Uber, l’ira dei tassisti: tutti a San Pietro

Unica_Roma_8-9-2015roma.repubblica.it Autisti in rivolta dopo l’annuncio del servizio privato di trasporto: una tariffa ridotta per l’anno del Giubileo. “Contro la concorrenza sleale della multinazionale Usa presidieremo le piazze dell’Anno Santo e le stazioni

Occuperemo San Pietro e le piazze romane del Giubileo, le stazioni e i punti nevralgici della città. Impediremo a Uber di farci concorrenza sleale”. Nicola Di Giacobbe, segretario generale di Unica taxi Cgil, interpreta il sentimento di tutti i tassisti romani di fronte alle nuove minacce rappresentate dalla app che mette in contatto passeggeri e conducenti aggirando il servizio delle auto bianche. Il nuovo general manager per l’Italia, Carlo Tursi, lo ha annunciato chiaramente: “A dicembre lanceremo nella capitale un servizio di ride sharing dedicato al Giubileo, faremo lavorare gli ncc con licenza di fuori Roma”. 

Una dichiarazione di guerra per i tassisti romani. “Non sono bastate le sentenze contro Uber e le condanne inflitte ad alcuni sindaci e amministratori di svariati comuni italiani – protesta Alessandro Genovese, segretario nazionale Ugl – Ora, con arroganza e con un semplice smartphone, la casa statunitense ritenta imperterrita di travolgere il settore del trasporto. La misura è colma. Saremo pronti e ancora più determinati a proseguire la nostra lotta legale. Ma se dovessero venire a mancare le giuste condizioni, certamente non avremo il timore ad alzare gli scudi”.

Il terrore dei tassisti è che vengano approvati gli emendamenti a favore di Uber inseriti nel ddl concorrenza da alcuni parlamentari, “gli stessi – accusa Genovese – sorpresi a luglio a cena in un ristorante di piazza Sant’Ignazio con l’ex manager della multinazionale Benedetta Arese Lucini”. “Se quegli emendamenti venissero approvati, la situazione diventerebbe ingovernabile”, riprende Genovese, che per stasera annuncia una riunione intersindacale anti Uber.

“Vorremo poter discutere di come si organizza l’accoglienza per il Giubileo – dice Di Giacobbe – Vorremmo poter discutere di come aumentare la velocità commerciale del servizio pubblico, per abbassare i costi dei cittadini utenti. Vorremmo poter discutere di come innovare il servizio in modo più eco compatibilmente possibile. Invece dobbiamo ancora preoccuparci di difenderci dalla concorrenza sleale di Uber”.

Contro la multinazionale Unica taxi lancia accuse pesanti. “Uber – scrive il sindacato  –  è una innovazione tecnologica del caporalato moderno. Si inserisce in un settore sfruttando il momento di maggiore domanda per deregolamentare il mercato. Poi, una volta sfruttato il periodo, lascia solo macerie e disoccupati. Le filiali di Uber, compresa quella italiana, sono registrate nei Paesi Bassi e conferiscono i loro profitti a Uber BV con sede ad Amsterdam. Intervenga lo Stato – chiede Unica taxi – Non ci costringa a scendere nuovamente in piazza”.

“Uber sta istigando a violare le leggi – dichiara Loreno Bittarelli, presidente di Uri, Unione radiotaxi d’Italia, e della centrale 3570 – Ci sono sentenze che hanno disposto la chiusura di Uber Pop perché in concorrenza sleale con la categoria dei tassisti. Ora ci riprovano puntando sui noleggiatori con licenza di fuori Roma. Ci aspettiamo che il governo, la Regione e il Comune intervengano. Chiediamo aiuto all’assessore ai Trasporti Stefano Esposito. Gli emendamenti nel ddl concorrenza sono stati introdotti dopo il parere positivo dell’Art, l’Autorità di rilevamento trasporti. Come Uri abbiamo chiesto l’accesso agli atti, ma c’è stato negato. Certo è che se gli emendamenti dovessero essere approvati, noi non rimarremmo a guardare. Siamo pronti alla mobilitazione con blocco del servizio, cortei, sit in, azioni legali. La nostra reazione sarà pesantissima”. “Consigliamo agli “yankee” di studiare e rispettare le leggi italiane per non incorrere ancora una volta in sentenze che la dichiarino fuori legge”, aggiunge il Tras, l’associazione Taxi service aeroporti e stazioni.

di CECILIA GENTILE roma.repubblica.it

3 commenti

  1. Siamo pregati di svegliarci tutti soprattutto noi al nord,ora direi che è ora di ballare.

  2. Caro dani non penso che il problema è solo del nord ti ricordo che senza il sud il lavoro già con Bersani il taxi non valeva niente più

  3. No Ciro non intendevo dire che Sud non si muova nessuno.ma il contrario.Vedo che già a Roma si sono appassionati al tema,quindi visto che qui a Milano sembriamo dormire dico sveglia.ciao

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