Congresso PD: Zappalà, avviare liberalizzazioni/privatizzazioni nel TPL

zappalàda ferpress.it “Mario Draghi ha recentemente rilevato con preoccupazione che l’Italia deve ritoccare la previsione sul rapporto debito/PIL, peraltro già passata solo poche settimane addietro dal 3 per cento al 3,1 per cento, prevedendo un più realistico 3,2 per cento per il 2014. Nel frattempo lo spread è tornato ad impennarsi sopra quota 280 punti, superando, in tal modo, l’omologo indicatore spagnolo.

Instabilità politica e mancanza di riforme strutturali, per Mario Draghi,  le cause preponderanti della crisi economico-finanziaria che torna a minacciare il Paese, azzerando quel barlume di ripresa intravisto non più di qualche settimana fa. Fra le riforme esplicitamente citate da Draghi, come da altri osservatori ed analisti economici, le liberalizzazioni sempre in agenda e mai veramente all’o.d.g. degli esecutivi succedutisi negli ultimi anni, Monti e Letta compresi. Nonostante siano già passati sei anni dall’emanazione del decreto Bersani sulle liberalizzazioni di alcuni settori di attività (albi professionali, farmacie, edicole, supermercati e taxi, tra gli altri) e ben 14 dal decreto di liberalizzazione del settore della distribuzione elettrica (sempre Bersani), la realtà del mercato italiano continua ad essere asfittica a tutto danno dei consumatori.

A tutto danno anche e soprattutto dei cittadini laddove le mancate liberalizzazioni riguardino società di servizio degli enti territoriali, caratterizzati da ingenti passivi patrimoniali e d’esercizio continuamente ripianati dai trasferimenti governativi e/o dall’aumento delle imposte dirette di competenza regionale e comunale.

Queste vicende si prestano ad una riflessione di carattere più generale su due terreni:

Il centrosinistra, soprattutto la parte di cultura maggiormente di sinistra, deve ancora liberarsi di scorie ideologiche e pregiudiziali circa i processi di miglioramento dei meccanismi di mercato che oscurano gli obiettivi di riforma connessi alle liberalizzazioni. Le quali sono sostanzialmente processi di abbattimento di barriere normative all’entrata di nuovi operatori e nuove risorse nei settori soggetti a riforma. Da questo punto di vista è del tutto ideologico il pregiudizio, diffusissimo soprattutto nella base del Pd, che porta troppo spesso la sinistra a confondere liberalizzazione e privatizzazione erigendo un unico blocco contrario ad entrambe (e finendo per sconfinare in esiti populistici, tipo acqua pubblica, con le note e problematiche conseguenze sul problema della distribuzione dell’acqua e sui costi di manutenzione degli acquedotti). In sintesi: sarebbe ora di smetterla di proteggere l’inefficienza dei monopoli pubblici in nome di uno statalismo d’antan;
troppo spesso dietro questo pregiudizio si nasconde l’interesse a difendere una situazione che, anche decotta economicamente (vedi le società romane ed il loro contributo al passivo di 867 mln € di bilancio), assicura comunque il sottogoverno, le cariche e i voti ad un personale politico-amministrativo non proprio attento al bene della collettività e diventato un peso ormai insostenibile. Fino a che i dirigenti delle aziende municipalizzate (controllate o partecipate) saranno tutti di nomina politica, la politica sarà un business e il partito (i partiti) sarà una federazione di comitati elettorali. L’unico cambiamento da attuare è liberalizzare il Trasporto Pubblico Locale (TPL) e privatizzare l’Atac, ma, guarda caso, all’atto pratico, anche chi dice di volere il cambiamento, dichiara di essere contro la privatizzazione (e siamo alle solite: fino a che privato sarà per la sinistra un simbolo del demonio, Draghi e le liberalizzazioni che invoca potranno andare al diavolo. E noi allo sfascio. Tertium non datur).

La speranza è che il congresso – e il rinnovamento che ci si aspetta – faccia una chiarezza definitiva su questo tema, finora troppo ambiguo quando non oscurantista. I buoni esempi non mancano, come insegnano amministrazioni come quelle piemontesi, emiliane e toscane che hanno avviato concreti processi di liberalizzazione anche in modi diversi, ma tutti caratterizzati dalla volontà di disincagliare le aziende del trasporto locale e i relativi servizi dalle sabbie mobili di gestioni pubbliche monopoliste, inefficienti e dispendiose.”

24 commenti

  1. Le liberalizzazioni dei taxi sono una assoluta e urgente necessità, da mettere in atto immediatamente per consentire una sana e reale libera concorrenza che favorisca sia i clienti che i tassisti, che permetteranno agli utenti la scelta dell’ operatore ed ai tassisti di incrementare il lavoro.

  2. Pacifico: mi dai il numero del tuo puscher? E’ da tempo che non trovo piu’ della roba buona.

  3. eh già Pacifico se l’italia fà le liberazioni dei settori avvocati taxi ecc.. riduciamo il PIL e più soldi per tutti ah ah aha scusa ma mi viene da ridere. per risollevare bisogna ridurre la pressione fiscale alle aziende non liberalizzare che in altri paesi il concetto è fallito se facciamo un passo indietro prima che il dott. Bersani fece le liberizzaione del commercio e dunque le licenze erano carmierate il piccolo commerciante oltre che vivere poteva anche aasumere un garzone/apprendista senza grandi problemi cosa che con il diffondersi indiscriminatamente delle attività commerciali/artigianali questo non avviene, è i prezzi bah assolutamente non sono cambiati anzi pure aumentati infine con questa liberizzazione gli artigiani stanno sparendo per dar posto ai colossi centro commerciali e quest’ultimi che fanno ottima pensata le casse elettroniche dunque meno assunzioni, per chiudere non pensiamo che liberalizzare porta una dimunizione dei costi e verso l’utenza anzi al contrario.

  4. Le scorie ideologiche di cui parla questo zappala sono gli elettori che ancora votano pd.
    Oh pd, continua così e liberatene definitivamente, abbi il coraggio di essere ciò che vuoi essere, basta rappresentare il tuo elettorato/scoria, è ora di trovare un elettore più cool dello sporco operaio che ti ha sempre votato. Svegliati pd!

  5. Renato Pacifico ovvero diversamente tassista.
    Hai proprio ragione, qui gli “animal spirit” come te non sono capiti e bene accolti. Fai anche tu il “cervello in fuga” e vattene dal paese. Ti consiglio di fare il tassinaro a Dublino x assaporare la miseria frutto della “libertà di mercato” a te tanto cara. Cmq questo non è il tuo blog. Continua pure a postare queste trombonate liberiste sul Chicago Blog. GRAZIE.

  6. Povero Pacifico… non riesce a capire che se lui fa lo sconto del 40% ci sarà sempre qualche impresa più grossa di lui che potrà lavorare “più a gratis” di lui per un giorno più di lui, e che, allontanatolo dal mercato (=fattolo fallire) scorrazzerà i suoi ex clienti al prezzo pieno, anzi più pieno di prima.
    Alla faccia dei clienti, ma soprattutto alla faccia di quel grande businessman che crede di essere il sig. Pacifico.

  7. Ecco bravo Renatino, non rispondere.
    Dormiremo sereni lo stesso anche senza la tua risposta

  8. Non ti scomodare: non ti è stata fatta una domanda, quindi non c’è bisogno di risposta.

  9. Questo Pacifico, se è arrivato all’università, ne dubito, ha studiato sicuramente
    in via rontgen !!

  10. Parafrasando un arguto aforisma di Karl Krauss (scritto un secolo fa, ma ancora attuale).
    “I politici raccontano bugie ai giornalisti, poi le leggono sui giornali e finiscono per crederci”

  11. zappalà vai a zappà…che è meglio. pacifico mi spiace ma non funziona così.non pensare che i costi del servizio possano diminuire,sotto un tot non puoi scendere senza abbassare la qualità e la sicurezza del servizio.non siamo mica all esselunga….

  12. Pacifico stai buono buono In perché qualora non lo sapessi in Danimarca stanno facendo dietro front !!!
    Avevano liberalizzato parecchi settori tra cui i taxi e adesso stanno cercando di tornare indietro per via del disastro creatosi !!!!!!

  13. …..per cui….per tua ammissione sei un drogato….vai a disintossicarti.

  14. Ma povero te…ed bologna, ma che dici….torno a ripetere se tu hai studiato hai perso tempo!Quello che dici tu è già accaduto con i centri commerciali…che stanno facendo chiudere i negozi piccoli…però chiudono anche i grandi per cui la libera concorrenza continuerà all’infinito….e la vita continua.
    http://spazio.libero.it/RenatoPacifico/

  15. Pacifico già da tempo sei stato bannato dai commenti di taxistory perché il tuo modo di esprimerti è troppo provocatorio, conosciamo la tua “storia” di tassista libertino de’ noantri con la licenza (o forse l’autorizzazione ncc? Non ricordo bene, ma poco importa) di un comune del ragusano (o di Ragusa città? Ma in fondo chi se ne frega) e i tuo slogan tipo “Taxi Libero” e le tue voglie di lavorare a casa tua d’estate e a Roma d’inverno. Se tutti i taxi/ncc d’Italia, o peggio d’Europa, fossero liberi come tu ti dichiari d’essere non ci sarebbe neanche taxistory, sarebbe il caos completo, ogni cittadino italiano si professerebbe tassista a tempo perso e forse tu non faresti neanche il lavoro che fai, ma venderesti i cannolicchi d’estate e le caldarroste d’inverno. Stai tranquillo, stai sottotono che cà nisciuno è fess!

  16. ..la tua bassa scolarità -probabilmente non è colpa tua- si evince leggendo i tuoi post e il tuo blog.
    Non è pero motivo di orgoglio e vanto. Ne tantomeno ti autorizza ad atteggiamenti provocatori.
    Se sostieni che la deregolamentazione nel settore taxi sia vantaggiosa x utenti e operatori rispetto alla regolamentazione provalo con studi,articoli, esempi empirici e dati verificabili.In caso contrario taci.
    Di inutili e sterili polemiche con i talebani del “libero mercato” ne abbiamo le palle piene.
    Letteratura ed esperienza internazionale dimostrano ampiamente il contrario. Su questo blog puoi trovare ampia bibliografia, testimonianze e stringente documentazione in tal senso.

  17. @Marco
    Il troglodita liberista ha dato il meglio di sè..credo si sia guadagnato la bannatura eterna. Ma in quanto padrone di casa spetta a te la decisione. Non è che sotto,sotto ti stai divertendo? Un caro saluto.

  18. in nome della concorrenza si stanno commettendo molti delitti e portando l’umanità alla fame.Il lavoro deve avere il giusto compenso economico ,ma purtroppo il capitale detta le regole e il plus valore dopo aver eliminato i concorrenti.Lo sviluppo della tecnologia sta andando solo a favore del capitalismo e non di tutti.Se vogliamo conservare il nostro lavoro e giusto guadagno contrastiamo assieme questi falsi liberisti che tanti danni stanno apportando.PISA e ciò che succede DOCET.

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