Tassisti ancora sul piede di guerra

ilgiorno.it I tassisti sono di nuovo sul piede di guerra. A Milano come nel resto d’Italia. E torna ancora una volta lo spettro della protesta. La contesa ruota come sempre attorno al contestatissimo disegno di legge sulla concorrenza, che già nel febbraio scorso scatenò la rabbiosa reazione dei padroncini: blocchi selvaggi al servizio e rottura prolungata con il Governo. Poi arrivò l’incontro chiarificatore con il ministro dei Trasporti Graziano Delrio: i delegati sindacali ne uscirono con la promessa di una legge delega a breve per rimettere mano alla normativa di settore e convinsero i loro iscritti riuniti in piazza a Roma a riaccendere i motori.

Il problema, sottolinea oggi la maggior parte dei rappresentanti di categoria, è che poco o nulla si è mosso da quel giorno: «I tassisti ingenuamente hanno creduto alle promesse, mai mantenute, del Governo e ora sono costretti a subire una paradossale situazione, che vede il mondo del noleggio con conducente scorrazzare senza più nessuna regola, mentre il settore del taxi rimane vincolato da un’innumerevole serie di lacci e lacciuoli», ha detto qualche giorno fa Alessandro Atzeni della sigla Uiltrasporti. Il riferimento è alla recentissima sentenza del Tribunale civile di Roma, che ha dato via libera all’applicazione Uber Black (messa al bando in un primo momento) e di fatto stravolto le regole del trasporto pubblico non di linea sul fronte dei noleggiatori con conducente.

«Noi chiediamo regole certe e il rispetto delle stesse – chiosa Atzeni –. Se ciò non dovesse avvenire, nessuno potrà negarci il sacrosanto diritto di sciopero, nel totale rispetto delle leggi vigenti in materia». I prossimi giorni saranno
decisivi.

12 commenti

  1. Ascoltate sta registrazione tutto hanno parlato tranne che di taxi è per di più non ne hanno intenzioni di apportare ulteriori modifiche

  2. hanno dato via libera a cani sciolti provenienti da tutte le regioni lasciando scoperti i servizi in altri comuni ,dove un cittadino di trecate prov di novara per avere un servizio taxi paga 5 volte il prezzo della corsa perchè chi è autorizzato a dare quel servizio è in giro per altre città libero come uno zingaro senza regole .

  3. caro ministro e soci è evidente che per favorire l’annullamento di ogni regola e di conseguenza mandare nel caos qualsiasi tutela e sicurezza per i cittadini,avete dato in pasto il settore a squali internazionali,ricordatevi che il lavoro va tutelato non distrutto,vorgognatevi per la vostra ineguatezza del vostro operato ,vergogna per non avere scrupoli è competenza nel caso specifico ,vergogna per la facilità di vendere cose non vostre vergogna.

  4. Delrio ha fatto la drittata dello sciopero del 26 e i sindacati ne hanno preparato un”altro per il 6 luglio . Vedremo che cosa si inventa adesso . Perlomeno le altre categorie ci provano a non farsi prendere per il c… E Noi ? Che facciamo ? Aspettiamo!

  5. Dobbiamo assolutamente approfittare di questo ulteriore passaggio al senato perché adesso il tempo per le modifiche che ci permettono di continuare a lavorare c è…….chi di dovere ci mandi un segnale….presto!

  6. Signori è chiaro che hanno un contratto con multinazionali per farci (fuori) ora devono fare in fretta perché a primavera si andrà a votare per forza e se non chiudono il cerchio non vengono pagati !!!! Il problema è che i nostri sindacati latitano auguri

  7. Gamma e vero ! Però dopo le amministrative sono un Po in difficoltà . Certo che se rimaniamo fermi giocano con noi come vogliono. Dipende pure da noi . Dopo ulteriori annunci ancora niente di fatto . Cominciamo con supportare lo sciopero del 6 luglio . Anche per rispondere alla drogheria di Delrio

  8. 6 luglio lavorando concentrazione nei centro città nelle ore di punta per ogni citta

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