Roma, Tar annulla l’obbligo di scontrino

taximeterilmessaggero.it Niente tassametro automatico per i tassisti romani, idoneo al rilascio e alla stampa su carta di ricevute. A stabilirlo la II sezione del Tar del Lazio che, accogliendo le richieste fatte da alcune associazioni di tassisti, ha annullato la parte del Regolamento capitolino che prevede l’obbligo del rilascio di ricevute cartacee automatiche. Nello scontrino doveva essere contenuto il numero della licenza e il nome del tassista, l’importo richiesto, la data e l’ora, la durata in chilometri della corsa, i minuti e le tariffe applicate. Per i giudici del tribunale amministrativo un obbligo simile «non trova alcun fondamento alla luce del quadro normativo, sia statale che regionale, di riferimento» non risultando inoltre «coerente rispetto ai parametri di ragionevolezza e proporzionalità». 

LA SENTENZA

Per i giudici è lo Stato (quindi Governo e Parlamento) che ha la competenza di decidere quale debbano essere le caratteristiche e gli apparecchi obbligatori di cui debbono essere dotate le vetture taxi, non il Comune. Così da renderle uniformi su tutto il territorio nazionale. E la normativa nazionale e regionale non prevedono alcun obbligo di rilascio di una ricevuta automatica a fine corsa. L’unico obbligo è il tassametro che deve calcolare l’importo e renderlo visibile al cliente.

Sempre per il Tar l’imposizione di tale obbligo non risulta «neppure coerente rispetto ai parametri di ragionevolezza e adeguatezza, che devono comunque assistere, in linea generale, l’introduzione di nuovi oneri ed obblighi in relazione alle finalità che gli stessi sono chiamati a realizzare» E sempre secondo il Tar «il rilascio di ricevute automatiche non risulta neanche funzionale al perseguimento dell’obiettivo di trasparenza».

Infine, sulle visite mediche imposte da Roma Capitale, oltre a quelle già obbligatorie, contenute nel regolamento bocciato, il Tar ribadisce la propria decisione di fine 2012 di annullamento dell’articolo 10 del medesimo Regolamento Comunale che imponeva tale obbligo annuale ai tassisti. Una ulteriore visita medica che si andava ad aggiungere a quella prevista per legge e che deve essere documentata periodicamente dal tassista alla camera di commercio presso cui è iscritto.

LE REAZIONI

«Esprimiamo un giudizio pienamente positivo», affermano, in una nota, le maestranze sindacali maggiormente rappresentative del settore, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Fit Cisl taxi e Mit, assistiti dagli avvocati Marco Giustiniani e Nico Moravia dello studio Pavia Ansaldo. «Crediamo che l’istituzione di una ricevuta cartacea unica per il servizio taxi a Roma debba ritenersi come un utile elemento di trasparenza – spiegano Alessandro Genovese, Ugl e Carlo Di Alessandro, Cisal – Altra cosa sarebbe stata l’istallazione obbligatoria di un apparecchio elettronico nel quale avrebbero dovuto essere presenti otto tasti per le numerose tariffe predeterminate esistenti nel settore e che avrebbe sicuramente favorito incomprensioni e abusi».