Un uomo è morto in una struttura Airbnb. Chi è responsabile per la sicurezza nella sharing economy?

The logos of Airbnb Inc. sit on banners displayed outside a media event in Johannesburg, South Africa, on Monday, July 27, 2015. Airbnb is hoping to spread its unique brand of hospitality throughout Africa. Photographer: Waldo Swiegers/Bloomberg via Getty Imageshuffingtonpost.it La storia della tragica morte di un uomo in un appartamento Airbnb, in Texas, ha riportato l’attenzione sulle responsabilità di queste compagnie verso la sicurezza dei loro clienti.

Il giornalista freelance Zak Stone, in un servizio pubblicato lunedì su Matter, ha raccontato il soggiorno della sua famiglia in una proprietà Airbnb, dove c’era una corda da arrampicata attaccata ad un albero. Suo padre, provando la fune, ha subito una ferita letale quando “Il tronco a cui era legata si è spezzato e lo ha colpito in testa, mettendo fine immediatamente a buona parte della sua attività cerebrale”. Stone ha aggiunto di aver ricevuto da parte di Airbnb un “premuroso biglietto” tre giorni dopo la morte di suo padre, dove la compagnia esprimeva le sue condoglianze ed il suo supporto. 

“La mia famiglia resta libera di parlare del ruolo di Airbnb nell’incidente dal momento che non abbiamo mai perseguito un’azione legale contro di loro”. Stone ha anche scritto “Il nostro avvocato, e migliore amico di mio padre fin dal college, è riuscito a stabilire un accordo esaminando la politica assicurativa dei locatari che, per fortuna, non negava una copertura assicurativa nel caso in cui la struttura sia utilizzata per scopi commerciali”.

Anche se questa tragedia non è recente (Stone ha affermato di aver lavorato sul pezzo per più di due anni) le tematiche che esamina sono state ampiamente dibattute.

Stone ha sottolineato che Airbnb, che permette alle persone di affittare le loro abitazioni private ai viaggiatori, è favorevole ad inviare nelle varie proprietà fotografi professionisti per avere immagini di alta qualità delle strutture, ma che la piattaforma ad oggi non ha ancora stabilito la presenza di ispettori che accertino che gli immobili siano sicuri.

L’Huffington Post ha contattato il sito per scoprire quali siano le misure di protezione per il consumatore.

“Eravamo scioccati e con il cuore a pezzi alla notizia di questi incidenti e rivolgiamo sempre un pensiero a questi ospiti ed alle loro famiglie” ha scritto in una mail Nick Papas, portavoce Airbnb. “Per noi niente conta più della sicurezza”.

Ha anche ammesso che i padroni di casa (cosiddetti Host) devono rispettare le norme ed i regolamenti locali, inclusi tutti i requisiti di sicurezza applicabili. “Abbiamo sempre lavorato per aiutare i nostri host a garantire un’esperienza sicura agli ospiti e ci siamo impegnati per fornire informazioni utili a tutti nella nostra comunità”.

Non ha specificato se la piattaforma richieda certificazioni o ispezioni per i proprietari delle strutture da elencare su Airbnb, o se l’unica protezione di cui i viaggiatori possono godere siano le misure di precauzione e le norme di sicurezza lasciate all’ ”autovalutazione”dell’host.

Papas ha inviato la seguente lista di passaggi da seguire, con la quale Airbnb ricorda ai suoi host di proteggere i propri ospiti:

Accertatevi che la vostra proprietà rispetti le norme di sicurezza governative valide per la vostra area.

Assicuratevi che i rilevatori di fumo e di monossido di carbonio funzionino.

Fornite un estintore funzionante ed occupatevi della sua manutenzione.

Rendete chiaro il percorso da fare in caso di incendio e lasciatene una mappa in casa.

Stabilite il limite di posti da occupare per garantire la sicurezza, la vostra giurisdizione locale dovrebbe avere delle norme a riguardo.

Assicuratevi che tutti i dispositivi elettronici ed altre attrezzature presenti in casa siano installati correttamente.

Rimuovete ogni ostacolo che possa far inciampare o cadere un ospite, o indicatene la presenza in modo chiaro.

Rimuovete o chiudete a chiave ogni oggetto che può essere pericoloso.

Riparate i cavi elettrici non protetti.

Assicuratevi che le scale siano sicure ed abbiano il corrimano.

Rendete la vostra casa a prova di bambino, oppure avvertite gli ospiti di potenziali rischi per i più piccoli.

Fate in modo che il kit di pronto soccorso sia a portata di mano, e fornite un kit di emergenza per le calamità naturali, dipende dalla zona in cui vivete.

Assicuratevi che la vostra abitazione sia ben ventilata e che il regolatore di temperatura sia segnalato e pratico da utilizzare così gli ospiti sapranno come usarlo in sicurezza.

Mostrate agli ospiti come assicurare le porte e le finestre e come usare il sistema idraulico.

Nelle vostre “regole di casa” riportate le norme di sicurezza per l’utilizzo di tutti i servizi.

Esaminate la vostra proprietà regolarmente per accertarvi che tutte le precauzioni di sicurezza siano aggiornate e che rispettino le norme ed i regolamenti locali in materia.

Attualmente non c’è una voce“Sicurezza”nella sezione del sito “Standard di ospitalità”. La sezione Responsabilità offre una guida dell’”host responsabile, che rimanda ad alcuni consigli di sicurezza da seguire, ma è meno specifica della lista fornita da Papas all’HuffPost.

Il sito Airbnb fa notare anche che “aggiungere un’ ulteriore protezione alla tua assicurazione da proprietario potrebbe essere una buona scelta”. Questo è un nodo fondamentale.

Come ha riportato il New York Times lo scorso dicembre, molte polizze assicurative sulla casa escludono la copertura per le attività commerciali, come appunto l’utilizzo della struttura come alloggio Airbnb. A gennaio 2015 Airbnb ha iniziato a fornire una copertura aggiuntiva fino ad un milione di dollari per la nuova “Protezione assicurativa dell’Host”. Capire in che modo conciliare l’assicurazione sulla casa con quella da host potrebbe risultare un vero rompicapo per i confusi proprietari di casa.

Airbnb fornisce anche alcuni consigli di sicurezza per gli ospiti come “sottoscrivi l’assicurazione per i viaggiatori e leggi attentamente le descrizioni delle strutture”.

“Gli ospiti possono cercare le proprietà che indicano chiaramente tutte le funzionalità di sicurezza, inclusi i rivelatori di fumo e di monossido di carbonio, il kit di pronto soccorso, e l’estintore”, ha detto Papas. “Se un host o un ospite ci segnalano un rischio o un problema di sicurezza il nostro team “Responsabilità e sicurezza” si adopera per revisionarlo, risolvere il problema o rimuovere l’immobile dalla nostra comunità”.

Come documentato da Stone nel suo servizio, Airbnb ha aggiunto maggiori protezioni per gli host nel corso degli anni, soprattutto dopo alcune vicende drammatiche, ma non ha fatto altrettanto per gli ospiti che usano questa piattaforma.

Come fa notare nell’articolo, che vale la pena leggere per intero, “Mentre New York impone agli hotel di aderire a degli standard di sicurezza sempre più severi rispetto ai complessi abitativi (estintori portatili, irrigatori automatici, linee guida per la sicurezza sempre affisse e visibili), le strutture non regolate non rispettano tali norme”.

La città di New York ha iniziato ad inasprire i controlli su Airbnb, si ritiene che la maggior parte degli immobili siano illegali. Eppure, la settimana scorsa, i cittadini di San Francisco hanno votato contro i nuovi regolamenti Airbnb che avrebbero imposto nuove restrizioni sugli affitti a breve termine.

Molte compagnie, inclusa Uber, hanno seguito un modello di business dove gli autisti e gli Host si assumono la responsabilità per danni, incidenti e morti e dove i consumatori devono fare attenzione alle loro esigenze. Le compagnie “tech” ritengono che le recensioni degli utenti possano aiutare ad eliminare gli autisti e gli host che non seguono le norme di sicurezza per la loro vettura, l’abitazione ed i servizi offerti in un determinato mercato.

Chi difende i consumatori non è sicuro che questo sia sufficiente e si sta cercando di ideare nuove regole o di rendere applicabili le norme vigenti sulle abitazioni e sui trasporti anche a questa nuova categoria di aziende.

Molte di queste compagnie possono dare un contributo positivo alla società. Ad esempio, il consumo collaborativo può far risparmiare milioni alle città e ridurre l’inquinamento. Airbnb può aiutare ad ospitare persone dislocate a causa di disastri e dare una mano ai viaggiatori che cercano nuove opzioni nel ristretto mercato degli affitti.

Negli anni a venire miliardi di persone avranno bisogno che le compagnie e le varie giurisdizioni locali trovino il giusto equilibrio tra regole di mercato e protezione del consumatore.

Questo articolo è originariamente apparso su Huffington Post America ed è stato tradotto dall’inglese da Milena Sanfilippo

7 commenti

  1. ammettiamo che il responsabile sia airbnb che fa da intermediario…
    traslando… la centrale radio che dispaccia le corse sarebbe ugualmente responsabile in solido in caso di controversia tra cliente e tassista?
    giusto per capire

  2. Penso che la centrale non sia responsabile perché si affida a professionisti riconosciuti e autorizzati e si accerta di ciò. Altrimenti penso che lo sarebbe

  3. e perché airbnb dovrebbe essere responsabile? se usa professionisti alberghieri che problema c’è?
    nemmeno My……. e nemmeno U… black (rispettando la 21/92 con partenza dalla rimessa)…
    bella vita quella dell’intermediario…
    provvigioni a raffica da chi compra e da chi vende qualcosa e sede legale in un paradiso fiscale.
    quasi quasi cambio mestiere.
    ma perché a catalano & co. non viene in mente di regolamentare gli intermediari sfruttatori?

  4. Chi meno spende…piu’spende.
    e ci puo’lasciare le penne…sia in casa che in strada.
    C’e’poco da fare.
    Un albergo sara’sempre un riferimento sicuro e certificato.
    Un tassista o un Ncc saranno sempre PROFESSIONISTI del volante.
    Gli improvvisati NON potranno mai offrire gli stessi standard di sicurezza.
    Con la guida non si scherza.
    Per risparmiare quanto?…5 euro?….10 euro?…

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