«Uber? Potevano fermarlo Il Comune non ha voluto»

Francesco Artusa, presidente della Federazione Autonoleggiatori Italiana Trasporto Persone, vanta 400 imprese di autonoleggio associate in Lombardia e 50 a Milano.

Faiilgiornale.it Lei rappresenta un mondo: si parla di 7000 imprese di Ncc (noleggio con conducente) in Lombardia e 229 in città, ma solo circa il 4% di voi lavora con Uber.
«Certo.»
Perché?
«Perché Uber è illegale».
La general manager di uber Benedetta Lucini nell’intervista al Giornale sostiene che Uber pop sia in regola.
«Mente, se è in buona fede non ha capito, altrimenti mente. La legge prevede che si possa condividere l’auto (ovvero dare dei passaggi a qualcuno durante un tragitto che io proprietario dell’auto ho stabilito) ricevendo in cambio un rimborso spese. Ma il rimborso spese di cui parla la Lucini non è tale».
Perché?
«Perché se io sosto in attesa di una chiamata e porto la persona dove vuole, non sto condividendo l’auto, e non si può parlare di rimborso spese perché non c’è alcun legame tra il percorso (che sceglie l’utente e non io) e il compenso.
Si spieghi meglio…
«Sappiamo che Uber prende da Milano a Malpensa 60 euro. Facendo due conti: servono 5 euro di gasolio, 3 euro di autostrada andata e ritorno, circa 70 km di tragitto. Se 60 euro è un rimborso spese io voglio vivere tutta la vita di rimborsi spese!!»
Sindaco e ministro hanno definito Uber legale, purché rispetti le leggi
«Uber viola il Codice della strada, art. 85 comma 4. La legge 21/92 che sancisce che i mezzi Ncc sono a disposizione del cliente in sede o in autorimessa. I vigili hanno multato e sospeso una quarantina di autisti Uber. Se Uber fosse in regola perché non ha denunciato il Comune per abuso di ufficio? Invece o pagano le multe o fanno il ricorso».
In effetti i messaggi che abbiamo dimostrano che gli autisti Uber stanno in strada ad aspettare…
«A loro conviene comunque mettere gli autisti in strada in attesa di una chiamata per tappare i buchi, e pagare eventualmente le multe».
E l’articolo 29 del milleproroghe?
«La legge è in vigore ma è sospesa. Comunque l’articolo 29 modifica la legge 21/92 in senso più restrittivo, obbligando l’autonoleggio a rientrare in autorimessa dopo ogni singolo servizio. La legge 21/92 è chiarissima e in vigore».
Il sindaco Pisapia ha diffidato i milanesi dall’usare Uber pop in quanto illegale e in quanto non offre alcuna garanzia agli utenti, ma la società garantisce controlli sugli autisti
«Forse non tutti sanno che negli Usa le cronache riferiscono di diversi casi di stupro, molestie, guida in stato di ebbrezza da parte di autisti Uber pop o altre piattaforme similari. Non credo che sia rassicurante pensare che questi autisti conoscono il cellulare dell’utente e il suo indirizzo di casa. Il sistema taxi e Ncc è regolamentato in tutto mondo per tutelare la sicurezza dei cittadini. Un esempio? Gran parte dell’abilitazione professionale alla guida di tassisti e conducenti prevede la conoscenza delle norme di pronto soccorso, inoltre noi abbiamo l’obbligo di portare il nostro cliente in ospedale se si sente male».
Uber controlla casellario giudiziario, patente, assicurazione.
«Si ma il casellario giudiziario riporta le condanne definitive e non quelle in corso, mentre i tassisti possono essere sospesi anche con procedimenti in corso. Noi subiamo controlli pubblici, Uber no».
Il sindaco si è limitato ad avvertire i milanesi?
«Il sindaco è sparito e invece avrebbe potuto risolvere la questione con una semplice ordinanza oltre un anno fa».
Come?
«Come ha fatto l’amministrazione di Stoccolma che ha imposto l’equiparazione dell’algoritmo che stabilisce i prezzi di Uber a un tassametro. La stessa cosa è accaduta a New York dove la corte ha imposto che i taxi possano usare Uber solo per farsi localizzare, poi la tariffa è calcolata con il classico tassametro e il pagamento viene fatto direttamente al tassista».
Cosa dice dei 5 punti del Comune?
«È tecnicamente e giuridicamente imbarazzante per il livello di ignoranza della legge e del settore. Tanto per dire viola gli articoli 3 e 41 della Costituzione, oltre a essere illogica in alcuni punti, come il discorso dei 90 minuti. In questo modo, però, l’assessore alla Mobilità Maran è riuscito a lavarsene le mani, passando la patata bollente al ministero. Noi abbiamo messo a disposizione del Comune la nostra competenza e quella dei nostri legali, ma Maran non ci ha più convocato nonostante si occupasse del nostro settore. È da un anno che non ci riceve».



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3 commenti

  1. Chissa se i giornalisti del Giornale hanno corse gratuite da qualche radiotaxi, come si imputava ad U…? Chi e’ senza peccato…

  2. Allora sara’ qualcosa di altro , spero sia solo una misera questione si voti, altrimenti sarebbe qualcosa di meno legale

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