Milano, tassista ostaggio di un balordo le forze dell’ordine non intervengono

coltello(milano.corriere.it)   Minacciato per un’ora. «Nessuno ha risposto al mio allarme» Immaginatevi di essere alla guida di un taxi, di caricare quello che sembra un normale cliente e di finire, invece, in ostaggio di un balordo per più di un’ora. Immaginatevi di girare la città sotto la minaccia di quello che sembra un coltello, di dover stare agli strampalati ordini del balordo e di non poter scappare.

Pensate poi di avere la freddezza (e la fortuna) di riuscire a dare l’allarme e aspettarvi da un momento all’altro di essere «salvati» da polizia o carabinieri. E invece scoprire che le forze dell’ordine non hanno neppure risposto alla telefonata d’aiuto rimpallandosi la responsabilità dell’intervento o semplicemente ignorando la chiamata d’emergenza. Tutto questo è realmente accaduto, ed è la storia di Fausto, tassista di 48 anni del Radiotaxi 4040.

E anche se sembra una vicenda incredibile è una fotografia frequente nella vita dei cinquemila tassisti milanesi. Rapine, violenze, pestaggi sono così diffusi tra i guidatori della autopubbliche che solo un mese fa il caso sicurezza è approdato ad un vertice in Prefettura. Riunione che, a sentire le parole delle istituzioni, avrebbe dovuto trovare nuovi strumenti per garantire un lavoro sicuro soprattutto nelle ore notturne. «Nulla è cambiato – denuncia il sindacalista della Cgil Giovanni Maggiolo – nonostante le assicurazioni arrivate dalla Prefettura.I tassisti continuano a subire rapine e aggressioni per pochi euro d’incasso.

Specie in questi momenti di crisi». Torniamo però a Fausto e a quella brutta avventura. Il suo caso è stato raccontato in modo dettagliato in un carteggio indirizzato alla Prefettura. Tutto avviene nella tarda serata di martedì scorso. Sono le dieci, Fausto si ritrova al parcheggio taxi di piazzale Giovanni dalle Bande nere. Quello che sembra un cliente qualsiasi (uomo, quarantacinque anni circa) entra nell’auto e chiede di andare verso Vigevano. Fausto si volta e vede che l’uomo ha una sigaretta in bocca. «Scusi, sul taxi non si fuma». Bastano queste parole per scatenare la reazione del passeggero che inizia ad inveire, insulta il tassista e, si rifiuta di scendere. «Portami a Vigevano e non fiatare». Il tassista dice di voler almeno vedere se il cliente ha i soldi per pagare la corsa che sosterà diverse decine di euro. «Non ti preoccupare, ora mi stai facendo arrabbiare. Poi te ne penti…». Nello stesso momento punta qualcosa alla schiena di Fausto: «Sentivo un oggetto appuntito, poteva essere un coltello». Così l’auto parte, non c’è scelta. Inizia un lungo e frenetico giro per la città che porta la Toyota Prius fino a Corsico prima e a Trezzano sul Naviglio poi. In mezzo insulti e minacce di morte.

Qui, approfittando di un momento di distrazione del cliente Fausto fa scattare l’allarme alla centrale del 4040. In sala i colleghi ascoltano via audio quel che accade nell’auto e lanciano l’allarme. Prima telefonata: 113. «Dovete chiamare i carabinieri, il territorio di Corsico non è nostra competenza». Seconda telefonata: 112. Nessuno risponde. Terza telefonata al 112: ancora nessuna risposta. Tutto questo Fausto lo scoprirà solo quaranta minuti dopo, quando, dopo essere stato «ostaggio» dell’uomo, riesce ad approfittare di un momento di distrazione (il 45enne chiede di fermarsi in un locale per comprare della birra) e fugge. «Dieci anni fa ho subito una rapina, nel 2002 un infarto – racconta il tassista -. Ho paura, perché nessuno è intervenuto?».

6 commenti

  1. ……non ho capito perchè si viene a sapere ,dai giornali poi con tutte le imprecisioni e cialtronerie che le sono proprie,un fatto del genere dopo 5 (!) giorni……la categoria nella persona dei suoi rappresentanti
    L A T I TA !!!!!!..-.un paio di considerazioni :
    – se fatti i doverosi accertamenti ,risultasse l’omesso intervento delle forze dell’ordine, in un paese civile SI FERMA IL SERVIZIO (c o m p l e t a m e n t e ,aereoporti e stazioni comprese)… bastano un paio di ore nell’orario più ” caldo” per sensibilizzare l’opinione pubblica…..io sono pronto
    – mi piacerebbe che i giornali pubblicassero le cronache di quando i tassisti sventano i tentativi di rapine in maniera tale che qualcuno di questi farabutti ci pensi due volte prima di provarci…non siamo agnelli sacrificali !!!!! Dico questo in quanto il sottoscritto (e molti altri lo fanno ovviamente perche’ più ,diciamo, predisposti di altri senza togliere che ci assumiamo dei rischi ma se questo e’ il livello di sicurezza…)..dicevo …il sottoscritto in quasi 15 anni di lavoro dove le ha viste di tutte ha recentemente subito il tentativo di rapina da parte di 2 extracomunitari di cui uno armato di coltello ….le mie argomentazioni sono state …ehm….cosi’ convincenti che 15 secondi dopo loro scappavano e io dietro illeso e schiumante rabbia…ovviamente ottenuto il mio scopo ho chiamato i carabinieri che si palesavano con un qualche tempismo senza che riuscissero a catturarli però…quanto sto dichiarando e’ avvalorato da una regolare denuncia che posso esibire…ma della cui esistenza non è a conoscenza neppure mia madre! DOVEVO STROMBAZZARLO AI QUATTRO VENTI ?!! Riflettendo quella volta e’ andata cosi’ ma preferirei contare su una catena di solidarietà da parte di tutti :istituzioni ,categoria ,forze dell’ordine ecc. nel frattempo alla mia non tenerissima eta’ continuo ad allenarmi al sacco nella mia palestra e tenere alto il livello di attenzione….uno che mi entra fumando in macchina ha già precluso ogni conversazione !!!!

  2. Calma. Intanto bisogna essere sicuri che sia andata così. Fatti i doverosi accertamenti, invitiamo formalmente le associazioni che hanno aperto un tavolo sulla questione sicurezza a fare presente che così non va, che non è proprio possibile, e se le cose si fossero svolte in questo modo i responsabili del mancato intervento andrebbero sanzionati esattamente come accade nei casi di omesso soccorso.

  3. Ripeto ancora che anche e me è capitato un caso simile.. molto meno grave certo.. ma dopo aver attivato l’allarme del **** e dopo essere “riuscito” a convincere la centrale a chiamare la polizia visto che una tipa mi stava aggredendo e non solo verbalmente oltre che a non pagarmi la corse.. bhe la polizia mi ha chiamato al telefono e dopo piu di 25 minuti dove da un lato cercavo di tenere a bada la tizia e dall’altro di far arrivare una battuglia mi hanno cortesemente detto che dovevo sporgere denuncia dopo che finiva tutto… “n.d.r. si contro ignoti”… e che loro non uscivano perchè non avevano battugle disponibili.. e quando gli ho detto che mi stava aggredendo sono pure riusciti a dirmi “ma lei di fa picchiare da una donna?” si cosa dovevo fare spaccagli la testa perchè io sono piu grosso??? e il tutto dopo altri 20 minuti quando ormai la tizia era tornata a casa mi è passata affianco una battuglia che ho fermato e era IGNARA di tutto.. non solo l’agente mi ha pure chiesto se volevo far denuncia per omissione di soccorso verso il call-center della polizia… cosi di problemi dopo ne avevo 2 al posto di uno… nel mio caso il tutto è finito con 1 ora persa.. 30 euro in meno della corsa… e un collega chiamato dal **** che gentilmente è stato li con me tutto il tempo al posto del 113… bel servizio al cittadino…

  4. ma non avete ancora capito che a nessuno frega niente di nessuno, la solidarietà fra colleghi è un racconto del passato, per le istituzioni tu vali meno di zero, e le forze dell’ordine si infastidiscono se li chiami, li stai disturbando..come recita il detto: OGNIUNO PER SE E DIO PER TUTTI!!!

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