Claudio Giudici (Uritaxi Toscana) sullo scontro interno alla Cgil fiorentina

Claudio_GiudiciLe grette parole del sindacalista Fiom-Cgil, Daniele Calosi, contro i tassisti fiorentini, sono il frutto manifesto di una concezione ottocentesca del sindacato e della società. Il primus nell’approccio di Calosi è palesemente l’anacronistica e cieca idea della lotta di classe. Calosi suggerisce la sua perdente strategia alla Cgil, quella che di fatto è espressione della perdita di contatto con la società ed il mondo del lavoro di una certa parte del sindacalismo: rappresentare solo il lavoro dipendente! Calosi non si rende conto che oggi il vero scontro non è tra lavoratori autonomi (capitalisti) e dipendenti (classe operaia), ma tra lavoro e non lavoro, ossia tra lavoro e mero fenomeno speculativo; in altre parole, uno scontro tra chi lavora, dipendente o autonomo che sia, e la grande finanza che tutto oramai controlla.

D’altra parte, uno che crede che aumentando le licenze taxi – come dichiara – si abbasseranno le tariffe, non sa di cosa parla e non ha presente che siamo di fronte a tariffe amministrate (in perfetta media europea fra l’altro); addirittura, si ispira – forse senza capirlo – al mito neo-liberista dell’equilibrio della domanda e dell’offerta. 

Non bastasse, manifestando un sotto-culturale accanimento contro una categoria di lavoratori para-autonomi, si rimette alle semplicistiche e mistificatorie medie nazionali di Trilussa sulle dichiarazioni dei redditi, diffondendo dati falsi secondo cui i tassisti dichiarerebbero meno di un cassaintegrato! A parte la falsità del merito, il suo metodo è in sostanza quello di togliere ai tassisti il diritto di parola per questioni di censo. È chiaro dunque che in Calosi albergano le inclinazioni più bieche dell’ottocento, quelle che, in quanto intrinsecamente degenerate, fertilizzarono il terreno della storia per l’edificazione dei movimenti nazi-fascisti; quelle che qualche economista liberista vorrebbe associare addirittura alla Sinistra…

Caro Calosi, più Mattei e La Pira e meno Alesina e Giavazzi per la tua formazione politico-economica!

2 commenti

  1. Grande articolo, bisognerebbe tatuarglielo sul c… a perenne memoria. Ops… sarò stato troppo aggressivo?

  2. SALVO LA NOBILE ECCEZIONE DI BERTINOTTI e di RIFONDAZIONE- Ricordiamo anche questo – la sinistra ai tempi di BERSANI voleva le liberalizzazioni al solo scopo di consegnare i trasporti alla finanza ed alla grande distribuzione. Coop Rosse e Unipol. Non è un caso se il PD si è involuto in questo modo. La sinistra sindacale ha CLAMOROSAMENTE FALLITO nel difendere i posti di lavoro in Italia ma nel contempo si scaglia come un bisonte cieco contro i lavoratori autonomi, di fatto facendo il gioco di banche e Coop. Detto questo, io sono fra quelli che VOGLIONO LO SCONTRINO FISCALE SUI TAXI e una RIFORMA DEL SETTORE, ma questo è un altro discorso. Pensare che sia EQUITALIA a portare la giustizia fiscale fra i lavoratori autonomi è folle.

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