Cina, tassisti tentano suicidio di massa per protesta

cinailpost.it Sabato diversi tassisti hanno bevuto da bottiglie di pesticidi in centro a Pechino, per protestare contro le pessime condizioni di lavoro a cui sono sottoposti dalle loro compagnie di taxi. Verso le 11 di mattina ora locale, almeno 10 tassisti sono caduti a terra su un marciapiede molto affollato del centro commerciale di Wangfujing, dopo avere bevuto i pesticidi. Gli uomini sono stati portati subito in ospedale e sono sopravvissuti tutti, ha detto la polizia. Stando a quanto ha scritto il South China Morning Post, gli uomini provengono tutti da una città nella provincia nord-occidentale di Heilongjiang.

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7 commenti

  1. Ogni volta che si atterra in una città nel mondo, uno dei primi rapporti che si ha con la realtà locale è spesso delegato al tassista che ti tocca facendo la fila all’aeroporto.

    Purtroppo non sempre è possibile trovare mezzi alternativi, specie in un aeroporto come Linate che, pur essendo uno degli aeroporti più prossimi alla città di riferimento al mondo, nessuna amministrazione milanese è riuscita a costruire un ramo di metropolitana o un metrò leggero sospeso di superficie, a costi accessibilissimi, per collegarlo al centro.

    Il sospetto che questo non sia stato fatto proprio per non toccare interessi di alcuni è legittimo, quelli dei tassisti che restano, quindi, l’unica alternativa quando non si conosce la città o quando nessuno ti viene a prendere. 

    Vivendo in Cina è forse poco leale prendere come esempio la situazione del trasporto pubblico in una città come Shanghai, ma vorrei parlarne solo per far capire alcuni concetti.

    A Shanghai sono stati costruiti più di 430 km di linee metropolitane in poco meno di dieci anni, e tutte le stazioni e aeroporti della città hanno anche più di un collegamento ferroviario e ci sono circa 100 mila tassisti che girano di continuo 24/24 senza sosta, garantendo la copertura continua di tutte le strade cittadine. L’aeroporto di Pudong è persino collegato con un treno veloce a levitazione magnetica che percorre 40 km in soli 8 minuti.

    Una lezione interessante di civiltà che si impara a Shanghai è che ricevere la ricevuta stampata dal tassametro è normale come lo è in quasi tutte le capitali europee. Ma Italia è persino impossibile pagare il taxi con la carta di credito, quindi ci sono lavoratori che sono esentati di fatto dal rendere conto di quello che si incassa.

    In Italia sembra di vivere una situazione paradossale dove l’interesse di una piccola corporazione prevale su quello generale di intere città.

    Vediamo qualche numero, confrontando le licenze per ogni 1000 abitanti in alcune città europee:

    Barcellona    9,9
    Londra           8,3
    Dublino          5,2
    Stoccolma     4,0
    Praga             3,9
    Monaco          2,9
    Parigi              2,5
    Roma              2,1
    Copenaghen 2,1
    Berlino            2,1
    Amsterdam   1,8
    Milano             1,6

    Dalla lista dobbiao considerare che Parigi, Londra, Monaco, Copenaghen, sono città con un forte e capillare network di metropolitane e/o con una rete molto sviluppata di piste ciclabili, come nel caso di Monaco.

    Milano si trova ultima nella classifica con un numero ridicolo di auto pubbliche.

    Chi legge ha potuto molto probabilmente sperimentare cosa vuole dire trovare un taxi nei periodi fieristici o con il mal tempo, senza contare che il calcolo del rapporto è stato fatto senza tener conto della popolazione dell’hinterland che gravita sulla città lombarda che lo farebbe crollare ulteriormente.

    Roma si trova a livelli quasi europei come numero di auto, ma proprio negli scorsi mesi il servizio pubblico della capitale è stato definito il peggiore in Europa:

    L’articolo qui sopra dice tutto e non voglio aggiungere nulla a quanto riportato.

    Lo sviluppo di una metropoli necessità di spostamenti veloci e frequenti e sempre disponibili 24/24, 7/7, e se si vogliono limitare le macchine nei centri storici, riducendo così l’inquinamento, specie se  il trasporto pubblico è adeguato, e sviluppato con mezzi elettrici o ibridi.

    E’ necessario quindi trovare il coraggio di rompere questo monopolio che ha visto proteste vergognose quando Bersani ci ha provato.

    Se fossi stato in lui, avrei annullato tutte licenze per poi emetterne in un numero doppio favorendo forme innovative di trasporto.

    Come succede nel Regno Unito, dove esiste un servizio di trasporto che permette di dividere l’auto pubblica tra più persone che vanno nella stessa direzione, oppure come ho sperimentato a Budapest, dove ci sono pulmini molto ben curati e gestiti da cooperative di giovani che offrono un servizio competitivo di collegamento con la città dall’aeroporto.

    In molte città del mondo, come ad Hong Kong, esiste addirittura la possibilità di collegarsi su internet con rete WIFI supportata dal taxi stesso, e questo a beneficio di chi arriva da un altro continente e non ha la possibilità di capire come fare a collegarsi con le mille offerte degli operatori telefonici locali.
    Provate a pensare a chi viene dal Giappone, per esempio, e che non parla neanche l’inglese, dovrebbe capire dove andare a comprare una SIM per internet, accedere a offerte spesso annuali anche per chi deve stare in Italia per solo pochi giorni. E spesso relazionarsi con commessi che non parlano neanche una lingua estera.

    Ecco dove sta l’accoglienza e la lungimiranza, cercando di essere al servizio di chi arriva e di chi viaggia e non considerare il turista solo come un limone da spremere per farlo ritornare e fargli preservare u ricordo positivo del nostro paese. 

    Ricordo che a Shanghai e a Pechino erano partite campagne di sensibilizzazioni per insegnare l’inglese ai tassisti in occasione delle Olimpiadi e dell’Expo. E a Milano? Vogliamo occuparci anche di questi aspetti a Milano oppure si pensa che l’accoglienza è solo una questione di padiglioni o di alberghi?

    La mia delusione verso il governo Monti è quindi doppia.

    Mentre i politici avevano l’alibi di non voler toccare un elettorato “importate” di alcune migliaia di persone a discapito di milioni di cittadini, questo governo aveva la possibilità di rompere il muro e di sciogliere un monopolio odioso come quell

  2. mauro, di solito i commenti paranoici, falsi e tendenziosi come il tuo vanno nel cestino, ma questa volta voglio premiare lo sforzo di scrivere una pappardella. Ti se i mai domandato se domande sul filo della paranoia come quella che fai sulla metropolitana siano proprio da fare? Ti sembra che in una città amministrata col delirio delle ultime amministrazioni da Albertini in poi possa esserci stata la “manina” dei tassisti per non fare la linea 4 del Metro? Dove vivi, nel paese di Topolino dove Basettoni arresta sempre i ladri e i malfattori? Milano ha 1.336.000 abitanti con 4.800 taxi che fa un taxi ogni 278 abitanti, cioè più di Parigi senza contare il fatto che a Parigi ci passano 20.000.000 di turisti all’anno e a Milano si vedono col contagocce e tutti stipati sui torpedoni perché è un turismo di seconda scelta, gli scarti delle agenzie di viaggio. Per l’inglese, caro mauro, vai a farti un giro nelle sedi delle più famose banche milanesi e prova a parlare inglese, vedrai che risultati, per quanto riguarda i taxi da 5 o 6 o forse 7 anni facciamo i corsi di inglese finanziati dalla Regione Lombardia. Forse tu non lo sai l’inglese e non provi mai a chiedere qualcosa ad un tassista. Il “taxi collettivo” ce l’abbiamo da 10 anni, ogni taxi è dotato di “tassametro a tariffa collettiva”. Non lo sapevi? Prenditela con le amministrazioni comunali che tacciono, che non ne fanno pubblicità manco a pregarli, come facciamo noi da anni.

    Porta la tua delusione e la tua voglia di fare il tassista senza pagare il biglietto d’entrata e le tasse da un’altra parte, qui mi/ci fai perdere solo tempo.

  3. Sig. Mauro lei ha stilare tabelle false e tendensiose è veramente un maestro , però è assai ridicolo e stucchevole…….
    Come le ha ricordato Marco in base all’ultimo censimento del 2011 mIlano ha ” solo ” 1336.000 abitanti per un numero di 4885 licenze per un numero di 250 seconde guide , più un numero di licenze emesse da comuni limitrofi di Milano che operano però quasi sempre in città , più un numero congruo non ben definito di collaboratori famigliari.
    Con buona approssimazione si può dire che a Milano operano circa 6000 tassisti …..i conti sono semplici 1336.000 / 6000 = 222 abitanti !!!!!!!!
    In una megalopoli con una area metropolitana come New York che ha 8,5 milioni di abitanti vi sono 13000 licenze regolari di taxi…….come prima i conti sono semplici 8, 5 milioni / 13.000 = 653 abitanti ……….quindi i numeri dimostrano che nella tanto decantata “Mela” dove vi trovano taxi ovunque ,ci sono nettamente meno taxi per abitante rispetto ad una città come Milano.
    Per cui la tabella che lei ha stilato è Falsa anche se certamente l’ha presa da qualche fonte pseudo ufficiale come qualche quotidiano asservito da qualche potere forte….
    Inoltre i nostri taxi a Milano non sono assolutamente fra i più cari in Europa.
    Gli unici Taxi più economici di quelli in Italia sono quelli di Barcellona , per il resto Lei vada a prendere un taxi a Monaco di Baviera , a Parigo, ad Amburgo, a Copenaghen, ecc..ecc…e poi mi sappia dire se i taxi sono più economici di quelli di Milano.
    E poi caro sig. Mauro quasi tutti i tassisti hanno i POS per il pagamento con Bancomat e Carta di Credito…ed per cortesia non voglio sentire “stupidaggini ” inerenti il pagamento delle tasse caro sig. Mauro perchè alla nostra categoria rispetto a tutte le altre attività commerciali presenti in Italia non è permesso di avere i primi 2 anni attività defiscalizzati per l’avvio dell’attività…..siccome noi siamo considerati una categoria a parte , e qui non ne si capisce il perchè…….., noi paghiamo le tasse sin dal primo giorno di attività anche se un tassista è un novello , non ha esperienza e quindi non ha avviata la propria attività.
    E le posso garantire che, ancora perchè noi siamo considerati una categoria a parte…..e ripeto non ne si capisce il perchè ….le posso garantire che noi subiamo accertamenti fiscali in un numero maggiore di molte altre attività commerciali presenti in Italia.
    E poi per quel che riguarda le infrastrutture inerenti alla mobilità della Città di MIlano, se abbiamo avuto una categoria di politici corrotta che ha allungato e triplicato i tempi ed icosti per la linea 3 o per il passante ferroviario……e colpa dei tassisti ??????
    Sig. Mauro non è colpa dei tassisti se abbiamo avuto una classe mediocre di politici che poco si sono interessati del bene pubblico e delle infrastrutture alla mobilità delle nostre città.
    A riguardo di ciò che dico ne abbiamo un clamoroso esempio attuale…….i padiglioni dell’ expo ……..adesso mi dica lei se è giusto ridursi all’ultimo momento nel completare i padiglioni….ma probabilmente anche questo increscioso comportamento dei nostri mediocri politici Lei lo considererà colpa dei tassisti…….

  4. … Ciao Marco, hai notato lo stile dei provocatori come viscidamente tenta di offuscare e in alcuni casi pilotare il pensiero del lettore? Ti dirò di più, ho notato in giro per il web che il provocatore di turno ha lo stesso nome di colui che scrive l’articolo. Non solo, quando si nascondono dietro al nickname, spesso sono in 5 o 6 e si rimbalzano la ragione, mettendo in dubbio ogni concetto logico. I sopranomi che utilizzano sono gli stessi presenti in decine di altri articoli di altra natura. Puntualmente sparano opinioni senza senso con dei dati tendenziosi e non coerenti. La mia impressione è che tra gli investimenti della multinazionale di oltre oceano ci sia una corposa porzione di denaro riservata a questi ” scrittori ” perché è questa la carica massima che riesco ad attribuirgli. Chissà quanto guadagnano per ogni minkiata che scrivono. Il TOP è quando si spacciano per tassisti e addirittura si cimentano in analisi e soluzioni, qualche collega ci casca e gli da ragione io mi scompiscio dalle risate.Poveretti se pensano che questa sia la strada per fare carriera.

  5. …@ Marco non dovevi premiare nessuno sforzo per aver scritto la pappardella… Infatti è un semplice copia incolla di un articolo uscito il il 13/12/2011 su ‘Linkiesta ‘ giornale on line con titolo: La lobby che tiene in ostaggio le nostre città : ecc. ecc. Che sia lo stesso scrittore non so, forse un simpatizzante, sta di fatto che comunque dal 2011 ad oggi abbiamo già stappato 4 bottiglie di spumante!!! @stefano non perdere tempo con questa gente.

  6. @mauro
    L’ennesima sgangherata e delirante trombonata ripetuta dal liberista de’noantri di turno. Un disco rotto.
    Superfluo ripetere i dati (oggettivi e incontrovertibili) citati da Marco, tranne aggiungere -per completezza- che il servizio taxi di Milano si colloca al vertice della classifica europea x qualità del servizio e trasparenza tariffaria (4° posto su 22 città esaminate) davanti a capitali blasonate quali Parigi, Berlino, Vienna, Zurigo, Amsterdam, ecc. Eurotest 2010, 2012 .
    Il presunto monopolio dei taxi, caro mauro, esiste solo nella tua fervida immaginazione.
    L’altenativa ai taxi sono il servizio ncc, il trasporto pubblico collettivo, il car sharing, il bike sharing , il mezzo privato (nelle città italiane tollerato oltre ogni accettabile limite) e -se tutto ciò ancora nn bastasse- il salutare e consigliato “cavallo di S. Francesco”.
    O forse il taxi lo vuoi aggratis? Rassegnati. Il Taxi AUF (come si dice a Milano) nn esisteva neppure in URSS o nella Cina del presidente Mao.
    La presunta scarsità di mezzi poi, al pari della storiella della lobby tassinara che stoppa le metropolitane, sono leggende metropolitane a quali nn ha mai creduto nessuno. Stai sereno.
    Una sola considerazione. Da questi attacchi si evince un forte nervosismo dei nostri avversari. Ottimo

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