Villa (Satam): “Un po’ di giustizia in questo Paese c’è ancora”

VillaNereo Villa, lei fa il tassista dal 1973 ed è il segretario generale del Satam Cna, il sindacato più rappresentativo a Milano. Che cosa rappresenta per voi questa ordinanza?
“È la dimostrazione che un po’ di giustizia in questo Paese c’è ancora”.

Uber Pop è davvero il nemico numero uno?
“È una piattaforma che non rispetta le regole. Fa concorrenza sleale, non paga imposte e contributi, porta via economia”.

Quanto influisce la crisi sulla vostra battaglia?
“Il lavoro è diminuito e un’incidenza c’è. A Milano abbiamo 4.885 taxi, una presenza superiore alla domanda: l’occupazione delle macchine va dal 40 al 50 per cento. Ma lo facciamo anche per salvaguardare il rapporto di fiducia instaurato negli ultimi 50 anni con i clienti”. 

Clienti che, però, prendono anche Uber.
“Io non lo prenderei mai. E dico: fate attenzione. Se pagate meno, è perché non rispettano le norme. E poi non ci sono le garanzie di trasporto che può dare un servizio pubblico. Si sale sempre su un’auto con quattro ruote ma che non so come sta insieme, guidata da un autista che non so chi sia”.

La vicenda è finita qui?
“No, questo è il primo round. Anche in Spagna, Germania e Francia Uber ha avuto provvedimenti simili e credo che non mollerà mai. Noi? Andremo avanti finché la nostra volontà ci sosterrà”.

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