Nel paese dei taxi delle meraviglie

The Sermon on the Mount<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />
Carl Bloch, 1890Le parole del Vangelo le conosciamo o le dovremmo conoscere quasi tutti, credenti e non credenti.  Secondo Luca, Gesù dice ai discepoli: “Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra, a chi ti leva il mantello non rifiutare la tunica.” In gioco qui però non c’è il masochismo universale, ma la vita eterna che vale bene un paio di ceffoni, infatti il passo si chiude così: “Siate misericordiosi come misericordioso è il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati,  non condannate e non sarete condannati, perdonate e vi sarà perdonato, date e vi sarà dato… perché con la misura con cui misurate sarà misurato a voi in cambio“.

Era uno straordinario insegnante, il Cristo, e paziente e misericordioso perché già sapeva che gli alunni erano un po’ zucconi. E infatti è evidente che buona parte dei nostri rappresentanti, ad esempio, o non hanno letto la seconda parte del sermone o lo hanno per così dire frainteso. E hanno scambiato la vita terrena con quella celeste.

Riepiloghiamo: da due anni Uber impazza e fa quel che gli pare, gli ncc, buoni e cattivi, vogliono fare in mancanza di meglio, anche i tassisti, l’Autorità per i trasporti ascolta tutti e non si sa cosa ne deduce, ma si può’ facilmente immaginare: un decreto legge sulla concorrenza che decreta per l’appunto la morte dei taxi sparisce dal tavolo, (sembra per evitare casini durante Expo dice il Sole 24 Ore),  ma subito dopo la ministra dello sviluppo economico ci rassicura affermando che  la questione dei taxi verrà risolta prima di dicembre.

L’istituto Bruno Leoni che vorrebbe liberalizzare anche la propria madre se l’avesse, ispira cannonate ai cantori televisivi e cartacei e digitali, un giorno sì e l’altro pure. Una legge regionale che nelle intenzioni dei Nostri Rappresentanti avrebbe dovuto proteggerci dal peggio non si fa perché qualcuno dice che bisogna far contenti gli ncc ed ecco il tavolo “tecnico” che non promette nulla di buono. I giudici di pace annullano una dopo l’altra le contestazioni mosse agli abusivi dai vigili urbani creando “precedenti” con sentenze bizzarre tipo: non sapeva e c’è la crisi. E infine l’altro ieri la beffa, la ciliegina sulla torta: il verdetto del misterioso Mistery Client (secondo lavoro per chi ha reddito basso e vuole giocare a fare l’ispettore dei tassisti) previsto dal bell’accordo firmato dai Nostri Rappresentanti sull’adeguamento tariffe: siamo una banda di malandrini senza Pos che devono ridurre le tariffe per adeguarle all’accordo.

Insomma mazzate come piovesse.

E noi cosa facciamo? Firmiamo una bella Carta dei Valori con tanto di standard di qualità e qualcuno dice pure che diciamo che caschi il mondo “non sciopereremo fino a novembre” !

Sia chiaro che io personalmente, e sono sicuro anche voi, vogliamo essere accoglienti e cortesi con gli ospiti che verranno a Milano. Venti milioni? Dicono. E aspiriamo ad essere i migliori tassisti del mondo, non i peggiori. E qualche maleducato e persino qualche disonesto c’è di sicuro anche fra i tassisti, come fra gli  utenti, i giornalisti, i politici, i liberalizzatori professionisti, con laurea vera o millantata che sia.  Che gli si insegni l’educazione, e l’inglese,  e le belle maniere, lo si doti di Pos,  lo si mandi a Tokio a imparare la Qualità di prodotto e di processo, quella totale e anche quella parziale.

Ma io che c’entro? Manco quand’ero a scuola facevo tanti esami e mi davano tanti voti. E me ne davano altro che se me ne davano. Ma mai, proprio mai, nessuno mi ha invitato ad autosospendermi i miei diritti costituzionali, al massimo minacciavano di bocciarmi.

Mi dovevo preparare per la vita dicevano gli insegnanti, i (pochi) capaci e i (molti) annoiati di dover condividere a pagamento parte del loro tempo con giovani esuberanti. Ho preso voti, diploma, persino una laurea per poi scoprire che ero tutto tranne che preparato per la vita. Per la vita nel Paese delle Meraviglie, s’intende.

6 commenti

  1. “San Camillo, san Camillo fammi stare un po’ tranquillo, san Tommaso, san Tommaso or mi vien la mosca al naso, san Clemente, san Clemente fa che io sia molto paziente perché se perdo la pazienza devo fare penitenza.”

  2. Questa categoria merita tutte le bastonate che gli stanno arrivando, merita anche gli accomodanti rappresenti sindacali che ha e merita che liberalizzino il servizio taxi. Così forse allora quando tutti i sacrifici fatti andranno definitivamente in fumo si deciderà a “mettersi di traverso”……già peccato che allora sarà troppo tardi.
    Amen!

  3. L’Italia si sta rincoglionendo ulteriormente dinnanzi un dittatore autoeletto.Un paese sano scenderebbe in piazza in questo momento contro i suoi voti di fiducia ,io non mi asterrò nel momento in cui mi interpellerà come lavoratore.

  4. Io di fronte al silenzio assordante dei sindacati mi chiedo cosa c’è sotto.
    Non mi pare stiano facendo gli interessi della categoria che dovrebbero rappresentare.
    Penso addirittura che se ne freghino dei malessere che stiamo vivendo.
    Quindi, sono anch’essi dei politici?

  5. Non un nostro rappresentante sindacale che ci stia mettendo la faccia!!! Mah forse chiedo troppo

  6. Forse guardiamo nella direzione sbagliata, perché dovremmo ampliare l’offerta di servizio
    tipo guide turistiche, commercio itinerante, fattorini, rappresentanti etc.
    Togliere quei lacciuli di garanzia (turni, controlli mezzo, assicurazioni lowcost)tanto
    l’importante è liberalizzare.
    E magari copiare dagli abusivi corse a forfe e altro.
    È questo che lo stato vuole?
    Aiutatemi a capire…..

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