“Con Uber volevo sfamare la famiglia, ma ora mi hanno tolto pure l’auto”

ricco_poverolastampa.it A Genova è ormai caccia all’untore. Squadre di vigili urbani sguinzagliati alle ruote dei «surrogati» dei tassisti, i «driver» (autisti) targati Uber. Decine di conducenti di auto bianche, «regolari», a presidiare stazioni e aeroporto pronti a segnalare i pericolosi «abusivi». Volenterosi sostenitori della legalità, o interessati «spioni», comunque sia fieri e arrabbiatissimi avversari del servizio che consente di viaggiare su una vettura tramite una app del telefonino. Giovedì sera a farne le spese è stato un quarantacinquenne fermato dai vigili nel popolare quartiere di Struppa a bordo di una Mercedes non recentissima per una chiamata avvenuta all’ospedale di Voltri. Anche a lui è stato contestato la violazione dell’articolo 86 del codice della strada. Risultato, una stangata: sequestro dell’auto, sospensione della patente e 1700 euro di multa.  

L’autista multato  

Mercoledì era toccato a un quarantenne su una Volvo V50, contattato da un passeggero tramite Uber, salito a Nervi, nell’estremo Levante cittadino e lasciato a Pegli, a Ponente. Si chiama Franco, con la moglie hanno un negozio che negli ultimi mesi ha risentito pesantemente del crollo dei consumi e tre figli piccoli. «Con Uber avevo trovato un modo onesto per ammortizzare un po’ i costi – racconta – Non chiedo tanto. Solo di avere un po’ di ossigeno per coprire almeno le spese della macchina, l’assicurazione». Franco è un po’ impaurito, ha letto degli schiaffoni volati a Milano fra tassisti e driver, per questo chiede di non divulgare il cognome.

«Quello che è successo mi ha scioccato, mi sento come in una gabbia. Sono vittima di una vera e propria ingiustizia: non solo mi hanno multato duramente, mi hanno tolto la macchina e la patente. Ho presentato ricorso, non posso che sperare che la trafila sia veloce, vorrei riavere presto la mia auto». Dopodiché difficilmente tornerà alla corte di Uber. «Sinceramente non è questa la mia priorità – spiega – Ora voglio solo giustizia, voglio riavere quello che mi è stato tolto».

La manager di Uber  

Benedetta Arese Lucini è general manager di Uber in Italia: «Abbiamo ovviamente assistito il driver nel fare ricorso, perché quello che dispiace più di tutto è che sia stata presa di mira una persona che stava contribuendo attivamente a migliorare la sua città – sostiene – Uber è un’applicazione che concorre a cambiare il concetto di mobilità. A Genova abbiamo portato innovazione e anche uno stimolo per migliorare i servizi offerti ai cittadini. Davvero ci riesce difficile capire perché il driver sia stato multato». La manager di Uber sostiene, comunque, che la multinazionale andrà avanti. «Nel capoluogo ligure possiamo contare su un centinaio di driver e in sette giorni la nostra app è stata scaricata da diverse migliaia di persone. Siamo molto soddisfatti. Prima della fine dell’anno apriremo in una nuova città».

 Il Comune  

In difesa della potente lobby dei tassisti, 800 licenze a Genova, un po’ tutti i partiti e la stessa amministrazione comunale. «Non si tratta di essere pro o contro Uber – replica l’assessore alla Sicurezza e alla Legalità, Elena Fiorini – C’è una legge che ci impone certi comportamenti. E se ci sono delle regole, vanno fatte rispettare. Possiamo discutere se debbano essere cambiate, ma certo non spetta ai Comuni legiferare. A Genova ci comportiamo esattamente come negli altri comuni dove si è presentata Uber».

I tassisti

E i tassisti? «Noi non temiamo la concorrenza – si accalora il presidente della cooperativa che organizza le auto bianche sotto la Lanterna, Stefano Benassi – Siamo di fronte a un modo di fare impresa che non condividiamo. Non siamo di fronte a concorrenza sleale, ma a concorrenza illecita. E ancora: dove sono gli obblighi fiscali di certa gente?».

I tassisti «regolari» non hanno intenzione, comunque, di stare a guardare. Hanno già pronte le loro belle app (che fanno capo a due consorzi nazionali). «Il servizio partirà a breve – garantisce Benassi – questione di poche settimane, forse giorni».

17 commenti

  1. Io mi chiedo con quale cuore (o con quale cervello) quella sottospecie di topolino ammaestrato continui a ripetere a pappagallo sempre la stessa tiritera sull’innovazione e sul valore aggiunto. Vallo a raccontare alle mogli e ai figli di tutta quella povera gente che avete rovinato, tu e tutti quei politici marci dai piedi ai capelli che vi hanno sostenuto. Siete, tu e loro, il pattume, il rifiuto, lo scarto della società e in quanto tali andreste rinchiusi in una casa di correzione fino a che uno psichiatra forense (non corrotto, ovviamente) dichiari la vostra completa guarigione. A Genova avete incontrato, finalmente, gente coi ******** che vi farà le scarpe. Grazie Genova, grazie sindacati genovesi, grazie politici genovesi che cercate giustizia ed equità sociale in una repubblica delle banane al terzo governo fantoccio non voluto dai propri cittadini! A carte ferme interverrà la magistratura e finalmente avremo giustizia.

  2. ne cuore, ne tantomeno cervello: il titolo di general manager le dà l’ebrezza e sogna il potere. I derattizzatori comunque non fanno ancora parte delle professioni in via di estinzione.

  3. Genova dimostra che le leggi ci sono e possono essere applicate. Qui da noi abbiamo la peggiore espressione di politici e organi di vigilanza completamente soggiogati da quegli incompetenti degli amministratori locali che, per come si comportano, danno persino da pensare che si siano schierati a fianco della manifesta illecicita’ per sponsorizzare il loro malsano concetto di condivisione.

  4. E che dire del solito giornalista demente che invece di plaudire al fatto che uno che viene

    Pizzicato a delinquere, venga giustamente punito secondo le leggi italiane, allude al fatto
    Che tutti i partiti e il comune siano a difesa della ” potente lobby dei tassisti”.
    È come lo stolto che non guarda la luna ma il dito che la indica.
    Di potente c’è , e ci deve essere da parte anche dei
    Giornalisti, soltanto la voglia di giustizia e legalità’.

  5. Il problema e’ il “taglio” dell’articolo: l’abusivo sfama la famiglia e paga spesucce,noi spioni
    Loro “abusivi” tra virgolette,noi potente lobby;e cosi via…da far cadere i cocomeri…

  6. Non mi stupisco che l’articolo in questione sia stato tratto dalla Stampa. Vivo e lavoro a Torino e il quotidiano in questione non è nuovo ad attacchi verso la nostra categoria. Il guaio è che chi scrive certi articoli, non ha la minima idea di che cosa stà parlando! Avete notato il pietismo a senso unico? “Povero commerciante” – “Il suo piccolo negozietto ha risentito della crisi” …e la nostra categoria? Noi siamo una delle categorie di lavoratori che attualmente stà vivendo un momento di crisi nerissima, ma loro scrivono che siamo lobbysti, milionari, evasori ecc. In secundis, all’articolista non viene minimamente in mente che la crisi del piccolo commercio è partita proprio a causa della liberalizzazione selvaggia dello stesso? Liberalizzazione che loro difendono a spada tratta! Mi auguro che un domani ognuno, analfabeti compresi, possa esercitare la professione di giornalista. Ah, già, chiedo scusa, non tutti. Chi ha un minimo di dignità e di onestà e vuole informarsi davvero sui fatti e documentarli in maniera corretta, forse non potrebbe esercitarla!
    Stendiamo un velo pietoso sulle parole della manager di U……quand’eravamo bambini mia sorella aveva una bambola la quale, una volta inseritole un dischetto nella schiena, ripeteva sempre le stesse cose, che oltretutto erano più sensate delle parole che ripete la “Grande Innovatrice”!
    p.s. perla tra le perle: “Con U… volevo sfamare la mia famiglia!” …invece noi col nostro lavoro non cerchiamo assolutamente di mantenere le nostre famiglie in maniera dignitosa, a noi i pochi spiccioli dell’incasso servono per autofinanziare la potente Lobby dei tassinari che, come scriveva tempo fà il settimanale dei rivoluzionari da salotto (quel foglio che si chiama come quando si ordina un caffè al bar) è in grado di decidere sui governi dei Paesi! Propongo una colletta per questa famiglia che muore di fame, per noi lobbysti milionari cosa volete che sia?

  7. Ciao a tutti. Sono il presidente della Cooperativa di Genova. Posso dirvi che oggi un insigne giurista ha pensato di trovare dei profili di liceità nell’attività di U…Pop. Domani su Il Secolo XIX ci saranno adeguate risposte da parte del nostro legale che non mancheremo di postarvi. Credo possano essere utili a tutti.
    Loro non si fermeranno. Io neppure.

    Stefano Benassi
    Beta 73

  8. a me piace tanto il:davvero ci riesce difficile capire perchè il driver sia stato multato.

  9. Sapete se in App Store esiste un’ app per fare il giurista…cosi nei ritagli di tempo intendo…per arrotondare…premetto che ho la tessera gratuita della biblioteca… In cui posso disporre sia di codice penale sia di codice civile.Ah quasi dimenticavo ho visto tutte le puntate di Forum!!

  10. Stendiamo un velo pietoso sulle parole della manager di U……quand’eravamo bambini mia sorella aveva una bambola la quale, una volta inseritole un dischetto nella schiena,,……

  11. E vorresti farmi intendere che prima di iscriverti a Uxxxx non sapevi e neppure immaginavi che fosse illegale? Ma dove vivi? Inizi una nuova ( e ripeto illegale ) “attività” e non ti informi? Da mesi, se non anni, si parla di questa cosa! Non ne avevi sentito nulla? Nessuno ti aveva avvertito? Non sapevi che rischi correvi? Ed ora vieni anche a piangere!!!… gli unici per cui piangere sono i tuoi tre figli che poveretti non sanno e non hanno colpe ( ma un giorno sapranno e giudicheranno ). Come dice Ghedini : ” Ma va là “… Come dico io :” te la sei cercata”

  12. Ovviamente essere abusivi premia… Se fate una googolata, al tipo in questione è stata ridata la patente e sospesa la multa, tutto merito del giudice di pace. Non ho parole….

  13. FL, io ho letto che la patente è ancora sospesa, ma l’auto non è stata confiscata perché intestata alla moglie.
    E SCOMMETTO che dietro a questo fatto c’è il suggerimento di *ber: non mi stupirei di scoprire che il 99% degli *berpoppanti guida auto intestate a qualcun’altro per evitarne la confisca.

  14. Mi chiedo spesso che cos’abbiamo combinato durante le nostre precedenti vite per essere stati costretti in questa a nascere, vivere e lavorare in questo schifo di paese!

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