Bacco tabacco e lotto

lottoUn’indagine del Corriere della Sera rivela che nella provincia di Milano (presunta dalle informazioni, anche se non nominata esplicitamente) le imprese di trasporto taxi nel 2013 sarebbero aumentate di 2.551 unità, pari al più 2,9% con tanto di pernacchie alla crisi in cui ci dibattiamo come pesci fuor d’acqua e percentuali buttate a casaccio. Ora, se tanto mi dà tanto, o in via Solferino hanno aperto una vineria con sconti stratosferici, oppure certi giornalisti passano il tempo a fare i conti con le statistiche del Lotto. O tutt’e due.


da archiviostorico.corriere.it Inaugurate ogni giorno 40 attività – Sarà che di questi tempi chi cerca un lavoro dipendente non trova, o quel che trova è così precario che, incertezza per incertezza, tanto vale. Sarà che la crisi non ci ha ancora resi troppo prudenti. Fatto sta che in base all’ultimo aggiornamento dei registri della Camera di Commercio le imprese che vengono alla luce continuano a spuntarla su quelle che muoiono.

Più 4.107 iscrizioni in città, 5.555 in provincia è il saldo demografico dei primi nove mesi del 2013. Facendo la media, ogni giorno per quasi 23 imprese compiante se ne festeggiano 38 neonate. «I numeri ci consegnano l’immagine di una città in cui la voglia di fare impresa tiene nonostante la crisi» commenta Umberto Bellini, presidente di Formaper, l’azienda speciale della Camera di Commercio che con il Punto Nuova Impresa fornisce consulenza e sostegno ai piccoli neo-imprenditori.

E ancora: «Quella che emerge è un’imprenditoria che vede il ruolo importante di donne e stranieri ma che soprattutto registra una forte presenza giovanile. Fare impresa diventa così un’alternativa al lavoro dipendente, in questo momento non in grado di offrire sufficienti sbocchi, e una possibilità per molti giovani di mettere a frutto competenze e capacità acquisite». Anche qui i numeri parlano da soli: sempre dal registro della Camera di Commercio, su dieci nuove imprese aperte in città nel periodo considerato 2,3 sono gestite da stranieri, 2,2 da donne e 2,5 da giovani sotto i 35 anni.

Le attività più gettonate? In termini assoluti bar (8.504 imprese in totale, più 2,8% dal secondo trimestre 2012 al secondo del 2013) e trasporto taxi (2.551 imprese, più 2,9%). Guardando all’aumento però nessuno batte la produzione di pasticceria fresca: il numero delle imprese è aumentato del 51 per cento in un anno,da 33 a 50 attività.

4 commenti

  1. Taxi e noleggi per loro pari sono. Poi che trasportino persone o merci poco conta: la scritta “taxi” ormai ce l’ hanno cani e porci

  2. Fa niente! Basta aumentare l’ iva di un punto per compensare le minori entrate dello stato dovute ai fallimenti e magari dare una ritoccatina agli studi di settore e sperare che con la tecnica del mercato delle vacche, il contribuente con una raschiatina al fondo del barile, sganci qualcosa.

  3. Non nascono nuove imprese, bel segnale di ripresa, ma aumentano le partite iva, triste segnale di recesso.
    Se prima, per fare un determinato lavoro (es. la centralinista) una ditta assumeva, oggi, per fare lo stesso lavoro, la medesima ditta impone alla persona l’apertura della partita iva in modo che si paghi da sola tasse e contributi e possa essere lasciata a casa dalla sera alla mattina.
    Per quanto riguarda l’aumento delle imprese taxi la penso come Lurido driver: taxi, ormai, e’ qualsiasi cosa…..
    E allora, cari signori di via Solferino, di che vi lamentate sempre?
    Oltre alla crisi che inchioda i taxi in tripla fila al posteggio (ma questo voi non lo volete vedere) ora, ci dite, sono anche vertiginosamente aumentati (e questo lo vedete perche’ l’avete scritto voi)…
    Avrete, dunque, ora il buon gusto di tacere?

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