Renzi chiama il tassista che ha restituito 17mila euro persi: «Complimenti»

Renzo_Uilmessaggero.it «Pronto? Sono Matteo Renzi, volevo complimentarmi per il suo gesto». Il telefono squilla a metà mattinata, Renzo Ubaldi, 61 anni, è nel suo appartamento a Bravetta. Ieri sera il turno è durato fino a tardi, poi la corsa a casa dove l’aspettano la moglie e due figli. Ecco la quotidianità tracciata negli ultimi ventuno anni da uno dei tanti tassisti romani, poi ieri mattina la sorpresa. Renzo fa parte di quei volti che sbucano per metà dallo specchietto retrovisore delle corse insonni di quelle anime un po’ stropicciate che si infilano in un taxi un po’ per fuggire, un po’ per dimenticare. Lo capisci subito che Renzo fa il tassista da tanti anni, anche per quello sguardo tranquillo di chi si è sempre sentito quasi un ospite delle vite degli altri. Anche nella vita di quella giovane coppia di turisti russi che l’altro giorno ha accolto nel suo taxi in piazza Risorgimento: hanno dimenticato un borsello con dentro tanti soldi. «Diciassettemila euro, quando li ho visti sono sbiancato». Renzo ha trovato e restituito la somma con l’aiuto dei vigili del Gruppo Prati. E la storia, raccontata dal Messaggero, non ha lasciato indifferenti. Nessuna indifferenza neanche dal presidente del Consiglio Matteo Renzi che ieri mattina ha telefonato al tassista.

L’EMOZIONE

«Pronto? Sono Matteo Renzi, volevo complimentarmi per il suo gesto, lei è un esempio di onestà». A riportare le parole del premier è Ubaldi, ancora emozionato: «Mi ha chiamato la centrale operativa del 3570, mi ha detto che la Presidenza del Consiglio mi cercava, mi ha chiesto se poteva dargli il mio numero, ho risposto ovviamente sì e ho parlato con il premier, quasi non ci credevo». E invece dall’altra parte del telefono c’era proprio lui. «Il premier mi ha detto che sono un esempio per i suoi figli » aggiunge Renzo. Una storia che il premier ha raccontato ai suoi tre bimbi, Francesco, 12 anni, Emanuele, 10, ed Ester 7. «Poi – aggiunge Renzo – mi ha detto che il mio è un gesto importante di generosità e di rispetto soprattutto in questo periodo in cui se ne sentono tante. Mi ha fatto molto piacere – dice il tassista – sono belle soddisfazioni, non credevo davvero che il mio gesto facesse così scalpore». Ubaldi ha avvertito subito la centrale del 3570 per spiegare che due turisti accompagnati in piazza del Popolo avevano lasciato il borsello con i soldi. Nel frattempo la coppia trentenne di russi aveva cercato aiuto al comando dei vigili del Gruppo Prati. I russi non ricordavano la sigla del taxi (Lecce 9), ma i vigili, ricostruendo orari e lo spostamento hanno rintracciato il taxi. La centrale del 3570, già avvertita da Renzo, lo ha chiamato e il tassista che ha interrotto il lavoro per correre dai russi. «Avevo una grande ansia, avevo nascosto i soldi sotto il maglione durante il tragitto».

GLI ACCERTAMENTI

I vigili hanno fatto anche accertamenti sull’ingente somma di denaro che i russi avevano con sé. Già, tanti soldi e in contanti. Renzo e i vigili che hanno aiutato i russi, questa mattina saranno ricevuti in Campidoglio.