L’imprenditore italiano: «Faccio fortuna grazie a Uber e le banlieue»

caimanocorriere.it A pochi metri dalle banlieue di St Denis dove Isis attaccò il 13 novembre 2015. A pochi metri da una delle zone che viene additata come un ghetto, un imprenditore italiano è riuscito a rilanciarsi grazie alla sharing economy. «I miei autisti sono la gioia delle parigine. Deve vederlo Salvatore che non spiccica una parola di francese come è amato perché è sempre sorridente e fa il baciamano a tutte», racconta al Corriere Federico Denti. Mamma parigina, ma per metà di origini siciliane, Denti, dopo aver lavorato per 13 anni nel settore del tessile, decide di cambiare vita. «Mi sono reso conto che passavo più tempo sugli aerei che a terra, così ho aperto un’agenzia di modelle a Parigi». A lato della sua società, avvia anche un’attività di driver che impiega durante la settimana della moda

Con la crisi però mi sono trovato costretta a sospenderla». La svolta arriva nel 2014, quando Uber, l’applicazione di affitto di automobili con conducente, offre la possibilità ai privati di diventare partner. Denti sfrutta l’occasione per rilanciare la sua società. «Dall’anno scorso a oggi siamo cresciuti parecchio: oggi ho 15 auto e 2 autisti e presto arriveranno altre 10 licenze».

Inizialmente l’imprenditore italiano decide di impiegare autisti francesi. «Ma non mi trovavo bene, c’erano sempre dei problemi. Così li ho licenziati e ho pubblicato un annuncio su Facebook rivolto agli italiani, sono molto più bravi e anche se non sanno bene la lingua sono molto più sorridenti e simpatici». In pochi giorni arrivano migliaia di risposte. In tanti, pur di ottenere il posto di lavoro, sono disposti a trasferirsi dall’Italia in Francia con le famiglie. «Oggi sono felice di dare da lavorare a 22 di loro e più della metà si sono venuti a Parigi apposta, ora stiamo prendendo altre 10 licenze. Sono molto orgoglioso di loro hanno un buon punteggio (l’app permette infatti agli utenti che la utilizzano di valutare la qualità del servizio, ndr)».

Molti dei dipendenti di Denti vivono nell’hinterland della capitale francese, banlieue comprese. «Una camera singola in città costa almeno 600 euro al mese», sottolinea Denti. Non facile dunque la vita per gli italiani a Parigi. Ad aiutarli un centro che Uber ha aperto ad Aubervilliers che, in uno spazio di 500 metri quadrati, offre consulenze e incontri con esperti. E non solo. «Oltre al business abbiamo deciso di dare spazio anche a dibattito per favorire l’integrazione», spiegano da Uber.

Nati da un’idea di Abiola Ulrich, giornalista di Bondy Blog, piattaforma realizzata in collaborazioni con il quotidiano francese Libération, nel centro si tengono incontri sulle opportunità offerte dalla tecnologia e dal digitale nella lotta contro la disuguaglianza e la discriminazione nel mondo del lavoro. Alla faccia di chi dice che andare a lavorare all’estero non paga.

9 commenti

  1. Altra ca#ata inventata dagli schiavi del vile denaro … Al rogo gli incapaci corrotti

  2. che cavolo gli rimane attaccato se paga pegno a u… e deve pagare i drivers??
    più che imprenditore direi caporale… questo fa come i magut bergamaschi…che la mattina alle sei racattano col furgone i manovali
    per le licenze ci penserà lo zio caporione siciliano con i soldi dello spa#cio.

  3. Cioè, ci stà dicendo che lo stereotipo dell’italiano ladro è realtà? Che senso ha un articolo del genere?

  4. Commovente…
    A parte qualche dettaglio una storia davvero commovente…
    2 autisti e 15 auto?
    Arriveranno altre 10 licenze? Adesso quante ne hai? Ottenute come?
    Compagnia di drivers solo per la settimana della moda? Ovviamente tutto nel rispetto delle regole.
    Licenziati tutti? Vuol dire che erano assunti o gli hai detto semplicemente” non mi servite più”
    Per un Centro di consulenza sottolinearne le dimensioni è fondamentale. E poi ci vogliono degli esperti per integrare un autista italiano in Francia… Come mettere un boscimano a New York…

  5. Ah ah ah ah ah…ma mi faccia il piacere…. ( parafrasando Totò )…L’ ” imprenditore ” e il ” giornalista ” …da sbellicarsi dalle risate…ah ah ah. ..

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