Uber contestato duramente da Taxi e Ncc al Wired Next Fest

Il video è una realizzazione taxistory, il testo che segue è tratto da daily.wired.it

Tassisti e rappresentanti della categoria degli Ncc, noleggiatori delle auto con conducente, stanno protestando davanti ai giardini Indro Montanelli, la sede del Wired Next Fest prima dell’intervento di Benedetta Arese Lucini, manager di Uber Italia. “Protestiamo innanzitutto contro il comune che ha dato il patrocino a una manifestazione senza verificare chi fossero i partner”, afferma Francesco Artusa, rappresentate degli Ncc. L’accusa all’applicazione di prenotazione di auto scure sono di concorrenza sleale ai tassisti. Le chiamate effettuate dall’ app avvengono in tempo reale, come per i taxi. Gli Ncc protestano invece per l’ invasione di campo: “Sono arrivati senza rispettare le regole, se l’app fosse legale ce la saremmo fatti da soli”, dichiara Alfonso Riva, della Fai Trasporto Persone. Proviamo a chiedere ai tassisti se hanno già riscontrato una diminuzione delle chiamate Christian, che non vuole darci il cognome, risponde in maniera abbastanza aggressiva che “non ha senso ragionare in questi termini, un cliente loro è un cliente perso per noi. E i loro clienti non pagano: Uber regala buoni per promuoversi”. Adesso stanno entrando nel Planetario per cercare un confronto.

È arrivato anche il parlamentare europeo di Fratelli D’Italia Carlo Fidanza per manifestare sostegno alle due categorie che stanno protestando: “Presenterò la prossima settimana un’interrogazione in Parlamento europeo per verificare se Uber rispetta le leggi comunitarie. Non credo, quelle italiane non vengono rispettate”.

Iniziato l’evento, ci sono state numerose e caotiche le proteste durante l’intervento di Ryan Graves Coo di Uber. Poi ha preso la parola  Benedetta Arese Lucini, general manager di Uber Italia.

È intervenuto un tassista,  Stefano Magatti: “dove sta l’innovazione?”  ha detto . “Questo è ​infilarsi in maniera illegale nel mercato. Noi le app le abbiamo già. Vengono qui scelgono il bello di un servizio e il bello dell’altro e cercando di guadagnarci sopra”. “Noi con il tassametro abbiamo le tariffe concordate con il comune. A loro chi le fa? Se decidono di alzarle?”, ha aggiunto.

Benedetta Arese Lucini ha risposto dicendo che “l ‘innovazione è creare lavoro. In tre mesi le richieste sono decuplicate. La gente sceglie se usare o meno”. Anche Graves è intervenuto, sostenendo che “il valore è la tecnologia. Il valore che portiamo è testimoniato dal fatto che i clienti amano il nostro servizio e pagano per averlo”.

La discussione è andata avanti in maniera concitata. Sono intervenuti altri contestatori. Come Fabio Ferrario, un Ncc, che ha detto: “Milano non è San Francisco e che questo incontro andava organizzato prima. Voi non rispettate la legge che non permette agli Ncc di sostare in attesa delle chiamate e impone l’utilizzo del tassametro. Questo è un fatto”. Accuse a cui Graves ha risposto affermando che le norme sono state scritte prima che ” la tecnologia offrisse nuove possibilità”.

Concluso il tempo dedicato all’intervento di Lucini e Graves, trasformatosi in un confronto fra le parti, il dibattito si è spostato all’esterno del Planetario. Il tassista Massimo Benati ci ha quantificato in un “50-60% la diminuzione delle chiamate da quando è arrivato Uber. Per me è così, non so se tutti si ritrovano in questa percentuale”. Uno dei problemi sollevati più frequentemente da taxi e Ncc è la possibilità da parte dell’applicazione statunitense di alzare in prezzi in maniera autonoma: hanno portato nello specifico l’esempio di una corsa di poco più di 8 km effettuata nella notte del 1° gennaio a Seattle che è arrivata costare 143 dollari. L’aumento, spiega Graves, “è dovuto a un algoritmo che aumenta il costo nel momento in cui la domanda supera di molto l’offerta. Non lo facciamo per guadagnarci, ma per dare un servizio migliore. Se non alziamo il prezzo, gli autisti se ne vanno e i clienti rimangono scoperti. Ogni modifica viene comunque segnalata più volte all’utente prima che accetti la corsa”. Arese Lucini, da parte sua, ha auspicato ” l’apertura del dialogo con il Comune”. Comune che,  come scrivevamo la scorsa settimana, sta sanzionando alcune delle auto scure che girano per la città e ha definito l’app ” in contrasto” con alcune norme nostrane.

7 commenti

  1. un’ottima giornata. I tassisti milanesi dimostrano ancora una volta l’intelligenza politica ed umana di una categoria straordinaria ed indomita. La retorica dell’innovazione si scontra con la realtà del lavoro e viene smascherata per quello che è: caporalato selvaggio, disprezzo delle leggi, arroganza inaudita e sprezzo delle istituzioni sempre più deboli. Semplicemente incredibile che questi anzichè di fronte a un giudice, possano sciorinare slides di quart’ordine in una rassegna sponsorizzata dallo stesso Comune che li ha definiti illegali. Wired poi fa del favoreggiamento consapevolmente o meno a un’organizzazione che ha l’ardire e l’ignoranza di definire la legislazione Italiana, che ignora, non adeguata ai tempi e alla modernità, cioè la loro. In qualunque altro paese con un residuo minimo senso della propria dignità tutto ciò sarebbe impensabile. I tassisti oggi difendono l’essenziale: il principio di legalità e di sovranità. Grazie a chi c’era, peggio per chi non c’era, come minimo l’ennesima occasione persa.

  2. ma io dico se domani tutti ci alziamo e non rispettiamo la legge???!!!! cè una normativa,esiste e deve essere rispettata se no io quando lavoro la notte di natale voglio 50€ a corsa!!!!!

  3. Direi che la folta presenza dei colleghi a questo confronto abbia garantito a RU… un fatto… che non molleremo di sicuro; che siamo in grado di sostenere il confronto serrato anche in modo civile, ma deciso a far rispettare le regole che già ci sono a cui tutti noi ci assoggettiamo e RU… no. Inoltre abbiamo mostrato l’unità dei lavoratori del settore Ncc e tassisti quando c’è un pericolo comune che si chiami RU… o come diavolo si vuole. Il rammarico è che mancavano i Tromboni del Sindacato coi baffi o senza e che questa poteva essere per loro l’occasione per inchiodarli con dati e numeri di fatto alle loro responsabilità, mi spiace avete perso l’occasione, ma… meditate gente …meditate.

  4. Io sono assolutamente scandalizzato da queste parole:

    “L’aumento” spiega Graves, “è dovuto a un algoritmo che aumenta il costo nel momento in cui la domanda supera di molto l’offerta. Non lo facciamo per guadagnarci, ma per dare un servizio migliore. Se non alziamo il prezzo, gli autisti se ne vanno e i clienti rimangono scoperti. Ogni modifica viene comunque segnalata più volte all’utente prima che accetti la corsa”

    Se uno dei nostri delegati ai tavoli delle trattative col Comune uscisse una frase infelice come questa saremmo ben lieti di accoglierlo calorosamente in piazza a calci in culo. Perdonate la grevità delle parole, ma non riesco ad esprimerle diversamente tanta è la rabbia che mi monta dentro nel sentire certe affermazioni.

    Consiglio a lor signori una ritirata veloce nella loro amata Patria perché qui non avranno la benché minima chance di vincere la nostra inamovibile volontà con la loro politica predatoria e il loro sciacallaggio mediatico perpetrato in modo indegno contro una categoria di lavoratori.

    ANDATEVENE!

  5. Per fortuna la mia presentazione oggi di Taxi Professional non ha ricevuto alcun segno di protesta. Ringrazio i tassisti per questo che lo considero come segno di stima e comunico che il video relativo sarà a breve disponibile su YouTube e sulla pagina facebook dell’app.

  6. Io vorrei un chiarimento su U…;
    Sono un collega (Taxi) di Roma, U… da quel che ne so calcola il percorso e costo in diretta tipo navigatore, il problema è che come tutta l’intelligenza artificiale non può pensare in maniera “umana”, vi faccio un esempio per Roma, per andare in zona Eur, tutti dico tutti i navigatori, ti costringono a fare o l’autostrada Roma>Fiumicino, o la tangenziale, il perché è facilmente spiegabile, il navigatore pensa che sull’autostrada puoi andare a 130 Km/h, e a 70 sulla tangenziale, e pertanto ignora completamente le strade urbane dove il limite è 50.
    C’è da dire che nessun tassista sano di mente si permetterebbe di fare il percorso del navigatore sia perché specie nelle ore di punta c’è così tanto traffico, da rendere l’uso di queste due strade una follia, sia per questioni di costo, e di traffico. Anche in assenza di traffico verrebbe uno sproposito, e allora il tassista con la sua testa e l’esperienza continua di 10 ore al giorno sul campo, sa quale percorso prendere in considerazione, cosa che il navigatore non può fare.
    APP U… penso che sia un banale navigatore online, e quindi ha i problemi che vi ho elencato, e le considerazioni che mi pongo sono:
    A) Ma APP U… nel traffico come si comporta? Va a tempo?
    B) L’autista U… che è così pazzo da infilarsi in autostrada e perdere 3 ore nel traffico non pagate?
    Presumo che anche se APP gli dica di fare tot percorso, alla fine l’autista sceglie il percorso di testa sua, come un tassista con esperienza.
    Non so voi a Milano, ma qui a Roma ne abbiamo molte di APP per chiamare un vero taxi, vi ricordo che il nostro radiotaxi ha 4000 iscritti, è il più grande d’Europa, e associarsi tra attrezzatura e altri balzelli costa quanto un’utilitaria sulle 10 mila Euro, non solo adesso i cittadini che desiderano un taxi possono usare APP del comune di Roma numero unico, quindi di APP ne abbiamo a bizzeffe, non c’è la necessità di U…. Vogliamo parlare di metodi di pagamento, li abbiamo tutti, anche pagamento con SMS.

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