Bittarelli “I tassisti non sono evasori, basta strumentalizzazioni”

uritaxida uritaxi.it Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi, il ministero dell’Economia ha diffuso i dati sulle dichiarazioni dei redditi del 2012 (anno di imposta 2011). I tassisti sono tra le categorie che dichiarano in media 15.600 euro, meno dei lavoratori dipendenti che stanno poco sopra i 20 mila euro.

«Una notizia che viene strumentalizzata da chi si diverte a mettere zizzania. Non mi sembra che sia scandaloso. I tassisti posso assicurare che dichiarano più di quello che guadagnano, per non avere problemi con gli studi di settore. Non è il caso di discutere più di tanto visto che siamo stati oggetto negli anni di verifiche, trasferimenti di licenze, accertamenti della finanza. Ci hanno preso di mira come categoria, ma non hanno trovato tutte queste inadempienze».

Essendo redditi molto bassi in confronto alle tariffe pagate dai clienti, il dubbio viene.

«Ma si tratta di redditi medi. I dati riguardano sia chi lavora nei capoluoghi di provincia che chi sta nel paesello di provincia. A Roma per esempio il reddito oscilla tra i 26 e 30 mila euro l’anno e nemmeno si raggiungono questi importi. È chiaro che a Milano si guadagna in un modo e a Canicattì in un altro. Anzi 15.600 l’anno mi sembra anche una cifra piuttosto alta considerando che è una media».

Perché?

«Chi vive nei centri minori magari fa una corsa al giorno o fa il tassista come mestiere complementare. Però vengono considerati tassisti e hanno la licenza. Però magari fanno gli agricoltori e una volta la settimana fanno una corsa taxi per portare la vecchietta in ospedale. Farci passare per evasori vuol dire strumentalizzare la nostra posizione. Noi siamo tartassati, considerando gli studi di settore abbastanza pesanti e i continui controlli. Anzi, se si continua con un regime fiscale di questo tipo sarà difficile far quadrare i conti».

20 commenti

  1. il bilancio della Azienda trasporti di Milano(ATM)riporta per il 2011 il costo per ogni lavoratore di 51.000 euro all’anno ,considerato che lavorano meno dei tassisti ,hanno turni di riposo,i loro mezzi sono curati da altri addetti non conducenti ritengo che è evidente il perchè non ci municipilezzeranno mai,siamo addetti che fanno un servizio sottocosto,l’accusa che ci rivolgono di non fare ricevuta fiscale omette di aggiungere che diversamente da qualsiasi artigiano non recuperiamo l’iva,tolta per non gravare sull’utente e non per farci un favore.Apprezzo il post del collega Bittarelli e la richiesta di che media si tratta e comunque sappiamo tutti benissimo che i dichiarati sono molto vicini alla realtà e invece le ipotetiche cartelle dell’ufficio delle entrate sono una vera tragedia per i colleghi inquisiti costretti a pagare non potendo pagare costose difese e che sono un vero ricatto nei nostri confronti con fantasiose ricostruzioni del nostro reddito.Il mio augurio è che la categoria si rialzi dallo stato di postrazione in cui è caduta,i post con i monitor dei tassametri ,molto spesso pubblicati con attese abdormi ,sono eloquenti e segnalano le grosse difficoltà che in questo momento abbiamo.

  2. Condivido quanto precisato dal collega Bittarelli, con l’ulteriore puntualizzazione che non si possono paragonare le nostre cifre a quelle dei lavoratori dipendenti, in quanto il lordo del lavoratore autonomo (molto più alto di quelli evidenziati dalla stampa) viene depurato dei costi dell’attività svolta.

  3. Per quel che riguarda i redditi credo che le considerazioni fatte dalla CGIA di Mestre siano già di per sè molto chiarificatrici. Ma quel che mi sorprende quando parla un “Trombonedelsindacatocoibaffiosenza” è del perchè non si prodiga per fare tutte quelle proposte per defiscalizzare il nostro lavoro; perchè non si prodiga per avere un tassametro fiscale in modo che pago le tasse in virtù di ciò che ho prodotto, non in virtù dei Km. effettuati x esempio, ecc.ecc. Questi articoli che appaiono su alcuni giornali che portano l’acqua al mulino del Grande Capitale che da sempre vuole impossessarsi del nostro lavoro perchè ha capito che ristrutturandolo a proprio vantaggio precarizzandolo ulteriormente può avere introiti da capogiro (ultima, ma non ultima è l’applicazione di RU…) non è nuova. Basta coi proclami vorrei vedere dei fatti concreti.

  4. 1) ATTENTI AI RIMEDI PEGGIORI DEL MALE.
    2) Pare che ci sia un ” tavolo” fra agenzia entrate e associazioni, non oso pensare ai risultati e sopratutto a chi parla di chi con davanti un cannone disintegratore a ioni blu
    3) L’ignoranza dei tassisti è pari solo alla loro vulnerabilità. Mai vista una lobby tanto scassata e martoriata notte e dì praticamente da tutti. Fino a quando non capite, cari colleghi, che un minuto dopo il decreto liberalizzazioni sono partite le cartelle esattoriali, non capite che cosa sta succedendo. La persecuzione è arrivata a un punto limite perchè della nostra vita se ne fregano e chi dovrebbe opporsi concilia. Il punto è tutto qui.

  5. Caro Koolass,quanta verità nelle tue parole,ho assistito al massacro dei poveri tassisti che avevano venduto tra il 2.000 e il 2004 e poverini.persone di più di settant’anni che si stavano godendo la lauta pensione di 500 euro mensili costretti a far fronte a cartelle dai 20.000 ai 60.000 e più,indifesi perchè tanto non erano più iscritti ad alcun sindacato se non quello forse dei pensionati.Hanno conciliato quasi tutti ,indebitandosi o dando fondo ai pochi risparmi,senza protezione alcuna se no n un ennesimo comitato difesa del sottoscritto ,con i soliti mezzi inadeguati e avvocati costosi e inadeguati.

  6. Caro Martano la catastrofe che descrivi per i colleghi tra il 2000 ed il 2004 è frutto della scellerata scelta da parte sindacale di mantenere sempre delle zone grigie nella nostra categoria ed è un errore proprio perchè rende vulnerabili i colleghi. Penso invece si renda necessario un nuovo progetto che porti a ridefinire, nei sensi che dicevo sopra, per la nostra categoria. E’ l’unica strada praticabile e sicura a scanso d’interpretazioni. I “Trombonidelsindacatocoibaffiosenza” si ritrovano ad aprire un tavolo con l’Agenzia delle Entrate dopo aver registrato un fuggi-fuggi dalle loro associazioni proprio per l’arrivo delle “cartelle pazze”, per la cattiva gestione dei loro associati e quando si toccano gl’interessi sindacali… Lodevole che qualcuno abbia voluto seguire quei colleghi, ma il progetto deve essere, oggi, più completo e di ampio respiro. Proprio per evitare quelle situazioni che anche questa volta si sono ripresentate e che tutti noi conosciamo bene per esempio: colleghi che vendono per dover pagare le “cartelle pazze”.

  7. Buranello,quello che descrivi sono drammi vissuti in silenzio dai nostri colleghi per non denunciare di avere una lira da parte per pagare dei debiti fiscali esatti dopo anni e di cui non si è tenuto conto nelle tariffe sottocosto che abbiamo e esigiti da funzionari cinici con fantasiose elucubrazioni sui klm e consumi benzina ,quando basterebbe salire ,e ci sono saliti ,su un taxi e vedere quanto lontano siamo dalle loro richieste e se ci aggiungi che a difendersi costa quanto pagare con il rischio di costi maggiori scopriresti il perchè tanti conciliano ,col danno che sembrerebbe che si abbia torto.Il lenzuolo steso su queste cose è cosi pesante che anche a sollevarne un angolo sembra di commettere regicidio.Ringrazio ancora una volta questo benedetto ,maledetto Web che ci permette di dialogare tra di noi e capisco chi lo osteggia perchè il potere costituito si fonda sull’ignoranza dei suoi sottoposti.

  8. Sinteticamente, due cose.
    – Non è vera la storia dell’esodo per quel che riguarda il TAM: è il CONTRARIO esatto, il numero di Associati è in crescita, PRINCIPALMENTE per il tema delle cartelle.
    – Sinteticamente, il meccanismo che ha generato le cartelle ai tassisti è il seguente:
    1) Lo Stato ha proposto un patto fiscale al cittadino che lavora in proprio, lo studio di settore, promettendo che in caso di coerenza, sarebbe finita lì.
    2) DOPO, a dichiarazioni depositate, una Sentenza della Cassazione ha stabilito che gli accertamenti induttivi sono comunque legittimi. Induttivo significa, in soldoni, che l’Agenzia prima stabilisce i criteri di congruità, poi in base ai criteri da essa stessa stabiliti, dichiara e giudica se sei congruo (Roba che solo ai tempi dei Satrapi Persiani). Quindi, è una cosa che potenzialmente interessa TUTTI gli autonomi.
    3) L’Agenzia delle Entrate è una Agenzia che prende le direttive dal Ministero delle Finanze. Tra gli autonomi, chi ha dato fastidio al Governo Monti, rifiutando di farsi schiavizzare dal sistema macroeconomico? Chissà perché hanno iniziato da una certa categoria. No, ma è solo una FANTASIOSISSIMA ipotesi.
    4) l’Agenzia ha colpito chi avesse incoerenze grosse o chi avesse un reddito DISPONIBILE inferiore ad una certa cifra mensile. Praticamente, le tipologie di tassisti colpiti sono DUE:
    a) quelli che hanno avuto problemi (coniuge che perde il lavoro; vecchietto con casa di riposo a carico; tante spese mediche; ecc) o che hanno scelto di tirare la cinghia per costruire un futuro (mutuo casa + mutuo licenza + figli) vivendo come pensionati con la minima (se non si può vivere in coppia con due minime, lo Stato dovrebbe farsi delle domande).
    b) quelli che, pur redarguiti del pericolo, siccome sono più furbi, hanno scelto di evadere.
    Oltre non posso andare, chi è davvero interessato al tema, contatti il TAM, che ha fatto parecchi “seminari” per illustrare la questione.

    Resta il fatto che allora (ed oggi ancora di più con i nuovi meccanismi) l’accertamento fiscale è sempre più una mannaia in grado più che di trovare gli evasori, di colpire chi dà fastidio. E di lasciare immune chi ha redditi elevati. Pensate allo spesometro…
    a) TIZIO è single rampante ha reddito di 250.000 Euro lordi, ne dichiara 100.000, vive e spende alla grande ed è coerente.
    b) la famiglia di CAIO, monoreddito, ha reddito lordo di 40.000 Euro, li dichiara tutti. E siccome per quel che “non risulta spendere dalle detrazioni o dalla movimentazione” vale la media ISTAT, mentre se ne spende di più vale il di più, NON SARA’ MAI COERENTE, a meno che non spenda come dice l’ISTAT (ossia gettando un sacco disoldi in nel superfluo). Difficile, se ti ammali o hai un incidente.
    A cosa serve lo spesometro? Ad incastrare l’evasore o a sottomettere il povero cristo?
    anche la Corte dei Conti ha rilevato che qualcosa non va… 😉

  9. quello di cui si accorge tutti tangilmente è che la categoria si è trovata a dover combattere con un ufficio delle entrate che non riconesce i certificati di malattia perchè non si è depositata la licenza,ma quando mai si sà quando inizia una malattia la sua gravità e la sua durata,eccepiti anche i klm percorsi come effettivi di servizio,con minime deduzioni,senza considerare che fuori servizio il veicolo è uso propio e non pubblico,le mancate informazioni ai colleghi prima e non dopo hanno causato queste autentiche tragedie vissute in silenzio.Sono contento che finalmente il Tam si stia attrezzando,ma non ti pare,Luca,che è un pò tardi?

  10. Caro Luca, ho partecipato, come invitato, ad una riunione del TAM per ciò che riguardava le “cartelle pazze” e quando avrò modo di essere vis-à-vis con te bevendoci un buon caffè vorrei raccontarti le mie impressioni che credo qui non sia il caso di mettere in piazza. Forse non ci siamo capiti… dov’erano i “Trombonidelsindacatocoibaffiosenza” in tutti questi anni per defiscalizzare una parte del nostro lavoro ? Quando compri l’auto per esempio puoi scaricare l’IVA ? Il carburante lo paghi come un autotrasportatore ? E vogliamo parlare delle assicurazioni ? ecc.ecc. Per quel che riguarda le “cartelle pazze” nessuno nega (parlo per me) che sono fuori da ogni criterio… ma la domanda delle cento pistole è : con i presupposti di cui sopra perchè non fare una battaglia per avere il tassametro fiscale, come in molti paesi, come gli esercenti, ecc. ecc. il principio è pagare le tasse in virtù del reddito prodotto che è un principio egualitario e quindi una riforma della fiscalità che tenga conto di tutti quei fattori che compongono il reddito. Stendo un velo sulla parte misericordiosa di Martano, io m’incavolo come una bestia quando so che questi colleghi sono stati spesso lasciati soli di fronte alla Macchina Infernale dell’Agenzia delle Entrate e sono obbligati a chiudere la loro attività per poter far fronte alle “cartelle pazze” e non ce l’ho con il collega che si trova in difficoltà, ma con i “Trombonidelsindacatocoibaffiosenza” che come dice Khoolaas : “La persecuzione è arrivata a un punto limite perchè della nostra vita se ne fregano e chi dovrebbe opporsi concilia.”

  11. Quelli che dici tu, sulla fiscalizzazione, sono tra i temi di cui si parla.

    Sull’IVA, non la scarichi perché non c’è carico in entrata sull’attività di impresa. DA COSA la scarichi se non c’è carico? Infatti, la puoi dedurre come costo. Basta chiedere di pagare l’IVA sul tassametro (ma non mi pare un’idea geniale, aumentare i prezzi in una notte dell’importo dell’IVA).

    Certo, si può studiare e ragionare tutto, ma, come dice Khoolaas, bisogna stare attenti ai rimedi peggiori del male.

    Sul tassametro fiscale, io in linea di principio, sono a favore. Per il mio Unico, ad esempio, NON cambierebbe NULLA. Non vorrei ottenere, però il favoloso effetto di ottenere una certa quantità di detrazioni subito, per poi vederle sparire in nome di principi UE (carburanti) o scuse varie. Come le detrazioni auto per le imprese, la cui aliquota è stata modificata così, quest’anno, perché si aveva bisogno di soldi… Non credo che il mio compito sia suggerire a quelli che tu chiami (indistintamente, perché lo sport nazionale tassista è l’accusa indistinta a tutti) tromboni il modo migliore per cospargere di vaselina l’orifizio terminale del fondoschiena.
    Certo, tra l’altro, che se i tromboni seguissero certi consigli, dopo LE PERSONE CHE LI HANNO PROPOSTI o sostenuti (non parlo di te in particolare, parlo di un atteggiamento generale), sarebbero lì ad accusarli di averli adottati, dati certi effetti. Non è una novità, è la versione da posteggio del rapporto tra “La Repubblica” e il PD: Prima consiglia e dopo ogni sconfitta gli rimprovera di aver fatto quel che… consigliava.
    Vuoi un esempio? A molti colleghi, negli anni interessati dalle cartelle, dovevi far capire quasi a forza che gli studi di settore non esimono da fare una dichiarazione corretta e coerente. Perché l’esca lanciata dallo Stato (sì, l’esca!) era troppo ghiotta. La risposta era “se loro mi dicono che con quelle cifre va bene, io dichiaro quelle cifre”. Oggi sono tra quelli che rimproverano di aver appiattito la dichiarazione agli studi di settore.

    Pars costruens: certo che questi temi sono importanti. Sarebbe molto interessante che chi è interessato e ha idee, chiedesse di dibatterne. Così o esce qualcosa di interessante (e già condiviso) oppure capisce perché non si può. O, perché no, si esce con qualche idea nuova, può benissimo essere.

  12. Caro Luca, mi sorprendi: “Sull’IVA, non la scarichi perché non c’è carico in entrata sull’attività di impresa. DA COSA la scarichi se non c’è carico?”
    E allora se non c’è carico in entrata perchè la devo pagare in “uscita”?
    Questo regime fiscale stranissimo e vessatorio è applicato credo solo a noi!
    Perchè?
    L’unica spiegazione che trovo è che come qualsiasi altra impresa andremmo in credito di IVA. Cioè INCASSI soldi VIVI. VERI pari all’IVA che hai pagato! E’ proprio per non restituirci quei quattrini (sono migliaia di Euro all’anno) che a noi non permettono che sia detratta.
    PER NON RIMBORSARCELA.
    C’è un’altra strada (fiscale) che è quella di ESENTARCI dall’IVA sulle fatture che paghiamo. E sono sempre migliaia di Euro all’anno.
    L’ultima opzione è quella di applicare un’IVA diciamo del 10% all’importo della corsa.
    In questo caso diventa mandatorio l’installazione di tassametro fiscale la qual cosa a me non farebbe nè caldo nè freddo.
    Anzi con l’aria che tira porrebbe finalmente la parola fine a:
    – leggenda metropolitana che i tassisti sono evasori
    – studi di settore di ogni genere e per ogni congiuntura economica (crisi/boom)
    – accertamenti fiscali persecutorii e vessatorii da cui ne esci sempre con le ossa rotte (anche quando contesti e ti danno pure ragione).
    Un saluto

  13. Sì, per me hai anche ragione.
    Ripeto, quel che penso non posso scriverlo esattamente in pubblico. Per metà cosa, mi devastano, per l’altra, mi arrestano proprio. E invito tutti a stare attenti.
    Quanto all’IVA, mi è venuta un’idea, ma la debbo verificare con il fiscalista.

  14. Caro Luca direi che Milano32 è stato molto esaustivo, quello che vorrei farti capire è sul principio di pagare le tasse in virtù del reddito prodotto che è un principio egualitario e quindi una riforma della fiscalità che tenga conto di tutti quei fattori che compongono il reddito, non tanto sui Km effettuati (quelli che appaiono sull’auto del tuo contaKm personali + di lavoro) o sul valore della licenza. Perchè è questo che considerano i tecnici delle Agenzie delle Entrate in fase di accertamento.

  15. Secondo te di cosa si parla ai tavoli tecnci con l’Agenzie?
    Dei principi di accertamento
    CHE NON SONO SOLO quelli sui km / tariffe, e il valore della licenza.
    Ma usano ad esempio il “reddito disopnibile”.

    Della riforma della fiscalità si deve parlare col Governo. E l’orientamento attuale, in tutti i settori e categorie merceologiche, è quello di TOGLIERE detrazioni (vuoi un esempio? La deducibilità dei costi auto per le aziende è stata pesantemente tagliata) e lasciare invariate le aliquote.

    Per maggiori detatgli, ripeto, è cosa che va discussa in Associazione, non su un blog.
    Per quelc he riguarda l’Associazione cui io sono iscritto, il TAM, se qualcuno ha idee che reputa buone, nulla vieta che venga a proporle. Raccomando però di arrivare con uno scritto, perché aiuta a mettere ordine tra le varie idee (molto disparate e spesso semplicemente non proponibili per varie ragioni, prima fra tutti l’incompatibilità con la normativa fiscale).

  16. A buranello ma che stai a dì? A sti vampiri je manca solo il tassametro fiscale. Li ******** lor li ******** tua

  17. ah! ah! Gladius sei simpatico. Invece per Luca per quel che mi riguarda rimango della mia idea, nel senso che non ho trovato argomenti da parte tua che siano esaustivi anzi come ho già ripetuto più volte le Associazioni dei “Trombonidelsindacatocoibaffiosenza” sono proprio quelle che ci hanno portato a questa zona grigia ecc.ecc. per superficialità e per non perdere i propri iscritti ecc.ecc. ed è per questo che si sono, questa volta, affrettati ad aprire il tavolo tecnico e ora risulteranno i Salvatori della Patria quando invece sono proprio i responsabili di questo disastro.

  18. bravi, bravi, bravissimi. . Mi rendo conto da questa dotta discussione fra Lucone, qui ufficialmente nominato ambasciatore del TAM nonchè ministro del tesoro dell’associazione medesima scritta con la A maiuscola, e l’iiluminista tardo comunista Buranello, che crede all’eguaglianza fiscale e all’eguaglianza tout court, che noi tassisti comuni siamo completamente rovinati. Un tranviere o un usciere dell’agenzia delle entrate che guadagnasse 18.000 euro NETTI l’anno (e guadagnano molto di più) lavorando 36/37 ore alla settimana 230 giorni l’anno, avrebbe un lordo di 28/30 ma costerebbe all’azienda un altro 41% cioè arriverebbe a ttorno ai 40.000. E infatti avrebbe non solo il TFR trattamento di fine rapporto, ma una pensione finale pari al 60/70% del salario, molto grossolanamente. Il tassista CHE NON LAVORA 36 ORE ALLA SETTIMANA PER 230 GIORNI ALL’ANNO, NON HA IL TFR, SE SI AMMALA CREPA E A 70 ANNI PUO’ SOLO MORIRE CON LA PENSIONE DA FAME CHE GLI DANNO NON PUO’ E NON DEVE ESSERE IN ALCUN MODO COMPARATO NEPPURE AL PIU’ UMILE DEI LA VORATORI DIPENDENTI PERCHE’ E’ UN ARTIGIANO AUTONOMO. Finchè non vi chiarirte le idee su questa faccenda e sulla conseguente necessità di fermare il massacro fiscale a sfondo punitivo e autoconservativo di un’intera categoria di lavoratori fra i più sfruttati e non vi munite DI UN ESERCITO DI AVVOCATI ANZICHE’ ANDARE A BUTTAR TEMPO IN DISCUSSIONI AUTOLESIONISTE CON CHI CI VUOLE MORTI non ne usciremo mai se non nella bara.

  19. Bravo Khoolaas quello che dici è una parte di quello che sostengo quando scrivo di una riforma della fiscalità che tenga conto di tutti quei fattori che compongono il reddito, poi c’è ciò che scrive milano32 sull’IVA, ecc.ecc.. Ma fino a quando siamo qui a dire che la mia associazione è più brava della tua…si fa poca strada e non sia quaglia un bel niente.

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