MIT: addio al taxi, il futuro è il car pooling

pcprofessionale.it Secondo quanto riporta il MIT – e in particolare il suo Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory –  in uno studio, il futuro della mobilità è ormai segnato: grazie alle auto a guida autonoma, l’avvento di algoritmi sempre più potenti e l’affermazione del concetto di usership in sostituzione all’ownership, il car pooling dominerà la scena, soppiantando anche i taxi. 

In seguito ad un’analisi comparativa di dati relativi alle corse dei taxi e quelle dei servizi di car pooling, è emerso come 3’000 veicoli di quest’ultimo tipo possano rimpiazzare senza problemi 14’000 taxi di tipo tradizionale, riducendo il traffico e limitando anche le emissioni inquinanti, a favore di una maggior qualità di vita all’interno degli agglomerati urbani.

Certo si tratta pur sempre di proiezioni e di studi teorici, tuttavia, una cosa è certa: una rivoluzione in termini di mobilità è cominciata, e sembrerebbe ormai essere divenuta irreversibile, in particolare grazie all’introduzione degli algoritmi per una valutazione più razionale dell’uso di tutte le risorse disponibili, non da ultimo, quelle nell’ambito della mobilità.

5 commenti

  1. Provocare per pubblicizzare… Lo sanno anche i muri ormai… La multinazionale non sa più cosa fare, sta affondando lentamente come il Titanic… Che tristezza…

  2. …un’analisi comparativa dei dati relativi…
    Ma chi, ma quando, ma dove, ma perchè? Trasparenza? ah questa sconosciuta!
    Come al solito conclusioni con numeri del lotto buttati lì senza citare le fonti! Ecco come dice bene Marco aspettiamo la quotazione in borsa (ormai ci dovremmo essere vicini visto che continuano a macinare solo perdite) per vedere l’ennesima botto quando verrà a galla il vuoto pneumatico di questa miserabile storytelling.

  3. È triste constatare il tentativo di arrancare della multinazionale che cerca ancora di provocare le auto bianche ufficiali tramite la pubblicazione di articoli di parte e senza fondamenta. Un bicchiere di spumante non mancherà con il suo debutto sul mercato borsistico. Si dice che un’ azienda si quoti quando cerca denaro fresco su un mercato fatto di investitori grandi e piccoli , ovvio che questi dopo avere comprato possano anche rendersi conto che i dividendi non arrivino e decidano di vendere per la disperazione a prezzi più bassi facendo cadere il titolo a livelli fatti di un valore ridicolo e imbarazzante.

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