono elementi certi che possano confermare responsabilità da parte dell’uomo».


di NICOLA PALMA

8 commenti

  1. A quanto pare il delinquente non si è spacciato né da noleggiatore, né da tassista. Grazie al giornalista Nicola Palma sappiamo le cose come si sono svolte realmente. Rimango sempre più stupito dalla poca serietà di certe testate che pubblicano notizie confezionate in modo da attrarre l’attenzione e la lettura a tutti i costi. Di professionisti seri e onesti come Palma ne abbiamo un disperato bisogno.

  2. Uomini che violentato donne, mai il contrario. È ora che tutti i maschietti comincino a riflettere su se stessi, sulla propria impotenza, sui fantasmi di una virilità delirante e criminale con cui sono cresciuti e che li abitano.

  3. Per non parlare dei TG che ieri passavano immagini di taxi milanesi in servizio con tanto di targhe e loghi delle radio sulle fiancate.

  4. Certo che se vai in un paese Straniero e accetti un passaggio in macchina da uno sconosciuto,la vita nn ti ha insegnato proprio niente!

  5. io non sono tanto sicuro, mi piacerebbe vedere il verbale dei carabinieri, se magri questo giornalista ti inviasi copia del verbale sarebbe ottimo, mi sa tanto di insabbiamento. altrimenti non si capisce come tante testate nazionali potessero scrivere diversamente cosi allegramente.
    scusatemi sarò paranoico, ma mi puzza.

    ci sono troppi interessi in ballo ed il danno d’immagine sarebbe devastante. pensateci!!!

  6. allora il giornalista ha parlato con la turista?
    dove sta la verità?
    tutti gli altri davvero si sono inventato tutto?
    e lui no?
    come faccio a sapere che la sua è una verità e le altre sono menzogne?
    avrà pure una fonte fidatissima, per prendere come verità la sua!!!

  7. in ogni caso il taxi é bianco con insegna luminosa e offre sicurezze e garanzie.
    tutto il resto non si sa, ed è molto poco riconoscibile.
    gli utenti meditino si questo al di là delle chiacchiere dei giornalai prima di salire su un’auto che offre passaggi.

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