Senato, DDL 2085, intervento ponderato del senatore Crimi

crimi CRIMI (M5S). «Signor Presidente, da dieci anni i Governi si rimbalzano la stesura di un decreto legislativo volto a contrastare il fenomeno dell’ abusivismo nell’ambito del servizio di trasporto pubblico taxi. Sono passati dieci anni e c’è voluto un emendamento, infilato di nascosto nottetempo, e poi una protesta dei tassisti qui davanti per ottenere qualcosa, cioè quello che c’è in questo disegno di legge sulla concorrenza. Che cosa c’è scritto? Di fatto è una nuova legge delega. Dopo dieci anni cosa ci si inventa? Una nuova legge delega in cui il Governo è delegato a emettere una norma per regolamentare il servizio taxi e il noleggio con conducente. Probabilmente ci vorranno altri dieci anni per vedere una vera regolamentazione del servizio.

La parte legata al contrasto dell’abusivismo, che era uno degli elementi centrali, è relegata all’ultimo comma, anche con un po’ di veltroniana memoria. Qualcuno cerca di attribuire delle posizioni in questo derby politico, perché ogni volta che si cerca di ragionare in maniera seria su un tema immediatamente parte il derby politico tra destra e sinistra, finta destra e finta sinistra, per cui uno diventa pro tassisti, uno pro Uber e uno pro NCC, quando in realtà si agisce solo pro cittadini.

Cosa intendo con pro cittadini? A proposito del servizio taxi – come sapete – c’è stata un po’ di polemica qualche mesetto fa in merito all’ inserimento dell’ emendamento Lanzillotta all’interno del decreto cosiddetto “milleproroghe”. Il servizio taxi è un servizio pubblico, di natura obbligatoria. Che cosa vuol dire servizio pubblico? Vuol dire che chi esercita quell’attività deve svolgerla ventiquattr’ore su ventiquattro, 365 giorni l’anno, ovviamente con apposite turnazioni. Questo vuol dire che quel servizio deve essere garantito, obbligatorio e nessun tassista può rifiutare una corsa, ad esempio perché è troppo breve: questo dobbiamo dirlo. Nel momento in cui si parte con la liberalizzazione, che oggi da tutti, anche dai più liberali, è stata vista per alcuni aspetti pericolosa, che cosa si può ottenere?

Si ottiene che un servizio, che prima era garantito per tutti ogni giorno e a tutte le ore, compresi i festivi, diventa un servizio garantito solo quando redditizio. È ciò che è avvenuto in tanti settori in cui le liberalizzazioni hanno portato a un cartello di poche aziende che hanno deciso come fare quel servizio. Il servizio taxi oggi ha delle tariffe stabilite dai Comuni e, quindi, uguali per tutti. Domani potrebbe diventare come è Uber adesso, un servizio che cambia se c’è uno sciopero, se nevica o piove. Si cambia e aumentano i prezzi perché tanto tutti non possono che rivolgersi a quel servizio nei momenti in cui è più redditizio. Ecco perché il concetto di servizio pubblico – lì vorrei arrivare, lasciando perdere per un momento la questione taxi – a poco a poco si sta snaturando. È già successo con le poste. Liberalizzando quel mercato si pensava a una concorrenza. In realtà abbiamo sempre Poste italiane che ha un servizio di monopolio, ma è libera di fare ciò che vuole. È diventata più una banca che un vero servizio postale. Quindi, chiudono alcuni servizi postali in periferia, in campagna o in montagna perché non sono redditizi e perché non deve garantire un servizio. Lo stesso discorso vale per il trasporto ferroviario: sulle tratte più redditizie come la Milano-Roma abbiamo un treno super veloce ogni dieci minuti, ma i nostri pendolari viaggiano sempre su treni che fanno schifo, in ritardo o soppressi. Questa è la liberalizzazione all’italiana.

Per questo dobbiamo fare molta attenzione ed evitare che i servizi tecnologici, che dovrebbero essere al servizio dei servizi pubblici e strumento per i servizi pubblici, diventino un servizio alternativo a quello pubblico, che di pubblico ha poco e diventa un servizio di natura privatistica, come sta facendo Uber in tutto il mondo». (Applausi dal Gruppo M5S).

(Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 815 del 02/05/2017 )

17 commenti

  1. Oh! Finalmente uno che ha detto le cose come sono. Se solo io devo rispettare le regole allora fine del servizio pubblico. Mi sta bene il libero mercato e la concorrenza se anche io posso operare con le stesse possibilità degli altri. Niente obbligo di servizio niente obbligo di prestazione il prezzo del mio servizio lo decido io come io decido quando lavorare e come. Mi metto sul mercato con le mie capacità e sara ‘ poi il mercato a decidere se la mia politica di impresa e vincente o no . Bravo Crimi . Perlomeno la sua analisi e corretta ed equilibrata , non certe cose dette da persone che aprono bocca senza nessuna competenza e in modo fazioso. Poi chiaramente tutto è migliorabile ci mancherebbe. E anche nostro interesse lavorare sempre meglio. Non ci divertiamo a stare in mezzo alla strada. Nei giorni di festa anche a me piacerebbe stare in famiglia e la notte a dormire. Bravo crimi

  2. Bravo Crimi. Dacci una mano perché un grosso problema che abbiamo e avere a che fare con gente che non sa niente del settore.parlano per sentito dire o letto da qualche parte
    .

  3. C’era quasi arrivato…! Peccato che, anziché girare il discorso sulle Poste e sulle Ferrovie, non abbia spiegato COME applicare la tecnologia (sacrosanta anche per Crimi, a quanto ho capito…) ai taxi ed agli Ncc, senza trasformare un SERVIZIO PUBBLICO in un AFFARE PRIVATO …
    (una deriva e una tentazione per tanti, anche in categoria, e non solo per U… o Myt……)

  4. Mamma mia quanta fatica per dire cose logiche ed elementari… bravo Crimi

  5. Ma comunque oggi vieni votato e noi stiamo a guardare che pecore dobbiamo fermare tutto questo governo non può rovinare tutti noi

  6. Crimi è stato bravissimo, ha detto le cose come stanno, in modo chiaro e preciso. E’ anche giusto che abbia parlato di poste e ferrovie come esempio di cosa ha significato liberalizzare quei servizi , cioè rialzo dei prezzi e peggior servizio per gli uitenti meno abbienti. Quelle sono le liberalizzazioni come le intendono Lor signori: spremere il limone e tenersi la parte migliore lasciando al Paese lo scarto.

    Bravo Crimi. Speriamo che la sua posizione sia quella ufficiale del M5S perchè poi dovremo far togliere dal testo della legge quella porcheria delle piattaforme web che vogliono liberalizzare a gentaglia come U…. E più gruppi politici sosterranno le nostre rivendicazioni meglio sarà.

  7. Il sig. Renzi deve rendere conto non a 1,5 milioni di persone che l’hanno fatto diventare segretario ma ai 14 milioni di italiani incazzati che voteranno ciò che fino ad ora ha detto la verità su tutto quello che sta succedendo. Le votazioni sono sempre più vicine e la gente è sempre più convinta e di questo ne sono certo.

  8. Perfetto,discorso non poteva essere piu’esaudiente,peccato che il senatore in questione appartenga al governo in carica e se non vorra’ cambiare l’emendamento saranno lo stesso guai dato che in un eventuale voto difficilmente si andranno contro…detto questo si spera che il governo cada,ma al momento non ci sono presupposti.

  9. Crimi ha parlato bene naturale ma ciò non cambia che gli interessi sono sempre gli stessi!!! E quell’altra parte politica non vuole mollare l’osso…dobbiamo essere noi a fargli cambiare idea! Ad ogni costo…credo che non ci siamo alternative!

  10. che dire….solo chi ragiona così deve avere il nostro voto…e bisogna farlo capire agli altri politici perché a loro interessa solo quanti voti prendono. devono avere chiaro quanto perdono se perseguono questa linea schifosa di liberalizzare i servizi essenziali

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