Milano Taxi, debutto incerto del numero unico ma decolla l’«Uber» delle auto bianche

decollacorriere.it Chiamando lo 02/7777, la linea suona interrotta. Ma da martedì prossimo dovrebbe suonare finalmente libera, salvo nuovi inattesi ritardi. Dopo mesi di bandi andati deserti, ricorsi, tribunali, prove tecniche, di software e su strada, infatti, l’obiettivo di partire il Primo maggio, in occasione dell’Expo, è stato via via posticipato a giugno, luglio e agosto. Nel frattempo, 70 autisti si sono prestati alla sperimentazione e 350 cittadini hanno risposto alla chiamata pubblica offrendosi volontari per testare la «versione beta» (cioè di prova) della nuova app comunale dei taxi milanesi.

Un dispositivo collegato al numero 02/7777 gestito da Fastweb che dovrebbe mandare in pensione il sistema delle colonnine alle piazzole, esposte ai vandalismi  spesso interessati  e a eccessivi oneri di manutenzione. 

La versione «beta»La app si chiama «Milano in Taxi», il logo è un profilo del Duomo bianco su sfondo «arancione tram», con il numero 7777 (usato tra il ’45 e il ’68 per le volanti della polizia) in bella evidenza. Scaricata dai vari store digitali sul mercato, la app chiede una registrazione con il proprio indirizzo email.

Il colore principale diventa da arancione a verde acqua e bisogna inserire l’indirizzo con numero civico. Senza più fare nulla, sullo schermo appare il taxi più vicino fermo nelle piazzole in zona. In verde è indicata la propria posizione, in giallo il luogo dell’auto, in blu il tragitto con cui il taxi ci raggiungerà. Si clicca sull’icona della vettura e subito scatta il countdown per annullare la prenotazione.

Di per sé, il dispositivo è molto semplice ma, per la prova, le auto in circolazione sono poche: in questo mese di test (da fine luglio), sono state 70 le auto bianche coinvolte dopo una prima sperimentazione del software con otto driver (la cui app, «Mit driver», appunto, è anch’essa visibile online). Per questo trovare un’auto è piuttosto difficile, solo un tentativo su dieci va in porto, soprattutto nelle zone centrali. Pochissimi i taxi in periferia, dato il raggio di azione limitato alle piazzole più vicine del radar della app.

A regime, tuttavia, si punta a una «flotta» di mille tassì, 700 dei quali, a ieri, già registrati.

Le polemiche

Il numero unico è un’iniziativa da subito accolta con ostilità dai radiotaxi, le centrali radio che coprono il 90 per cento dei quasi cinque mila tassisti milanesi. Il bando lanciato a fine 2013, poi andato deserto, era stato stoppato infatti dal giudice proprio su loro ricorso. Solo l’intervento del Consiglio di Stato permise all’assessorato alla Mobilità di andare avanti. Secondo bando vinto da Fastweb, 750 mila euro che il Comune spenderà in cinque anni, radiotaxi in rivolta. «Se il Comune vuole farci concorrenza lo dica – ribadisce ancora oggi Vincenzo Mazza, storico socio del 6969, 1.500 auto bianche in città. Noi siamo stati tenuti fuori dal bando ma saremmo stati i logici interlocutori se l’interesse della giunta fosse stato quello di mettere al centro il cittadino. Se si fosse usato il nostro sistema, non ci sarebbe il rischio di alterazione delle tariffe e di priorità dei taxi in coda alle piazzole che con il nuovo numero unico sono caratteristiche tutte da valutare».

Dal Comune rispondono: «Regolamento rispettato, sono i radiotaxi che rifiutano di confrontarsi con il mercato, crediamo molto nel 7777».

La concorrenza

Centrali radio protagoniste anche della vicenda MyTaxi. Concorrente della società Moovel di Ag Daimler (che gestisce anche il car sharing Car2go) arrivato in città a febbraio 2015 e che chiederà una commissione da definire (gratis fino a dicembre) o fissa a corsa oppure tra il 3 e il 15 per cento contro la quota annuale dei radiotaxi (e il 20 per cento di Uber). Le centrali del 4040 e del 6969 avevano tentato il boicottaggio «vietando» l’iscrizione alla app (che invece consente l’uso parallelo di altri sistemi) con messaggi inviati attraverso il frontalino installato sulle auto. Intanto, i tassisti iscritti all’applicazione fondata in Germania nel 2009 sono diventati 380, quasi uno su dieci – se si escludono le auto bianche più restie alla tecnologia – ciascuno dei quali impegnato in una media di 2-3 corse al giorno.

26 commenti

  1. Ho letto anche io l’articolo sul Corriere e lo trovo inesatto quando parla dell’ app My…. ,poichè le centrali radio di Milano non accettano un iscrizione a My…. essendo già iscritti presso una di loro .
    E se beccano un tassista che lo fà ,lo buttano fuori a calci nel sedere.
    Io aggiungo pure ……giustamente , poichè non si può far parte di due società radio taxi diverse, poichè alla fine anche My…. è una società di radiotaxi.
    E ‘la dimostrazione che a volte i giornalisti non sono ben informati e che scrivono solo delle stupidaggini.

  2. Curiosità: Come mai quest’opposizione al numero unico? Non sarebbe un sistema in più per lavorare, che coinvolgerebbe sia i taxisti aderenti alle centrali radio che i cosiddetti “tradizionali”? Una perplessità invece che riguarda MyTaxy: spero rispetti le tariffe di mercato, perchè se oltre a trattenere una percentuale sulla corsa (legittima per carità, trattandosi di un servizio) offre anche tariffe più basse a quelle regolamentari… allora non ci siamo…
    Qui a Torino My Taxy non è ancora arrivato, quindi molti di noi non sono a conoscenza del suo funzionamento e delle tariffe che applica. Cioè, il prezzo della corsa lo stabilisce My Taxy a priori, come accadeva con u…? Sembra che prossimamente vogliano arrivare anche qui, allora vorremmo capirne qualcosa di più.

  3. Nessuna opposizione, si tratta solo del “piccolo” curioso incidente di una condizione nel bando che ha escluso (misteriosamente) le centrali radiotaxi dal concorso, in più gli statuti/regolamenti dei suddetti vietano ai soci/utenti di aderire a sistemi di chiamata concorrenti, quindi, visto e considerato che non è il Comune a distribuire le chiamate ma una azienda privata, i cda sono costretti ad escludere chi non si attiene onestamente alle regole. Tutto il resto sono strombazzi di politici incapaci e stampa genuflessa ai poteri di palazzo.

  4. Mi duole Stefano per quello che scrivi perché è in parte inesatto: “Io aggiungo pure ……giustamente , poichè non si può far parte di due società radio taxi diverse, poichè alla fine anche My…. è una società di radiotaxi”
    My…. è una app, non è una radio, non è una società che affilia a pagamento i tassisti, non è una società che fa pagare un canone mensile, è semplicemente una applicazione che mette in contatto il passeggero con il tassista a lui più vicino. Non chiediamo esclusive, My…. non effettua nessuna concorrenza alle radio ma anzi sostiene, promuove, incentiva e facilita il lavoro del tassista, e di conseguenza anche l’economia delle radio alle quali i tassisti sono associati.

  5. Obbligato ad avere uno smartphone con il numero unico….bhè a Milano si dice ma vadavia ai ciap.Io non ci sto a meno che qualcuno comune o fastweb mi forniscono uno smartphone

  6. Associati non affiliati… Vuol dire che sono soci…. Quindi logicamente sarebbe stupido lavorare per una società che fa’ concorrenza alla tua stessa società. My…. e’ l’applicazione di una società che vuole guadagnare soldi.

  7. Caro Roberto, ti trovo una persona intelligente e molto cortese, ma non venire a ciurlare nel manico sofisticando su affiliato e associato, un regolamento è un regolamento e uno statuto è uno statuto, dispiace dirlo ma chi non fa piacere c’è un’unica via: la porta.

  8. @robertoMy…. tutto giusto senonchè mi sembri un po’ troppo entusiasta di My….. Vedremo come si comporterà la lungo termine. Per ora va bene così. gratis per noi e bonus ai clienti. Però non dimentichiamoci che stiamo sempre parlando di una Multinazionale PRIVATA. Visto cos’ha fatto con Car2go? Ecco stiamo attenti perché anche noi potremmo finire dalla padella alla brace. Quindi ben vengano le nostre RTX a fare da contrappeso perché il giorno che restasse SOLO My…. o chiunque altro apriti cielo……….

  9. Grazie Marco per il chiarimento riguardante la diatriba sul numero unico. In effetti da com’era stata presentata la notizia, sembrava che i tassisti fossero contrari. Invece, il sig. Roberto di My Taxi, può rispondere per favore alla mia richiesta di chiarimenti riguardo alle tariffe applicate da My Taxi? Penso che la questione riguardi o perlomeno incuriosisca tutti i taxisti, non solo il sottoscritto. Grazie

  10. RISPOSTA A STEFANO: dunque la “stupidaggine” del giornalista sarebbe aver riportato esattamente proprio quello che tu dici cioè il fatto che l’iscrizione a My…. sia vietata dagli altri radiotaxi? Come spesso accade, la malizia è nell’occhio di chi legge

  11. Capisco che il “giornalista” ci segue. Molto interessante sapere che qualcuno al corriere ci osserva, ci conosce e ci legge. Allora è proprio come avevamo sempre sospettato. Non abbiamo a che fare con una stampa che da anni scrive minkiate sui taxisti solo perché ignorante in materia. Abbiamo a che fare con una pletora di “giornalisti” che ci conoscono benissimo ma che per motivi misteriosi (ah ah ah) deliberatamente mentono sapendo di mentire.
    Allora riepilogando: i taxisti milanesi sono al 4° posto in europa mentre il sistema mediatico italiano è al 73esimo posto nel mondo piazzato tra la Moldavia e il Nicaragua.
    Che dire, caro giornalista, i nostri complimenti!

  12. @windsurf
    Qui a Roma sempre per il numero unico e altro la Tim ci ha fornito per il tramite della mobilità, per intenderci quello che a MI chiamate ufficio autopubbliche, ben 3 sim con tot MB al mese a prezzi forfettari. Pertanto perché voi a Milano, non fate la stessa richiesta a Tim, e alla mobilità, le sim come ho detto venivano date solo negli uffici in comune, ai soli tassisti titolati. Non solo le sim essendo 3, a chi non servono le altre 2 possono essere date in famiglia.

  13. Si Pablo My…. è un servizio gratuito per i tassisti fino a 1 Gennaio 2016. Da quella data verrà applicata una tariffa che sarà definita nei prossimi mesi di concerto con i tassisti della nostra squadra

  14. RISPOSTA AL GIORNALISTA : la “stupidaggine ” stà nel fatto che non si può scrivere che My…. consente l’uso parallelo di altri sistemi, in quanto le società radio hanno le loro applicazioni ed non consentono il caricamento sul loro terminale di un software esterno .
    Per cui bisogna dotarsi di uno smartphone appositamente per My…..
    Che è un azione che le società di radiotaxi vietano.
    RISPOSTA A ROBERTOMy…. : apprezzo la tua educazione e precisione , per cui sempre nell’educazione che contraddistingue il mio scrivere e parlare , ti dico che anche My…. è una società privata ( Mercedes già azionista di maggioranzna di Car2go ) come lo sono le varie società /cooperative di radiotaxi. I radiotaxi accettano le chiamate via telefono e via applicazione,ma My…. solo tramite l’ applicazione.
    Ma che cosa cambia ?
    Fornisce lo stesso servizio che forniscono le società di radiotaxi.
    Per cui ,giustamente , le società di radiotaxi non accettano che un proprio tassista affilliato con loro accetti di lavorare contemporaneamente per un altra realtà PRIVATA e non pubblica.
    Infatti My…. stà avendo diversi iscritti fra coloro che non hanno l’iscrizione con nessuna radiotaxi per via della promozione sulle proprie tariffe di abbonamento.
    Anzi se ci puoi dare qualche delucidazione sulle tariffe delle corse ,che certamente non possono essere inferiori a quelle prestabilite dal Comune e dalla Regione , te ne saremmo grati.

  15. Una domanda ai colleghi: ma secondo voi la strategia delle nostre principali RTX di “boicottare” My…. è quella giusta?
    Secondo me sarà un duello all’ultimo sangue e senza prigionieri.
    Daimler soldi da investire ne ha parecchi e lo sta facendo.
    Da quello scontro o vincono le RTX e mettono ai margini del “mercato” My…. o altrimenti My…. farà quello che non è riuscito a fare ***r cioè diventare operatore dominante.
    Da lì alla débâcle per le RTX il passo sarebbe breve.
    Vista la sindrome da App’s che ha colpito buona parte dei clienti, non sarebbe stato più produttiva una strategia di “collaborazione” con My….?
    In fondo ci sono già 3 grosse realtà “nostre” (più altre piccoline) + il numero unico di Fastweb, perché non “includerne” una 4a e cercare di “controllarla”?

  16. Non riesco a capire perché parli di boicottare, se ci sono dei regolamenti e degli statuti non capisco perché non debbano essere rispettati e chi li fa rispettare debba essere tacciato con qualche accuse che non si capisce neanche bene che accusa sia. Non capisco neanche perché quando fa comodo si invocano leggi e regolamenti e invece a seconda dell’interesse le stesse leggi e regolamenti non vadano più bene ma sì chieda di liberalizzare tutto.

  17. Caro Marco,
    boicottare era tra virgolette. Leggi/regolamenti/statuti si fanno e si disfano a seconda delle necessità/opportunità/strategie/linea “politica”. A volte, per esempio, servono solo per consolidare e mantenere il potere saldamente nelle stesse mani il più a lungo possibile. Io non penso a liberalizzare un bel niente, anzi penso che saremmo in guai grossi se scomparissero le “nostre” centrali RTX. Però mi chiedo e chiedo ai colleghi se la strategia/regolamenti/statuti (che non sono scolpiti sul marmo) adottati in questo momento dalle nostre RTX siano quelle giuste. Io ho la mia opinione. Mi piacerebbe conoscere quella dei colleghi. In particolare quella di khoolaas.

  18. Giusto o non giusto, io quando sono entrato a fare parte della coop. del mio radiotaxi ho firmato per uno statuto e un regolamento, sarà l’assemblea dei soci (sovrana) a decidere se sarà il caso di rivederli o meno. Dei pareri di chi non è mio socio poco me ne faccio.

  19. Le entrate per le centrali rtx sono esclusivamente date dal canone, le uscite sono spese per il personale, affitti, apparecchiature e concessioni. L’ 8585, (esempio) che è una cooperativa, deve gestire il rapporto entrate/uscite col bilancino. Troppe entrate generano utili che vengono “bocciati” dai revisori perché non compatibili col concetto di cooperativa. Troppe uscite generano buchi di bilancio che i soci devono coprire. In entrambi i casi si incrementa il canone annuale facendo scappare i soci. Per poter vivere, fare investimenti o semplicemente programmare il futuro, le centrali si tutelano rendendo onerosa la migrazione tra una centrale e l’altra: costi apparecchiature, una tantum, fondo buoni, azioni, fondo perso. Oltre a ciò si tutelano con delle regole o statuti. Tali regole sono legittime a meno che una legge superiore ( o un giudice) le consideri vessatorie per il socio. In un sistema chiuso non espandibile ( 5.000 taxi) la possibilità di aderire a più rtx o app all’inizio creerebbe un’apparente vantaggio per il tassista, ma a medio e lungo termine dalla giungla sopravvivrà non il più bravo ma quello che avrà più potere economico. In un sistema chiuso non espandibile, se non regolamentato, il mercato tenderà al monopolio.

  20. Caro Marco, è del tutto legittimo che tu sia un felice socio della tua RTX. Io invece, che non lo sono, ma che vorrei continuassero a vivere a lungo e in buona salute TUTTE le nostre RTX, mi chiedo e vi chiedo se i regolamenti attuali e soprattutto l’applicazione che se ne fa in questo momento hanno una prospettiva “vincente” nella battaglia commerciale che si prospetta con My…. (ma anche con il numero unico del comune) oppure no.
    Caro Giorgiokk, il “mercato” (chiuso o aperto poco cambia) tende sempre fatalmente al monopolio o nel migliore dei casi all’oligopolio. Pochi competitors tutti d’accordo nel praticare tariffe vantaggiose solo per loro. Caso evidente TUTTI i “mercati” coinvolti dalle liberalizzazioni, privatizzazioni, deregolamentazioni negli ultimi 20 anni. Energia, Telefonia, Assicurazioni, Banche. Alla faccia de liberisti duri e puri che le invocavano come la madonna pellegrina in nome della “concorrenza” panacea per abbassare i prezzi e migliorare il servizio.
    Ma stavo divagando. Quindi monopoli o oligopoli poco cambia. E siamo dunque al punto. D’accordo tutti sulla regolamentazione. Poi i regolamenti vanno applicati secondo logica, buon senso, convenienza, strategie, “politica” a breve e a lungo termine.
    Per esempio nel mercato dei RTX perché non fare “alleanze” operative? Quale articolo dei regolamenti lo impedisce? In questo modo credo che ci avremmo guadagnato tutti, messo a tacere molte lamentele (faziose) dei clienti e si sarebbe evitato l’arrivo del numero unico del Comune e forse anche di ***r e My….. O no?

  21. Effettivamente divaghi e anche un po’ stoni, noi siamo un “mercato chiuso” con tariffe amministrate dalla “cosa pubblica”, quindi nessun monopolio o oligopolio, semplicemente un “servizio pubblico”. Che manchi un regolamento regionale sui sistemi di chiamata taxi e ncc sono d’accordo, ma qui entra in campo il nostro padrone/regolatore: la Cosa Pubblica.

  22. Caro Marco, dico l’ultima e poi mi taccio:
    la tua cooperativa RTX come la mia sono un sottoinsieme di un insieme più grande che è la categoria TUTTA che deve continuare ad esistere e sopravvivere anche oltre le fortune o le disgrazie delle RTX.
    La cosa pubblica ahinoi la risposta ce l’ha data forte e chiara con il numero unico. In altre parole: non vi mettete d’accordo fra di voi? Bene allora vi metto d’accordo io. Faccio il bando per un 4° operatore, vi piazzo lì un “concorrente” a rompere le uova nel paniere e poi vediamo come va a finire. E ancora non è bastato perché in mezzo a queste nostre divisioni interne si è creato uno spazio nel quale ci si sono subito infilati “altri”.
    Ricordiamoci sempre che i capitalisti de noantri hanno orgasmi notturni al pensiero di riuscire a mettere le zampe sul nostro mercato! E dove lo trovano un altro settore che gli porta a casa milioni di euro CONTANTI al giorno senza spendere una goccia di sudore?
    Come andrà a finire non lo sa nessuno. Di sicuro prima di capirci qualcosa ci vorrà molto tempo ma quando si sarà capito potrebbe essere troppo tardi per rimediare.
    Marco comunque sempre complimenti e grazie di esistere!

  23. Scusate la mia nuova intromissione, ma rispondo a Stefano che mi ha posto una domanda sulle tariffe delle corse. My…. ha attuato una promozione specifica per offrire il 50% della corsa a tutti i clienti che utilizzano la nostra app per prenotare una corsa. Ma questo non modifica le tariffe in alcun modo, semplicemente My…. si assume il costo del 50% della corsa. Il tassista riceve l’importo intero della corsa e il cliente invece paga la metà.

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