In Francia Uber condannata a pagare 1,2 milioni di euro

parigi_sciopero_taxi_LaStampalastampa.it Uber France è stata condannata a pagare 1,2 milioni di euro all’Union Nationale des taxi. La decisione del tribunale di Parigi arriva in coincidenza con il secondo giorno di sciopero dei tassisti francesi contro l’app Usa.

Continuano infatti le proteste e i blocchi stradali dei tassisti francesi, che manifestano contro Uber e i servizi di trasporto urbano privato alternativi al loro. Le proposte arrivate ieri dal primo ministro Manuel Valls non li hanno convinti a liberare alcuni punti nevralgici della circolazione nella capitale. Tanti di loro, in arrivo dalla provincia, sono rimasti a dormire nei taxi, improvvisando bivacchi per le strade. La presenza dei manifestanti oggi è a Parigi ancora più numerosa rispetto a ieri. 

Stamane alle 8:15 si stimavano nella regione parigina 244 chilometri complessivi di ingorghi. La situazione è particolarmente difficoltosa nei pressi degli aeroporti di Orly e di Roissy e nell’area di Bercy, davanti al ministero dell’Economia. E poi a Porte Maillot, sul versante nord-ovest del nucleo centrale della metropoli, a ridosso del périphérique, la tangenziale interna, bloccata dalle prime ore del mattino. Proprio da lì partono i pullman per raggiungere l’aeroporto di Beauvais.

I tassisti appaiono decisi, anche se non violenti. Dal punto di vista della sicurezza la situazione sembra più calma rispetto a ieri, quando una ventina di loro sono stati fermati dalla polizia. Non si esclude, però, l’intervento in massa di forze della polizia per sbloccare la situazione.

In Francia il servizio dei privati, che utilizzano i propri veicoli, UberPop, è stato vietato. Ma Uber resta molto attivo con quello delle vetture noleggiate con conducente. Il settore è regolamentato dalla legge Thévenoud, assai contestata, del 2014. I tassisti vogliono che anche quel tipo di attività sia proibita. Ieri, invece, il premier Valls ha annunciato che aumenterà i controlli sul servizio, soprattutto sul rispetto delle regole da parte di Uber e delle altre società (è proibito, ad esempio, raccogliere clienti direttamente per strada ma tanti in realtà lo fanno). Valls ha anche nominato un mediatore, il deputato socialista Laurent Grandguillaume, che dovrebbe gestire una trattativa fra i tassisti e il Governo e arrivare a una modifica della legge del 2014.

I tassisti, però, non sono per niente soddisfatti. “Non vogliamo una Thévenoud 2 – ha detto Karim Asnoun, segretario generale del sindacato Cgt-Taxis, uno dei leader della rivolta -. Sono mesi che discutiamo ma ormai i tempi della discussione sono finiti. Non siamo qui per mediare ma per agire e basta”.

27/01/2016 – LEONARDO MARTINELLI – PARIGI


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8 commenti

  1. Una sentenza importante , considerando la causa presso il Tribunale di Torino di U. contro i taxisti regolari .

  2. E scandaloso la pubblicità Che il tg3 fa a U… sono da denunce sono più corrotti dei politici

  3. Avete capito le ultime parole? Le mediazioni sono finite, siamo qui per agire. Hanno anticipato i tempi ed hanno già ottenuto qualcosa. Io dico che anche qui le chiacchiere stanno a zero, hanno girato e rigirato troppe volte la minestra. U… black, U… pop la Luc.ni il tribunale che li inibisce, gli alleati politici con cui va a cena, le dimissioni, il nuovo Manager che si presenta autorizzato a parlare in commissione 36 minuti anche li come se non fossero nemmeno sfiorati da una sentenza negativa e adesso ancora avanti con lo spauracchio degli emendamenti. A me sembra veramente troppo, questa vicenda dovrebbe essere chiusa da tempo. Va bene accontentiamo i cerchiobottisti (sempre troppi), che in categoria tirano sempre il freno a mano (per paure varie, da loro mai superate), ed aspettiamo l’ultimo giro, speriamo di non arrivare fuori tempo massimo. Tic Tac

  4. PAGO, QUINDI SONO!!!! mi verrebbe da dire se fossi U…!
    (e il prezzo non è certo fra i suoi principali problemi…)

    In tempi non sospetti mi permettevo di osservare che a forza di alzare solo l’asticella (o il “muro”) davanti a U…, senza affrontare le cause del problema, saremmo solo riusciti ad insegnargli a saltare !
    La legge THEVENOUD del 2014, in Francia, a ben vedere, alla quale la multa mette un pesantissimo sigillo di garanzia, , ne è la prova provata.
    Sarebbe interessante leggerla e poi commentarla tra noi.

  5. se avete voglia e tempo da oggi sono cambiati i termini contrattuali di u nei confronti dei clienti… tante chiacchiere inutili di cui la traduzione è: io non c’entro e faccio quello che voglio. tu utente dell’app non hai nessun diritto, anzi… non puoi nemmeno raccontare quello che accade se no ti banno. o peggio.

    lettura interessante

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