California: «Gli autisti di Uber devono essere dipendenti e non imprenditori»

pericolo-cadute-altoilsole24ore.com Una notizia che rischia di avere una eco enorme arriva dalla California. La Commissione per il lavoro ha stabilito che gli autisti di Uber devono essere inquadrati come dipendenti, e non più come imprenditori terzi. Una decisione, riportata in anteprima dall’agenzia di stampa Reuters, che ora può cambiare drasticamente il destino della startup californiana.

Oggi Uber agisce con modalità classiche di sharing economy, almeno sulla carta. E si pone fra la domanda dei clienti e l’offerta degli autisti. Questi ultimi possono essere di due categorie: Black e Pop. I primi sono autisti professionisti che dispongono di un’auto di fascia alta, come può essere un Suv. 

 Per essere autisti di Uber Pop (servizio momentaneamente bloccato in Italia da una sentenza del tribunale di Milano) basta, invece, rispondere a requisiti minimi: fedina penale immacolata, patente di guida da almeno 3 anni, non aver mai avuto sospensioni di patente, essere in possesso di un’auto intestata e immatricolata non più di 8 anni fa di dimensioni medie o grandi (con almeno 4 posti e in ottime condizioni), essere in possesso di una copertura assicurativa per i passeggeri.

Chi fa l’autista per Uber, comunque, è un prestatore d’opera. Ora, invece, la commissione californiana ribalta tutto ed esige che questi diventino dipendenti. Ovviamente se i driver Uber vengono considerati dipendenti, il modello di business si sposta drasticamente, e la startup con sede a San Francisco va incontro ad ostacoli giuridici e a un aumento esponenziale dei costi. Uber potrebbe vedersi costretta, ad esempio, a coprire alcune spese dei suoi autisti: dalle assicurazioni delle auto, alle riparazioni, fino al carburante.

La decisione odierna è nata da un’istanza ad opera di Barbara Ann Berwick, autista Uber. Istanza presentata a inizio anno, culminata in una sentenza ben più grande delle aspettative del singolo driver. Un ricorso in appello sembra più che probabile. Ma questa storia è solo all’inizio.

14 commenti

  1. Che sensazione di leggera follia…… che strana convergenza di pensieri…. Sulla cetacea bionda avevo fatto le stesse considerazioni di gige…. E in più dopo la tramvata che hanno preso ai ballottaggi e specialmente proprio a Venezia penso che prima di fare una modifica alla legge per “legalizzare” …r credo che ci penseranno su un bel po’!

  2. Come si evince dall’articolo sono gli stessi collaboratori-abusivi a riscontrare un regime di sfruttamento, nonostante siano i primi ad operare nel non rispetto delle leggi ed eludendo il fisco. Evidentemente anche quei disperati, che si illudono di poter risolvere la loro situazione con un impiego mascherato da start up, presto si rendono conto che il gioco non vale la candela, almeno non per loro e rivendicano i diritti che noi siamo quasi stufi di dover difendere. Purtroppo oggi i nuovi disperati da reclutare cnon mancano certo… Come cita l’articolo: la messa in regola dei lavoratori cambierebbe tutto! Certo noi lo sappiamo bene cosa significhi far quadrare i conti e quanto poco margine ci sia, specialmente rapportato alle ore lavorate, chissà forse in un lontano futuro lo capiranno anche giornalisti e amministrazioni.

  3. Carissimo Milano 32, io non credo proprio che ci penseranno un po’, come si dice a Roma li sordi so’ sordi, sono gia’ due giorni che su Repubblica comprano una pagina di giornale per ” spingere” una legge ad hoc per la LORO new car sharing economy.Spero che sia come dici tu, ma intanto, STAMO IN CAMPANA!!!!!

  4. i nostri cosiddetti rappresentanti devono chiedere il rimborso immediato della licenza e l’assunzione di tutti da U… con sciogliment degli attuali radiotaxi

  5. Chi ha fermato Stamina in Italia ? : “Un Giudice ” …. chi ha fermato RU… in Italia ? : “Un Giudice ” … la politica come sempre arriva in ritardo , mentre per incassare il bonifico mensile sono puntualissimi … VERGOGNA !!!

  6. … una cliente di 21 anni studente in Bocconi genitori padovani dopo un anno trascorso a Los Angeles per un programma di studio mi dice che come si mangia in Italia non si mangia da nessun’altra parte!! In che senso?? …le chiedo, nel senso gastronomico risponde lei. Il prossimo anno andrà in un altro posto nel mondo. Benestante quindi e molto intelligente, a Los Angeles cosa usi per spostarti… Taxi? No Uso ***r? Perché le chiedo? Ovvio, per una semplice logica di risparmio! Questo aneddoto per chiarire che non è vero che ***r **p si rivolge ad un segmento di mercato diverso. Si perché penso che sia questa la nuova linea difensiva della multinazionale per aggirare la condanna in primo grado per concorrenza sleale. Non si tratterebbe secondo loro dello stesso segmento di mercato. Idiozie pure. Eppure anche Oscar sembrava quasi assatanato nell’ostentare questa assurda tesi. Si accodano altri giornali online.

  7. Il problema è che tra Oscar assatanato a tassametro con tutti i suoi colleghi al soldo delle multinazionali, le pagine dei giornali comprate coi soldi dei consumatori, le televisioni (un po’ meno queste perché costano veramente tanto) e mettiamoci pure il tamtam interessato di parenti e amici, i ladroni ci hanno messo alle corde e ci stanno facendo neri. Che sia la volta buona che ci estinguono? Che Renzi, dopo Bersani, Berlusconi e Monti sarà quello che ci sotterrerà?

  8. Il bulletto toscano adesso ha altre rogne da grattare.
    Intanto dopo i ballottaggi dove ha perso tutto quel che c’era da perdere (specie Venezia con la cetacea bionda ah ah ah……) deve tenere buona la fronda interna.
    Poi con la scusa di “rottamare/riformare/innovare” è riuscito a proseguire l’opera di demolizione sistematica dell’economia nazionale già bene avviata dai suoi predecessori e rifilare un’altra bastonata ai lavoratori privati, mandando in porto l’ennesima porcata neoliberista con il Jobs act.
    Adesso è alle prese con un’altra porcata cioè la riforma della scuola pubblica. E non è affatto detto che riesca a farla franca. Insomma a forza di porcate una dopo l’altra è sperabile/possibile che cada prima di trovare il tempo per fare anche la porcata che ci riguarda, cioè regolarizzare gli abusivi.
    Nel frattempo ci sono 2 percorsi che stanno andando a convergenza.
    Il primo è l’agonia del neoliberismo.
    Nonostante i disastri sociali ed economici provocati in tutto il mondo ha ancora entusiasti sostenitori (ma solo i più farlocchi che farlocchi non si può come il nostro amico Oscar) che continuano a ripeterci il loro mantra come se fossimo tutti in perenne coma irreversibile o sotto ipnosi collettiva da almeno 20 anni.
    Il secondo sono i “nuovi modelli economici” che stanno nascendo dalle ceneri del neoliberismo. Tra questi la ormai famosa “share economy”.
    L’economia della condivisione è sempre esistita da quando esiste l’umanità. Consiste nello SCAMBIARSI favori tra amici e conoscenti SENZA SCOPO DI LUCRO.
    Quindi che c ‘entra la share economy con il business? NIENTE
    Senonchè qualche furbetto con il grimaldello delle App’s ha pensato bene di farci sopra BUSINESS intromettendosi tra “fornitore” e “utente” (miserabile lavoro di mediazione/brokeraggio) prelevando una “commissione” per sé SENZA FARE NULLA e senza pagare nulla di tasse a nessuno.
    Fantastico, un capitalismo del NULLA fatto da NESSUNO diciamo FANTASMA ma dove il cash gira eccome se gira!
    La solita armata Brancaleone de noantri (sempre gli stessi venditori di pentole), ben foraggiata dagli stessi furbetti di cui sopra si è messa in moto con l’abituale zelo per cantarci la nuova canzoncina delle App’s, dell’innovazione, del progresso e via zufolando.
    Diciamo la nuova frontiera del neoliberismo, il neoliberismo 2.0? Guarda caso preciso preciso quel che fa ***r ……..

  9. Complimenti Milano 32………Ottimo commento.
    Se ci vediamo in posteggio ti farò i complimenti di persona!

  10. Ma quali 2 segmenti di mercato !!! Sta cosa mi fa andare il sangue alla testa . La smettano di cercare di prendere per il culo i taxisti , non siamo ignoranti come pensano , da quando sono arrivati in Italia che raccontano solo balle … negli ultimi giorni a detta di tutti ci sono più corse , è evidente che RU… portava via molto lavoro ai taxisti regolari … si tratta solo di persone che devono spostarsi .

  11. stefano,
    MILANO32 non lo troverai ai parcheggi.
    Lui è Anonymous è il Luther Blisset dei tassisti (cerca su google).
    E’ come la share economy: un fantasma.
    Si aggira nei posteggi di notte senza farsi vedere, forse una volta ti sembrerà di averlo visto passare nella nebbia fra una macchina parcheggiata e l’altra.
    E’ lui, ma più che vederlo lo hai solo intuito.
    Ma c’è.
    Lui è una specie di angelo custode che ci protegge da tutti quelli che ci vogliono male.
    Che ci conforta nei momenti di disperazione.
    Pensa a lui, a MILANO32, e ricordati che non sei solo.
    C’è lui e ci sono molti MILANO32 attorno a te.
    5000 a Milano più gli altri 40-50.000 nel resto d’ Italia .
    Che UNITI non dobbiamo avere paura di NIENTE e NESSUNO!
    Alegher!

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