Taxi a Milano, la sfida di FIT Lombardia per Expo

La_FontanaE’ evidente il motivo dello sconcerto e del disappunto emersi in questi giorni in gran parte della categoria dei tassisti che vedono svanire sotto i loro occhi, per l’ennesima volta, il miraggio del numero unico di chiamata del taxi. “Una delle poche opportunità di riscatto e di rilancio di un mestiere che spesso vede i tassisti subire, piuttosto che seguire, le scelte delle centrali RadioTaxi” spiega Eliseo Grasso della Fit Cisl Lombardia.  

Le tre maggiori centrali RadioTaxi di Milano, (Cooperativa Autoradiotassi 8585, Consorzio Taxiblu 4040, Yellow Tax srl 6969), che con gli oltre tremila tassisti aderenti smistano circa i due terzi di tutte le chiamate taxi a Milano, sono infatti le stesse che con due successivi ricorsi al Tar (il primo a giugno contro una gara poi andata deserta, il secondo a inizio novembre, con la presentazione di ben quattro offerte) contro l’assegnazione della gara ad evidenza pubblica per la realizzazione di un numero unico di chiamata del taxi, stanno vanificando i pur lodevoli sforzi, non solo amministrativi, del comune di Milano.
La gara vale oggi un investimento reale di quasi 900.000 €.

“Se UBER e i nuovi operatori che si affacciano sul mercato fanno paura e se da un lato si chiede con forza il rispetto delle regole, dall’altro la categoria taxi non può permettersi di perdere questo treno. – Afferma Eliseo Grasso – Prima di essere un lavoro, il taxi è un servizio; trovare il taxi più vicino è un diritto del cliente.”
La posizione della Fit Cisl Lombardia è chiara: se il sistema di chiamata, prima che un’impresa o un affare per le società, è uno strumento indispensabile e prezioso di servizio e di lavoro, non dover pagare un canone, quando è possibile, per ricevere la chiamata, è un diritto del tassista.
“Oggi la tecnologia ci dimostra che questi obiettivi sono raggiungibili, il comune di Milano, da parte sua, sta provando a realizzarli per l’utenza e per i tassiti. La nostra sfida in vista di Expo è di darci da fare in questa direzione”

28 commenti

  1. Curioso che un sindacato, invece che bacchettare un Comune riottoso alla semplice manutenzione delle colonnine che da anni e anni versano in uno stato pietoso, se la prenda con i Radiotaxi che hanno salvato il Lavoro del Tassista milanese e hanno contribuito fattivamente a portare la Categoria al quarto posto della Classifica Europea. Non è che, poco poco, siamo in odore di App?

  2. Il comune non ha scusanti ha volutamente trascurato la manutenzione delle colonnine. Innovi fin che gli pari ma non doveva lasciate andare a ramengo il vecchio sistema di chiamata: nelle aziende quando si cambia il sistema informatico per un certo periodo si viaggia ” in tandem” con i due sistemi poi una volta certi che il nuovo funzioni bene si spegne il vecchio e si lascia il nuovo. Tutto il resto sono solo scuse per nascondere inefficienza e inettitudine.

  3. ma allora esistono ancora i sindacati! E questo sa di cosa parla. Se vogliamo che anche dopo EXPO ci sia lavoro per i taxi, forse dovremmo cominciare a dargli retta

  4. Ma chi è Eliseo Grasso?
    Basta con questa mistificazione del numero unico di chiamata. Trattasi piuttosto di un nuovo radiotaxi. E di quelli esistenti? Nostri? Che non sono caduti dal cielo ma realizzati per dare risposte all ‘utenza ed abbattere i nostri tempi morti e ridurre i km a vuoto.Creati e mantenuti con i nostri soldi , con personale specializzato e formato da noi. Non un call center in affitto. I nostri operatori telefonici sanno cosa fanno e fanno solo questo. E li retribuiamo e non in modo selvaggio. Certo costa la struttura. Abbiamo tecnologia. Abbiamo personale amministrativo indispensabile. Certo molto si può e si deve fare per ottimizzare e risparmiare. I nostri sono già dei numeri unici. Ma non sono i soli. Siamo tre importanti società radiotaxi. Un altro si potrebbe aggiungere.
    Il quarto.Quello che tanti illusi di noi pensano che sia gratis.
    E’ forse scritto da qualche parte che se ne farà carico il comune delle sue spese future? Qualcuno pensa che qualche “società”, F per esempio, ci darà qualcosa su cui non ci potrà guadagnare? E poi ancora parcellizziamo ulteriormente le chiamate?. Alla faccia dell’ottimizzazione auspicata. I nostri numeri brevi attuali sono già dei numeri unici.Li hanno nei loro cellulari utenti italiani e stranieri. Business man che gravitano qui da noi per affari e ben ci conoscono. Hanno risposte in tempi ragionavoli come dimostrato dalle analisi. Abbiamo sinergie con altri radiotaxi di altre città. Ci incarichiamo della fatturazione agli abbonati piccoli e grandi. Il nostro problema è che la nostra categoria non ha più memoria storica. vede tutto l’esistente come qualcosa che mangia su di loro. le nostre strutture per criticabili che siano ce le siamo create per migliorare il servizio e GESTIRCELO in autonomia. Tutti noi riconosciamo come valore importante della nostra attività l’autonomia. Ne stiamo perdendo molta e perdere il sistema di dispacciamento corse sarebbe un disastro. Vorrebbe dire tutto il nostro lavoro raccolto e gestito e a noi distribuito da estranei alla categoria.
    Colonnine tradizionali per i posteggi di prossimità, in rete di tre nella stessa zona.
    Al quarto squillo senza riposta in caduta agli altri due in modo automatico. Esempio? Chiama in Baracca, non ti risponde nessuno? Passa a Virgilio. Poi Piemonte. Questo per i tradizionalisti utanti e per salvaguardare il terzo della categoria che non vuol essere collegato.

  5. certo che a sentire “la voce della Centrale” la categoria di problemi non ne ha proprio! Siamo i migliori del mondo e bastiamo a noi stessi. Ma per quale insondabile mistero un giorno sì e l’altro pure la Categoria, sopratutto in questi ultimi tempi, si agita, contesta ed impreca con chi mette la freccia e ci va davanti a prendersi le corse?

  6. Innanzitutto La mia stima al Team Taxistory per il Vostro eccezionale lavoro di reperire, pubblicare, commentare e far commentare temi inerenti il settore, il nostro lavoro.
    Tutto molto istruttivo sia i Vs articoli sia i commenti dei colleghi.
    Consentitemi qua e là alcuni passaggi un pò provocatori.
    Dite, ma a che servono le colonnine nell’era delle ‘Apps’? A che cosa sono servite e a che cosa servono nell’epoca dei ‘radiotaxi’? A litigare fra tassisti? A confondere e creare disservizio all’utenza, ma anche agli stessi tassiti?
    Facciamo un esempio. Una città di piccole-medie dimensioni (la mia), una sola cooperativa radiotaxi (monopolista), i posteggi taxi dove sulla tabella non è riportato il numero della colonnina, bensì quello del radiotaxi, un posteggio dove spesso i taxi di piazza (per intenderci quelli senza radio) non possono fermarsi altrimenti passerebbero le ore in attesa senza guadagnare nel proprio turno assegnatogli (come un dipendente e non scelto come farebbe un imprenditore – i turni obbligati sono un altra cosa, peraltro previsti solo in Italia). Un cittadino in macanza dei taxi chiamerebbe il radiotaxi per chiedere un taxi al posteggio, ma se nell’attesa ne dovesse arrivare uno, è dimostrato che lo prenderebbe senza esitare, perchè il taxi a lui serve ‘ora’ e ‘paga’ per questo. In alternativa, continuerebbe a chiamare inutilmente la colonnina del posteggio e facilmente reclamerebbe dicendo che ‘non ci sono mai’ taxi! Quindi, evviva i radiotaxi!
    Scusate, ma i fatti dimostrano che l’avvento del ‘radiotaxi’ ha (ovviamente) spodestato l’uso delle colonnine. Queste ‘garantite’ dal Comune seppur le spese a carico dei (tutti i) taxisti.
    Ma allora, perchè l’accesso ad un radiotaxi in questo nostro ‘bel paese’ NON viene garantito e le colonnine esposte al museo?
    Le affermazioni riportate nell’articolo sono trasversali, valide per TUTTI. Non credo possiate affermare il contrario.
    Viene riportato che “il sistema di chiamata, prima che un’impresa o un affare per le società, è uno strumento indispensabile e prezioso di servizio e di lavoro, non dover pagare un canone, quando è possibile, per ricevere la chiamata, è un diritto del tassista.”
    VERO. Forse andrebbero riviste le modalità del canone e dell’utilizzo del sistema. Un canone eccessivo poichè i radiotaxi sono cooperative a ‘scopo mutualistico’ risulterebbe fuori luogo.
    L’articolo continua. Si legge: “Prima di essere un lavoro, il taxi è un servizio; trovare il taxi più vicino è un diritto del cliente.” Infatti, NON dimentichiamo che questo, come viene detto, è anche UN VANTAGGIO per il taxista. Consuma meno carburante e ottimizza il proprio turno di lavoro.
    Viene perciò spontaneo dedurre che sarebbe logicamente PIU’ PROFICUO per TUTTI (clienti e operatori-taxisti) concentrare TUTTE le rich
    ieste in un UNICO punto di raccolta. Ovviamente ciò abbatterebbe anche i costi di gestione. Non serve creare un nuovo radiotaxi comunale o altro, serve coordinamento fra i presenti e soprattutto libertà di accesso, agli strumenti e alle opportunità di lavoro, per chi vuole mettersi in gioco di più e meglio.
    Se avete letto l’articolo sul Convegno Internazionale tenutosi a Colonia di cui ha scritto in un altro articolo Claudio Severgnini-TAM Milano, i colleghi in Europa e nel mondo stanno ‘facendo rete’ per far riconoscere il ns importante ruolo, definito l’ “ultimo kilometro”, nella filiera del Trasporto Pubblico Locale sia alle Autorità sia ai clienti.
    Cosa aspettiamo ad unirci?
    Attendo Vs (colorati?) commenti.

  7. E poi quella delle colonnine in rete, con la chiamata che cade al quarto squillo e passa alla prossima, l’ho già sentita quando ero giovane…
    Solo che al posto della chiamata, sono cadute proprio le colonnine!!!

  8. Sarebbe bello confrontarsi sulla nostra autonomia e autogestione del nostro lavoro che tentano di scipparci in ogni modo invece di disquisire sulle colonnine. Pensa che una volta neanche le chiamavamo colonnine perché non si reggevano autonomamente . I poveri telefoni chiusi in un armadietto di ferro se ne stavano umilmente appesi al muro o a un palo e sopra avevano una tettuccio ripara pioggia. Mica per noi. Per l armadietto. Funzionavano e a volte suonava a vuoto in un posteggio e in quello adiacente a volte c era un taxista in attesa. Comunque il problema colonnine in rete era in sub sub ordine. Io che sono vecchio della piazza lo consideravo anacronistico già 35 anni fa. Il taxi deve essere collegato ad una struttura. Nostra però .

  9. Vittorio alle favole di questi tempi sono in pochi a crederci.Così come si é disposti a credere che con l’avvento di un nuovo radiotaxi tutto si possa sistemare.Vittorio il tuo ragionamento non fá una piega ,solo non capisco il tuo fervore nel difendere una posizione che non sia la tua.Noi tradizionalisti ,nel nostro mondo dei sogni ,crediamo che ,se F dovessesse decidersi di punirci facendoci pagare un a canone a consumo,magari è ribadisco, MAGARI ,avremmo quella sensazione di non dover pendere dalle labbra dei nostri COLLEGHI RADIOTAXI.Ripeto il mio non è essere pratico ma solo C……e ,almeno ho l’illusione di poter scegliere.

  10. Bisogna lavorare molto di fantasia, per trovare l’autonomia e l’ autogestione del tassista nel sistema delle CentraliRadio. E comunque chi fa questo mestiere lo fa per prendere corse e portare a casa l’incasso, nel rispetto di tutte le regole ma al minor costo possibile: se con venti o trenta euro al mese “qualcuno” mi dà, in corse e in reddito, più di quello che mi danno le Centrali con 250 euro al mese, e quel “QUALCUNO” non è la Centrale Radiotaxi alla quale pure mi sono affezzionato (e che ringrazio per quello che mi ha dato finora), io vado con “QUALCUNO” , anche con F, o con T, o con Z, senza per questo nulla perdere di autonomia e libertà nel mio lavoro

  11. Caro Dani, in una economia libera come la nostra esiste a libertà di impresa e di conseguenza di scelta. La mia e’ una analisi di cosa ci convenga e sono convinto che non affidare ad altri la gestione sia preferibile. Mi rendo conto che va di moda esternalizzare tutto ma noto che ovunque lo si e’ fatto i risultati non sono apprezzabili e nel nostro specifico ci potrebbero essere anche altre negatività. Il mercato se ne frega delle nostre idee. Dove c e’ da mangiare si tuffa. Ci siamo dentro anche noi e non con fini di lucro. Almeno ufficialmente. Facciamo pulizia, ottimizzazioni, alleanze, spending review vera. Si usa molto l espressione “buttare via il bambino con l acqua sporca”. Non cadiamo in quell’ errore.

  12. Basta ricordarsi che se i rtx vi danno le corse per 10 soldi, arriverà qualcuno che ve le offrirà magari a 9 soldi e mezzo, ma che l’offerta sarà valida FINTANTO CHÉ ci saranno i rtx.
    Spariti i rtx, scaduta l’offerta, occhio.
    Ma essendo la nostra una categoria che guarda solo e soltanto all’incasso di stasera, non certo al domani (shortminded bunch of people, in bocconiano), non ho dubbi che a questi qualcuno verranno fatti ponti d’oro.

  13. Vuoi dire che ai “10 soldi” (simpatico chiamare così 10 milioni di euro!) ci dobbiamo solo rassegnare, perchè così hanno stabilito “i signori delle corse” . Non ti viene da riflettere che ci vuole il canone di quindici tassisti, oggi, ogni mese, per fare anche solo lo stipendio di un consigliere di Centrale Radio, e che, “magari”, caro bocconiano, a provare a cambiare, ci si potrebbe pure guadagnare?

  14. E’ cessata la materia del contendere. Ora, o il Comune di Milano ritira il secondo bando e ne emette un terzo un po’ più “normale” e magari redatto da un pool di avvocati e non da dei parvenue (come il solito), o Milano rimane senza colonnine di chiamata ai taxi per Expo. Semplice.

  15. Caro laportapia se secondo te , “l’estraneo”che ti darà le corse e che deciderà lui come e quando e che saprà dove sei, dove vai ,quando lavori, quanto lavori, quanto lunga la fai, chi porti e magari dove lo porti, non sei a rischio….. Aggiungi una ripassata al regolamento comunale e dimmi quanto ti senti libero. Ti manca che ti dicono come vestirti e che auto comprare.

  16. Ma perchè dobbiamo sempre fare “…i boccaloni”: caro Marco, quel titolo virgolettato (e anonino!), sarà anche efficace, ma E’ FALSO! E’ anche con un’informazione corretta che si dà una mano ai tassisti a capire e ad affrontare i problemi. Perchè non è una lite da pollaio quella che tu stai lodevolmente ospitando, facendo l’arbitro da fuori, aggrappato alla rete (del pollaio appunto…), ma un civilissimo confronto sui percorsi più adatti a dare un futuro al nostro lavoro. Ti riporto il testo interessato dell’ordinanza del TAR
    “Il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia (sesione Quarta) accoglie la domanda cautelare del ricorso e per l’effetto SOSPENDE ( non ANNULLA niente) gli atti impugnati… Fissa per la TRATTAZIONE DEL MERITO L ‘UDIENZA PUBBLICA del 22 aprile 2015…” E contin uiamo a confrontarci, perchè la partita è importante: e non è vero che adesso è un problema del Comune: noi tassisti non stiamo sugli spalti, e nemmeno le CentraliRadio: siamo tutti in campo e noi siamo quelli che rischiano davvero

  17. non hai risposto e non hai smentito! Per chi fa l'”editore” è un obbligo morale!

  18. Se lo dici tu. Perché non vai a dibattere con l’assessore che prima si fa smontare una determina e adesso un bando? Magari siete sulla stessa lunghezza d’onda.

  19. Scusate non ho capito bene il botta e risposta, ma se il TAR sospende fino ad aprile 2015 e, se questo numero unico serviva per EXPO, di fatto annulla. Passato EXPO gabbato lu santo o sbaglio?

  20. Non lo fate proprio capire a nessuno, che la guerra contro il NUMERO UNICO , era ed è per il bottino delle corse di EXPO, e non per un futuro del lavoro!
    Adesso che il BANDO E’ SOSPESO (non annullato…), stiamo tutti felici, e per un anno almeno ci mancherà il tempo per contare le corse e gli incassi!
    E dopo????
    Ma già, scusate, è cessata la materia … (quella grigia, cari amici!…)
    E forse c’è anche qualche problema di vista, almeno per lontano! Ma alla visita per il rinnovo della patente è un difetto che non si vede.

  21. Quale bottino? La Regione Lombardia ha stimato una media di una (sic) corsa al giorno procapite. Alla faccia del bottino! E pensa che è una stima della Regione e quindi ottimistica per sua natura.

  22. Purtroppo Marco ha ragione…..prevedono un aumento di lavoro del due per cento…prepariamoci a un grande flop…..

  23. In qualsiasi settore commerciale/imprenditoriale non si ‘butterebbe via’ nenche lo 0,x%! Ma ci rendiamo conto? E comunque è vero. Il ‘problema’ è stato dal TAR solo rinviato pertanto lo si dovrà prima o poi affrontare. Non credete sia meglio ‘decidere noi’ anzichè lasciarci cadere addosso delle decisioni? Siamo noi o non siamo noi che lavoriamo ed in prima persona sappiamo cosa ci servirebbe per lavorare meglio e più proficuamente anche in termini di tempo libero da dedicare alla famiglia e perchè no al proprio hobby?
    Non serve sicuramente un ‘nuovo radiotaxi’ per giunta se esterno al settore. Serve invece che le richieste aumentino ed arrivino quanto più possibile in un unico serbatoio. Se foste obiettivi sareste d’accordo che ‘radiotaxi è meglio’ così come un ‘numero unico è meglio’.
    Ora, decidere di riunire tutti i radiotaxi esistenti penso siamo d’accordo essere una cosa pressochè (per essere ottimisti) utopica. Per lo meno a breve (ognuno ne mediti i motivi. Io tengo per me le riflessioni maturate). Ma dovremmo iniziare a considerare che lasciare “scegliere le corse” non può essere vissuto come “lasciare o prendere una fregatura”. L’assegnazione di una corsa dev’essere un ‘valore aggiunto’ (ricordate cosa citano gli statuti: ‘scopo mutualistico’).
    Ciò è possibile solo se la corsa “richiesta telefonicamente” dal cliente venga considerata una corsa da effettuare “facoltativamente”.
    Per la Legge 21/92 l’obbligo è il ‘servizio pubblico di piazza’ (si veda la denominazione della licenza). Tant’è che la sottoscritta e molti altri per scelta o non per scelta sono senza radio. [Scusate Marco e Leonardo. Ma il Vs sito è aperto a tutti i tipi di commenti e provocazioni, salvo sproloqui, giusto? 🙂 ]
    Ora, ditemi Voi, ma SE l’assegnazione viene fatta al taxi “libero e più vicino”, come può per questo essere svantaggioso o considerarsi “fregato”?
    Secondo voi si potrebbe verificare spesso che non ci sarebbe mai un (radio)taxista che concorrerebbe a prendere “una” corsa?
    Scusate, ma… e qui la dico da cittadino, qualcosa non mi torna.
    Se l’assegnazione della corsa viene garantita da un sistema computerizzato che ricerca l’auto segnalata come disponibile e più vicina al punto di raccolta, quindi comportandosi come ci fosse una piazzola e una fila (un turno da rispettare) virtuale, scusate l’ignoranza, ma…dov’è il problema?
    Problema che, tra i paesi industrializzati, mi risulta poi esistere solo in Italia dove sembra andare ben oltre una ragionevole tolleranza.
    Tornando al ‘numero unico’, personalmente opterei come immaginerete, ad una diversificazione di servizio offerto all’interno di ‘un solo gruppo’, ma visto che ormai sono stati creati più gruppi, immagino possiamo condividere che sono questi da evidenziare, migliorare e sviluppare. E che bisogna iniziare a rispettare idee e sforzi di chi per questi si prodiga (permettetemi di aggiungere onestamente’) se non lo si vuole o non lo si può fare di persona.
    Comprenderete bene che fintanto che si è TUTTI parte di un numero contingentato (è questa sicuramente la lotta da portare sempre avanti! insieme al riconoscimento di ‘garantire un servizio/prezzo pubblico!’ all’utenza) siamo agevolati nel non subire concorrenza! La concorrenza la dovremmo attivare senza tregua verso l’esterno! verso le altre realtà di trasporto! ,,U”, NCC, Autobus, Treni, AutoPrivata, Bicicletta, Pedibus!!
    Mi rivolgo qui a chi di voi legge ed è (come me) senza radio. A fronte di un servizio è sempre atteso un costo. Esempio banale ne sono le ‘stelle’ assegnate alle strutture alberghiere e le classi ‘prima e seconda’ o ‘economica e business’ di treni, aerei, ecc… Forse è su questo su cui ci si dovrebbe soffermare e lottare.
    A TUTTI dev’essere lasciata libera scelta innanzitutto di accedere ad uno strumento di lavoro e poi di scegliere ‘il gruppo’ con cui condividere investimenti ed obiettivi. Un taxista sa qual è il suo lavoro e gli standard da offrire. Ciò è stabilito nel regolamento comunale e nelle leggi vigenti in materia. Il radiotaxi dev’essere un valore economico aggiunto e non sostituirsi alla normativa già esistente.
    Confido condividiate che Qualità, Soddisfazione, Ritorno Economico, Trasparenza, sono parole chiavi per tutti.
    Invece di lamentarsi, che si mettano in cantiere idee, azioni mirate e di difesa all’esterno! non all’interno!
    Che si smetta di ‘tagliarsi la strada’ l’un l’altro cercando ‘di essere il primo della fila’ in maniera peraltro sterile. Per raggiungere gli obiettivi, m’insegnate voi che di calcio ne saprete sicuramente più di me, serve ‘una squadra’!
    Non tutti possono fungere da “allenatore”, ma un vero Mister lo si riconosce dai risultati! dai numeri. Gol o ritorno economico che sia.
    Un allenatore non sempre è stato un provato giocatore. Meditate gente.
    Attendo Vs vivaci commenti 🙂 in particolare di Marco e Leonardo, rodato Team di Taxistory 🙂 🙂
    Buon lavoro.
    PS: I (radio)taxi “in rete”! NON le colonnine. Ciao

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