E daje de tacco e daje de punta

da hi-tech.leonardo.it Abbiamo dato molto spazio al tema Uber negli scorsi giorni. I motivi sono semplici: è un servizio nuovo, per il nostro Paese; sta riscuotendo diverso interesse; l’ho provato e mi è piaciuto come funziona.Vi abbiamo messo a disposizione un promocode che Uber ha riservato ai nostri lettori per provare il proprio servizio. L’abbiamo fatto perché ne abbiamo avuto l’opportunità e perché riteniamo che prima di giudicare sia bene provare. Da questa operazione né io né Leonardo ci abbiamo guadagnato nulla.

Che il servizio offerto da Uber sia legale o meno non possiamo giudicarlo noi. Per fare le leggi c’è il parlamento, per farle rispettare la magistratura. Il Comune di Milano, così come alcune associazioni di categoria, sostiene che quello che fa Uber non sia totalmente in linea con le normative vigenti. Ovviamente Uber ritiene il contrario. Quando la magistratura ci spiegherà chi ha ragione ve lo diremo. Intanto il servizio di Uber non è stato sospeso né dal Comune (non siamo certi per altro che possa farlo) né dalla magistratura o da altri.

Nel frattempo, essendo questo un blog e quindi un posto libero dove ognuno di noi può affermare la propria opinione, ho ritenuto opportuno condividere alcune riflessioni. In sintesi: innovare significa addentrarsi in ambienti non noti e non, o mal, normati. È stato così con le tv e le radio private prima e prima ancora con i libri.

Francesco Artusa, autonoleggiatore che rappresenta la categoria nella FAI T.P., si è scatenato contro di me e contro Hi Tech. In un post su Facebook ha riportato e mixato a proprio piacimento alcune cose che io e Federico Moretti abbiamo scritto circa il caso Uber, mischiando per altro due posizioni differenti per crearne una ad hoc.

Ho smesso di dare credito ad Artusa perché ogni volta che scrivo del tema lui mi rovescia addosso tweet su tweet perché non scrivo che Uber è illegale. Se l’è presa perché nel post in cui ho raccontato il test del servizio non ho citato la nota del Comune di Milano. Non ne conoscevo l’esistenza, quando ho scritto, perché non stavo seguendo più la vicenda, né trattavasi di un post di informazione. Mi sono limitato a testare il servizio arrivato anche a Roma, per raccontarvi che ne penso. Uber, come spesso capita, si era offerta di farmelo provare e ho accettato. Nei post successivi abbiamo sempre richiamato la nota.

Che Uber abbia o meno successo in Italia non ci interessa e non dipende da noi, contrariamente a quanto sostiene Artusa. L’abbiamo provato io e Lucia Bracci in un altro post, e l’abbiamo trovato utile. È legale? Ce lo dica la magistratura. A New York il sindaco Bloomberg ha sospeso Uber Taxi, la versione di Uber con i taxi al posto delle auto a noleggio, ma poi è stato costretto dal tribunale a fare delle norme per consentire a Uber ed eventuali competitor di continuare a fare ciò che stavano facendo. Potrebbe accadere lo stesso anche da noi, così come potrebbe accadere che Uber venga costretta a lasciare l’Italia. Non sosteniamo Uber né le siamo contro. Siamo solo curiosi.

Artusa ci offende e ci di diffama e per questo ho ritenuto opportuno fare delle precisazioni. Ci scusiamo se vi abbiamo annoiati con questo post, ma ritenevamo opportuno chiarirvi come stanno le cose.

Ad Artusa e Uber Leonardo ha deciso di offrire la possibilità di scrivere un guest post in questo blog, spiegando la propria posizione senza insultarsi a vicenda e senza insultare o diffamare nessuno. Ci dicano perché e legale o meno secondo loro per aiutare i nostri lettori a farsi una propria opinione.

11 commenti

  1. Veramente dal comunicato del Comune di Milano è parso di capire che U… sia considerato fuori legge, poi se qualcuno vuole giocare sulle parole faccia pure, io personalmente non capisco perché non venga chiuso con un’ordinanza SUBITO. L’alternativa sarebbe accettare i fuorilegge quindi io personalmente mi sentirei autorizzato a praticare le tariffe che voglio lavorando dove e quando mi pare. Vi dovete sbrigare a chiuderli, stiamo perdendo la pazienza e non è assolutamente il caso.

  2. Se tutto quello che ‘mi piace’ lo legalizzano o ci fanno un regolamento su misura viva l’anarchia

  3. In una cinquantina di righe, sei riuscito a dire che : Stai alla finestra, non sai se è legale, non segui più la cosa, oppure, la segui a tratti. Mi spieghi perchè ci porti via del tempo con queste banalità?

  4. Caro Amico, beati i semplici!
    Ricapitoliamo: secondo te U… è utile! Bene secondo me è utile tanto quanto le stesse App’s che abbiamo anche noi già pronte.
    Con una piccola differenza che non sono sul “mercato” perchè la legislazione attuale non lo consente (per ora)!
    Il problema vero è che U… non è quello che sembra nè ciò per cui si auto incensa.
    U… NON nè innovazione! La sua App’s è identica a dozzine di altre in circolazione nel mondo! Gli innovatori veri sono stati quelli che hanno inventato gli Smartphones e Android. Quelli sono gli innovatori.
    U… non crea valore: semplicemente “assorbe” una parte del lavoro che c’era prima di U… e resterà dopo U…!
    U… non “investe” capitali di rischio!
    I rischi d’impresa restano tutti sulla schiena dei drivers.
    Anzi aumentano in maniera esponenziale costringendoli a lavorare nell’illegalità!
    U… non crea sviluppo dal momento che non paga tasse all’erario italiano.
    U… non porta alcun beneficio ai suoi clienti nè tantomeno ai suoi drivers.
    Altrimenti perchè applica tariffe variabili a seconda del “mercato”?
    Inoltre se fossero così “onesti e trasparenti” perchè non si accontenta di una commissione a corsa ma invece VUOLE la Credit Card del cliente dalla quale preleva l’INTERO INMPORTO DEL SERVIZIO?
    Ed allora veniamo al sodo: cos’è in realtà U…?
    U… è il cavallo di tro.a attraverso il quale Godman&Sachs intende intercettare il CASH che quotidianamente transita nelle mani di NCC e taxisti.
    Prendi una calcolatrice e prova a fare 2 conticini di matematica elementare e vedrai che sorpresa!
    Siamo al livello di gangster anni 20. Con l’aggravante che almeno quelli qualcosa rischiavano, U… non rischia nulla nè intende pagare nulla
    per realizzare il suo business plan!
    U… è l’ennesimo tentativo di “propagare” all’infinito le teorie del modello di economia neo liberista.
    Sono 20 anni che va avanti questa presa per i fondelli. Ormai l’hanno capito anche i bambini dell’asilo.
    Non la beve più nessuno la favoletta del “mercato”, della concorrenza e di servizi migliori a prezzi più bassi.
    Anzi anche i bambini hanno capito che se oggi siamo in queste condizioni è proprio a causa di 20 anni di folli e demenziali politiche neo liberiste.
    Ed allora cosa sta succedendo?
    Succede che in cambio della propria sopravvivenza la nostra classe dirigente dopo aver “venduto” l’industria manifatturiera adesso viene OBBLIGATA (col coltello puntato alla gola o pistola alla tempia, fate voi)a “vendere” anche servizi (noi siamo servizi) al creditore di turno che bussa alla porta.
    SENZA CHE NESSUNO CHIEDESSE LORO QUALCOSA, i taxisti italiani, irlandesi, greci, spagnoli etc. sono diventati la “merce di scambio” o meglio ancora “carne da macello” che i rispettivi governi hanno deciso di sacrificare sull’altare della guerra finanziaria globale.
    Come vedi caro amico, la questione di U… è un tantino più complessa di come la descrivi tu.

  5. RISPOSTA ALLA SIGNORA NELI
    Come le ho già risposto in un precedente post:
    Più del 50% della flotta taxi milanese è fornito di terminale POS e sistemi di pagamento avanzati quali carte pre-pagate e pagamenti via sms. L’obbiettivo è il 100% della flotta entro il 2015 in vista di EXPO.
    Il tempo medio di attesa x una chiamata -ad un qualsiasi radiotaxi- è circa 3 minuti.
    Il servizio taxi di Milano può fregiarsi (con giusto orgoglio) del quarto posto in Europa (22 città esaminate) per qualità del servizio secondo il severo e selettivo esame Eurotest 2012 (test promosso dagli Automibile Club europei).I taxi di Milano investono -da sempre e di tasca propria- risorse ingenti in innovazione e qualità del servizio.
    Doverosa una precisazione; un paese che se la prende con i suoi tassisti è un paese allo sbando che si è bevuto il cervello! Infine una curiosità..signora Neli, Lei quale lavoro svolge?.vorremo anche noi umili autisti poter esprimere-se non Le dispiace-articolati giudizi e attente valutazioni. Grazie x l’intervento e l’eventuale risposta.

  6. Franco io la penso come te e vederli caricare mentre tu sei in fila ….ti girano un po’ e ancora di piu quando il vigile gli passa vicino facendo finta di niente…..vergognoso!

  7. In uno stato di diritto democratico prima si richiedono i dovuti permessi e poi si apre un’attività, che il comune si muova dopo le parole a passare ai fatti, altrimenti saremo nella giungla dove vige la legge della sopravvivenza,…con ogni mezzo…

  8. a me piacerebbe aprire un coffee shop .sapete quanta gente promuoverebbe la mia attività!!!altro che 3000 mail……lo so è illegale ma utile,pagherei le tasse allo stato italiano e toglierei introiti alla mafia…

  9. Provare un servizio che allo stato attuale non rispetta la legge, significa non rispettare la legge.
    Io sono dell’idea che andrebbero punite entrambi le parti, U… e clienti…

  10. Marco, un minimo di solidarietà non avrebbe guastato. Vebè, sono un Ncc, pazienza.
    Detto questo faccio notare che ho dovuto smontare le tesi di questo giornalista (si fa per dire, questo è l’insulto che mi rimprovera) ben 2 volte per farlo arrivare al postulato che è il Parlamento che cambia le leggi e non la Magistratura. Almeno ha imparato qualcosa! Comunque anche la trappola è arcinota il che denota come il suddetto si rivolga a me come ad un ingenuo. Prima mi dipinge come uno stolker sboccato e scorretto (diffamo anche se non ci dice dove, mixo e probabilmente picchio le vecchiette intanto che bestemmio) e poi mi “ospita” per un post. Che bravi padroni di casa! Ho messo tutto nelle mani dei legali. Non farò nessun post per Leonardo ma cercherò di portare a casa qualche spicciolo da usare nella lotta contro R-U….

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