Aggredito a bottigliate da pedone per la precedenza: tassista in coma

morgagni milano.corriere.it Aveva in mano quattro bottiglie d’acqua di plastica da un litro e mezzo tenute insieme dal cellophane della confezione. Quando il tassista è sceso dall’auto e gli si è avvicinato, lui ha alzato il braccio in aria, prima verso destra, oltre la schiena, poi ha caricato il colpo e lo ha colpito in faccia. Con tutta la forza. Il tassista, Alfredo F. 68 anni, ha fatto due passi all’indietro, come tramortito. Poi è caduto. Prima di sbattere la nuca sull’asfalto, proprio di fronte alle vetrine del ristorante «Alba d’Oro», ha sbattuto contro lo pneumatico di scorta di un fuoristrada parcheggiato lungo il marciapiedi. A terra, sull’asfalto, una macchia di acqua e sangue larga poco meno di trenta centimetri. La vittima non ha mai ripreso conoscenza. Il sessantottenne è ricoverato al Niguarda in codice rosso. È in coma, il quadro è critico. Nella notte è stato operato per ridurre l’ematoma, ma è gravissimo.

Il suo aggressore, così come la compagna incinta all’ottavo mese, è in fuga. La polizia sta cercando la coppia anche nei pronto soccorso degli ospedali. La donna, infatti, dopo l’aggressione ha litigato con il compagno – così hanno raccontato alcuni testimoni che hanno assistito all’aggressione -, ha detto che si sentiva male. Per questo la polizia crede che possa essersi fatta visitare in ospedale. I testimoni hanno raccontato che i due avevano in mano le borse della spesa. Prima di allontanarsi avrebbero lasciato un indirizzo (nella vicina via Plinio) e un numero di telefono. Fino a tarda sera però la polizia non è riuscita a mettersi in contatto con i due. Forse s’è trattato di dati falsi. In ogni caso la donna, dai capelli rossi, avrebbe chiesto al compagno di attendere almeno l’arrivo dell’ambulanza, ma l’uomo ha deciso di allontanarsi senza neppure controllare le condizioni del tassista.

In strada, proprio all’altezza dell’incrocio tra via Morgagni e piazzale Bacone è rimasta la Toyota Prius bianca di Alfredo F. associato al radiotaxi 8585 con la signa Aquila 7. Il fratello, Aquila 1, aveva lasciato la licenza un anno fa per andare in pensione. Anche Alfredo F. era prossimo ad abbandonare la professione. Sull’auto, sopra il sedile del passeggero, c’è ancora il cappello marrone a tesa larga del tassista. La lite sarebbe nata dopo che l’auto bianca non aveva dato la precedenza all’incrocio alla coppia che stava per attraversare sulle strisce. L’aggressore avrebbe prima colpito con le bottiglie che aveva in mano lo specchietto dell’auto, poi quando Alfredo F. è sceso, gli s’è scagliato contro. «È la terza aggressione in una settimana. Il problema della sicurezza dei tassisti è ormai un’emergenza – dicono i colleghi dell’8585 -. Le istituzioni cosa aspettano a intervenire?». Tre anni e mezzo fa in un’aggressione era morto un altro tassista, Luca Massari. La dinamica è terribilmente simile.

7 commenti

  1. i pedoni pensano sempre di avere ragione buttandosi letteralmente in mezza alla strada pretendendo che l auto freni in trenta centimetri.non credo proprio “che l auto bianca non aveva dato la precedenza…”visto poi l esperienza del collega.i semafori con doppia svolta(pedonale e automobilistica)dovrebbero essere eliminati.

  2. Coraggio resisti. E risvegliati. Te lo diciamo da tutti i posteggi, dalle auto, dalle case.

    BANALE LITE UN Ca..o. Non ne posso più dei morti per il cane che attraversa la strada e dei colleghi in coma per il pedone un po’ nervoso. Gli assassini stanno sempre di là e le vittime sempre di qua. E’ chiaro che è un problema sociale e di che razza di gente si aggiri per Milano OGGI non trent’anni fa, da dove viene, chi è, eccetera eccetera. Che cosa dobbiamo fare signor Prefetto? Ce lo dica Lei, a noi direttamente, a quelli che ogni giorno rischiano e ogni tanto muoiono. E il nostro collega perchè era ancora in strada a lavorare, a 69 anni, alle 20,30 di domenica? (Che Dio stramaledica la Fornero e i suoi padroni).
    Non siamo vittime sacrificali, amici, e stiamo perdendo l’infinita pazienza di cui diamo prova quotidianamente.

  3. L’incrocio di piazza bacone con morgagni è pericolosissimo tutti quando passiamo di li ..”rischiamo l’auto e altro peggio come in questo caso purtroppo…. Il comune di Milano e la vigilanza urbana consente di parcheggiare le auto raso i binari del tram… Occultandoci la visuale…… Questo è il risultato….. Con i pedoni che ci mettono del suo .. Grazie da parte della categoria per queste mine vaganti che ci mettete

  4. effettivamente la viabilità a Milano è peggiorata tantissimo , i vigili non fermano mai i pedoni quando attraversano disordinatamente senza rispettare regole e segnaletica. Purtroppo è il secondo collega che per ora sta pagando l’inciviltà la maleducazione e il troppo permissivismo ad abusare delle normali regole per il vivere civile. Porgo i miei più sinceri auguri al collega e alla sua famiglia per un rapido risveglio e guarigione. NON MOLLARE

  5. Il problema non è la viabilità e neanche le telecamere omologate o la litania delle parole fatte che sentiremo ancora una volta come nel caso di Luca. Il problema è che pensare io non c’entro è da suicidi ancor prima che da idioti: facciamo un lavoro che continua ad annoverare assassinii per violenza, morti per malattie professionali, aggressioni e rapine di cui si è perso il conto, E UNA TOTALE INCAPACITA’ DI NOMINARE la questione, figuriamoci di proporre soluzioni. Proceduralizzare le condoglianze e i telegrammi e le corone non ci ridà le persone che vengono ammazzate VITTIME NON CASUALI perchè erano lì in quanto tassisti la domenica, alle 20,30, a 69 anni. Mi spiace dirlo ma i commenti dei colleghi , l’indifferenza burocratica sono parte del problema.o meglioI SONO il PRIMO problema,

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