Milano città violenta?

violenceda ilsole24ore.com 11/02/13 – Lo scorso autunno sia il sindaco Pisapia che l’assessore alla sicurezza Marco Granelli, la cui madre a luglio era stata vittima di uno scippo con gravi conseguenze fisiche, liquidarono il tema della sicurezza rassicurando i milanesi con annunci a effetto. Il tutto a seguito di ripetuti episodi di violenza nelle strade e dopo aver fatto solo una richiesta scritta al prefetto di convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Non ci sarà un’emergenza criminalità ma un problema irrisolto oltre che in crescita deve esserci al punto che il consolato degli Stati Uniti a Milano ha inviato un messaggio di allerta, nei giorni scorsi, a tutti gli americani residenti nel capoluogo lombardo. Nel comunicato dell’8 febbraio si esortava a «mantenere un livello alto di vigilanza e prendere le misure appropriate per aumentare la vostra sicurezza personale».

Viene quindi riconosciuto nello scritto, che rientrerà pure nella procedura standard come ha poi precisato il console generale degli Stati Uniti a Milano Kyle R. Scott, che servono comportamenti e azioni per «aumentare la sicurezza personale». È indubbio che in base ai dati nel 2012 c’è stato una aumento di scippi (più 15%), borseggi ( più 0,5 %) e furti in abitazioni e negozi (rispettivamente più 1,5 e più 5%) anche se i reati nel complesso sono calati dell’8 per cento, come detto dal questore Luigi Savina nella relazione di fine anno. Sono gli stessi dati sulla criminalità notificati al consolato americano, che dopo averne preso atto per «senso di responsabilità abbiamo avvertito i nostri connazionali a prendere le giuste precauzioni» come detto dal funzionario Robert Palladino. Nella nota in allegato c’erano dati, sempre tratti dalla tabella consuntiva del 2012 a cura della questura milanese, da cui risultano anche più stupri (+45,7% ) comparando i primi quattro mesi del 2012 con lo stesso periodo del 2011.

C’è poi una mappa delle zone a rischio sicurezza fatta dal consolato, sempre sulla base di dati ricevuti dalle autorità milanesi, che va da Corso Venezia attraverso il Parco Sempione fino a via Domenichino, un’area di residenza di molti cittadini americani. Non caso lo scorso novembre dopo l’assassinio di una assicuratore avvenuto per strada in zona Fiera era stata inevitabilmente posta la questione della violenza nella metropoli lombarda.