Associazione tutela legale taxi riunita, assenti leader storici

ansa.it Il centro congressi del Mariott ieri sera era gremito da taxi parcheggiati, così tanti che arrivavano al Gra. E la sala, 2300 posti, era piena, molti erano anche in piedi. La musica è cambiata nel mondo delle auto bianche, e ieri, all’appuntamento di Associazione tutela legale taxi, è stato evidente. Sul palco erano seduti 4 avvocati, tre penalisti e un amministrativista, coordinati da quest’ultimo, il legale Marco Giustiniani dello studio Pavia e Ansaldo. Poca pancia e molta strategia, tanta base, quanto mai si era vista a Roma, e l’assenza di alcune sigle sindacali che fino a poco tempo fa sembravano essere quelle più rappresentative, Uritaxi in primis. 

Più di tre ore per raccontare un anno di attività legale contro l’abusivismo nel settore che ha visto importanti risultati: i sequestri di licenze Ncc illegali – a Campodimele 75 licenze ritirate, 80 a Greccio, 250 a Cicala, 31 a Velletri, 10 in Toscana e 10 nel napoletano – oltre ai procedimenti in corso a carico dei responsabili dell’emissione di autorizzazioni di Ncc. È stata illustrata anche la vittoria contro la multinazionale americana Uber ottenuta a Milano da Giustiniani.

La rabbia dei tassisti c’era ma si sta incanalando, a differenza del passato, non solo in proteste di piazza ma anche in azioni legali. «Tutte attività legali – spiega il presidente di Associazione tutela legale taxi, Alessandro Genovese – sono sicuramente a tutela del nostro lavoro ma, come riconosciuto dal Tribunale civile di Milano, a tutela del servizio pubblico e delle garanzie che offre all’utenza. Abbiamo dimezzato il numero degli operatori illegali che operano abusivamente a Roma. I risultati ottenuti sono serviti anche per essere più efficaci sulle azioni tuttora in corso. Dopo le prime inchieste penali le amministrazioni comunali sono decisamente più disponibili nel rispondere alle richieste dei nostri avvocati e a collaborare».

Sul palco anche i rappresentanti sindacali di altre città, Giovanni Maggiolo per Milano, Walter Drovetto per Torino e Ciro Langella per Napoli. In platea tassisti di tutta Italia. «Le leggi ci sono, basta applicarle», si sente dire da più o meno tutti. Poi si fa tardi, è quasi l’una, chi va a cena, chi a lavorare per il turno di notte, chi riparte e chi va a dormire.

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