Confcommercio vuole la liberalizzazione dei taxi

Articolo di Remo Varese 55 (le parti evidenziate in blu sono i suoi commenti)

confcommercioLa Corte Costituzionale ha bocciato la legge regionale del Molise n. 25 del 13 novembre 2012, dichiarando l’illegittimità costituzionale dell’art. 6 che aveva introdotto limitazioni all’esercizio dell’attività di noleggio con conducente.

 “E’ un significativo passo avanti verso la tanto auspicata liberalizzazione delle attività che, da tempo, la gran parte degli operatori rivendica”.

Incuriosito da questa dichiarazione roboante sono incappato nelle tavole della verità della Confcommercio ,un pdf dal titolo roboante , “Nuove politiche per la mobilità per fermare il declino dell’economia del Paese” che e’ disponibile al link camera.it/temiap/temi17/File%203794.pdf

Insomma, sembra che per la Confcommercio il problema che sta portando l’Italia velocemente verso la povertà sia la non liberalizzazione del servizio Ncc vetture ,con la raccomandazione di non fermare i bus dentro le citta’ e ,anzi, ” e’ essenziale valorizzare e non penalizzare il comparto dei bus turistici ” ; ecco allora spiegato ,qui’a Roma ,il perche’ siano state concesse le corsie preferenziali ai bus turistici no ? E come essi possano arrivare in pieno centro storico , pagando ovviamente .

Entriamo nel pdf

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Caos competenze

 Nel settore dei trasporti, la mancanza di una chiara e funzionale ripartizione delle competenze Istituzionali per un efficace governo del sistema, la sovrapposizione di normative generate da estemporanee, adottate, spesso, in assenza di un quadro organico di riferimento, la presenza di una pluralità di soggetti con interessi divergenti hanno finito con il far crescere oltre misura il contenzioso giuridico.

Nell’autotrasporto merci, nei servizi di Taxi e Noleggio auto con conducente (NCC), nei servizi tecnico-nautici all’interno dei porti (Pilotaggio, Ormeggio e Rimorchio) per fare alcuni esempi, è ormai consolidato un vero ginepraio di ricorsi, denunce, giudizi, che coinvolgono la Magistratura Ordinaria e Amministrativa, l’Antitrust, la Commissione UE, la Corte di Giustizia Europea, che rende estremamente complicata e permanentemente “sub iudice” l’attività degli operatori, atutto svantaggio della certezza del Diritto e dell’efficace governo del settore. A questo proposito, un ulteriore contributo negativo alla crescita del contenzioso è stato fornito dal nuovo art. 21 bis della legge 287/1990 (introdotto dal D.L. 201/2011 “Salva Italia”) – che ha attribuito all’Autorità Antitrust il potere di agire in giudizio contro atti, regolamenti e provvedimenti di qualsiasi Amministrazione Pubblica ritenute in contrasto con le norme a tutela della concorrenza e del mercato e che andrebbe riconsiderato.

Pertanto, il Piano Nazionale dei Trasporti,dovrà promuovere un’avanzata strategia riformatrice di politica dei trasporti, per ricondurre correttamente le scelte del settore in capo alle Autorità competenti, in un clima di leale collaborazione, che anticipi e circoscriva alla dimensione straordinaria e patologica lo strumento del contenzioso.

Aprire, dunque, da subito tavoli di concertazione per contemperare gli interessi divergenti e giungere alla definizione organica di un sistema chiaro e condiviso di regole, che faccia fare all’intero sistema il necessario passo in avanti in affidabilità ed efficacia.

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 Nel Trasporto Pubblico Locale è, dunque, necessario rafforzare gli spazi della concorrenza:

completa liberalizzazione (cosiddetta concorrenza nel mercato) per i servizi commerciali e gare ad evidenza pubblica per l’affidamento dei servizi sussidiati (concorrenza per il mercato)

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non toccate i bus !

 Inoltre, in considerazione dell’ineguagliato patrimonio storico, culturale ed ambientale delle città italiane che le rende asset portante della filiera del turismo, è essenziale valorizzare e non penalizzare il comparto dei bus turistici,che tanto contribuisce all’accessibilità ed alla fruizione del richiamato patrimonio.

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1-Quater

Riformare il servizio noleggio auto con conducente (ncc)

Nel corso del 2012 (da ultimo ad opera del DDL stabilità), è stata prorogata per 2 volte l’entrata in vigore della critica riforma del servizio di noleggio auto con conducente, recata dall’art.29 comma 1 quater del D.L. 207/2008.

Si tratta di una riforma anticoncorrenziale, che presenta, anche, significativi profili di criticità rispetto alla normativa europea.

Sarebbe, pertanto, opportuno abrogare definitivamente la disposizione, (senza limitarsi a congelarne gli effetti deleteri prorogandone ulteriormente l’entrata in vigore) e varare una riforma organica della disciplina nazionale (L.21/1992) sui servizi pubblici non di linea taxi e NCC.

Tale riforma dovrebbe essere prioritariamente l’occasione per separare la disciplina del noleggio auto con conducente da quella dei taxi, in virtù delle profonde diversità esistenti tra i due servizi, sotto il profilo della domanda servita e delle tipologia di prestazioni di trasporto erogate.

In considerazione di quanto esposto, sarebbe, pertanto, preferibile accostare la normativa degli NCC a quella dei servizi ad essi più simili dei bus turistici (L.218/2003), pur se con alcuni importanti distinguo primo, ed imprescindibile tra tutti, il mantenimento delle caratteristiche ditrasporto pubblico.

In particolare, le attività di NCC dovrebbero essere liberalizzate sull’impronta della richiamata L.218/2003, prevedendo, esclusivamente, un esame selettivo e moderno per l’accesso alla professione.

Le autorizzazioni all’attività non dovrebbero, più, essere rilasciate dai singoli Comuni, ma possibilmente a livello meno decentrato-ideale il Ministero dei Trasporti.

Inoltre, per superare il ginepraio territoriale di discipline e adempimenti per l’accesso nelle aree urbane (ZTL) e l’uso delle relative infrastrutture (corsie preferenziali), evitando ogni forma di discriminazione tra imprese, in base alla mera sede di stabilimento, occorrerebbe promuovere, suscala nazionale, un comune modello regolatorio,che segua la recente buona pratica del Comune di Firenze. (telepass dal costo annuale di 8 euro per la sola copertura dei costi di registrazione e che, senza distinzione, è obbligatoria per TUTTI gli NCC italiani, anche quelli con sede a Firenze).

A tal proposito, sarebbe di sicuro ausilio la creazione di un database Nazionale all’interno del quale i singoli Comuni potranno attingere per avere le informazioni sul possesso, o meno,da parte dei veicoli NCC, dei prescritti requisiti per poter accedere nei relativi ambiti urbani.

Essenziale sarà, inoltre, prevedere efficaci meccanismi di lotta al crescente fenomeno dell’abusivismo nel settore (pseudo trasporti di cortesia, noleggio di veicoli senza autorizzazione al trasporto persone).

Sarebbe, infine, opportuno prevedere, anche per i trasporti pubblici non di linea di persone, meccanismi di recupero delle accise pagate sui carburanti.

 A cura della Commissione Consiliare Infrastrutture Trasporti Logistica e Mobilità e della Direzione Centrale Politiche e
Servizi per il Sistema – Settore Infrastrutture Trasporti Logistica e Mobilità
Editing a cura di Francesco Rossi – Direzione Centrale Comunicazione e Immagine

2 commenti

  1. È bello sentire i noleggi che vogliono lavorare un po dove C gli pare, però vogliono ANCHE continuare col regime delle autorizzazioni (che significa volere la botte piena E la moglie ubriaca).
    Eh no, cari, volete la libertà di stabilimento? Allora vi beccate pure la libertà di accesso alla professione.

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