Intervista a Raffaele Grassi presidente Satam Cna candidato alla Regione Lombardia

Taxistory Innanzitutto vorremmo chiederti quali sono i motivi della tua scelta di
candidarti.

raffaele_grassi_2013Grassi Considero la mia candidatura una prosecuzione del percorso sindacale intrapreso con la categoria ormai da più di venticinque anni e quindi come un ulteriore modo per poter meglio tentare di realizzare insieme con i tassisti quelle proposte che sempre più qualifichino il servizio taxi e gli operatori. Consapevole di essere e di dover restare prima di tutto un taxista, delegato dai miei colleghi a  rappresentare le nostre istanze, metterò a disposizione di tutti la capacità di ascolto che, in tutti questi anni, hanno  caratterizzato il mio impegno sindacale senza risparmi e senza riserve. L’esperienza acquisita come Consigliere comunale di Milano, al fine di migliorare le condizioni di lavoro dei tassisti, mi permetterà, se eletto, di far sentire dall’interno del Consiglio Regionale la Voce diretta della Categoria, che svolge, tra mille difficoltà, un servizio di utilità pubblica, servizio che sarà sempre più sottoposto negli anni a venire a pressioni locali e nazionali. Essere presenti in Consiglio regionale significa anche, realizzare una relazione fra amministrazione regionale e gli operatori del servizio taxi mediante una interlocuzione diretta e non mediata, e contrastare misure arbitrarie e vessatorie nei confronti della Categoria, per fare questo occorre essere presenti, esprimere conoscenze e argomentazioni concrete.

Taxistory Agosto 2011, Novembre 2011, Gennaio 2012: nell’arco di sei mesi si sono succeduti ben tre tentativi di destrutturate totalmente il settore taxi. Per quale motivo, secondo il tuo parere? Quali azioni intendi portare avanti a difesa della categoria se venissi eletto?

Grassi Come sempre gioca un ruolo importante la non conoscenza del settore, per cui chi sale al potere usa facilmente la carta della liberalizzazione dei taxi presentandoci come una lobby chiusa, ma sapendo benissimo che non è vero, in quanto le istituzioni possono, se necessita, ampliare i numeri e soprattutto sapendo benissimo che un comparto regolato è fondamentale alla presenza di un prezzo controllato. La rappresentanza e la difesa della Categoria si attua innanzitutto con una politica di conoscenza del servizio e informazione corretta e poi portando avanti il discorso di una sempre maggiore qualità, contrastando la logica astratta della liberalizzazione in tutti i suoi aspetti a favore di una capacità progettuale legata al territorio, alle sue funzioni, all’ambiente ed alle sue infrastrutture;.

Taxistory L’ultimo tentativo di liberalizzazione selvaggia della categoria è stato preceduto da un mese di campagna ideologica portata avanti su tutti i media senza contraddittorio che ci ha definito di volta in volta “lobbisti”, al pari dei notai e dei farmacisti; ci ha paragonati ai massoni, indicati come evasori fiscali, tacciati di essere una corporazione privilegiata che si oppone a qualunque tentativo di riforma del settore. Per parte nostra abbiamo evidenziato una carenza strutturale di organizzazione nella comunicazione. Come pensi si possa contrastare presso l’opinione pubblica l’immagine negativa che ci hanno costruito addosso? Non pensi che la categoria dovrebbe dotarsi di un’apposita struttura leggera in grado di controbattere puntualmente ogni falsità di rapportarsi con i media etc?

Grassi Penso che la risposta a queste domande sia ricompresa nei concetti sopra esposti, però per meglio chiarire: quando qualcuno dice che vuole liberalizzare alcune attività, ma non vuole toccare gli interessi delle vere lobby (Energia, Autostrade, Avvocati, Banche, Stampa), gli basta introdurre tra queste una Categoria debole economicamente come quella dei tassisti. Naturalmente la reazione dei Taxisti sarà durissima quando vedrà in gioco la propria sopravvivenza e a quel punto il tema liberalizzazioni si identificherà con il servizio taxi e diventerà l’oggetto su cui si punteranno tutti i media urlando di crocifiggerla, nel frattempo i veri lobbysti che, sono davvero all’interno delle istituzioni e del potere, concorderanno su proposte insignificanti per le loro professioni e così il proponente le liberalizzazioni avrà salvaguardato la sua faccia di politico duro e riformatore e i veri lobbisty il loro monopolio. Avvocati, Notai, Giornalisti, Banchieri e Professionisti, tutti rappresentati nelle Istituzioni.
E i Taxisti?
I colleghi a sviluppare tutte le congetture possibili ed immaginabili, nei confronti del candidato Collega, non mi piace il Partito, non condivido le scelte sindacali, e in cerca di una poltrona, io fuori a fare le Marchette, lui a prendere lo stipendio etc………………. La capacità di condizionamento della Categoria la misurano con la capacità di rappresentanza nelle istituzioni che la Categoria riesce ad esprimere. RIFLETTIAMO AL MOMENTO DI VOTARE, E’ MEGLIO AVERE UN TAXISTA IN REGIONE
I media stanno con i poteri forti, non con le Categorie deboli, certo bisogna sempre migliorare la comunicazione, oggi le tecnologie e le capacità dei giovani colleghi possono essere l’energia in più.

Taxistory La crisi economica sta colpendo pesantemente anche il nostro settore che ovunque è in presenza di un drammatico calo dei ricavi. Ciononostante siamo stati oggetto di accertamenti fiscali in massa e dell’emissione di migliaia di cartelle esattoriali che nulla hanno a che vedere con la giusta e normale attività di controllo normalmente posta in atto dagli organi competenti. Pensi che sia frutto di una volontà punitiva specifica nei confronti dei tassisti.? Come pensi si possa mettere nelle condizioni i singoli colleghi di avere tutte le informazioni e le difese necessarie?

Grassi La crisi è crisi per tutti, o quasi, e noi taxisti non viviamo su Marte, purtroppo io penso che i prossimi 24 mesi saranno difficili, tanto quanto quelli passati. Per quanto riguarda il fisco ritengo che tutto il sistema vada rivisto in un ambito di maggiore realismo del rapporto ricavi/guadagni certamente diverso dal metodo lunare attuale che vede solo guadagno ma non riconosce, se non parzialmente una serie di costi sia della quotidianità sia dell’impresa. Certo è che quando parlano di lotta all’evasione non dobbiamo pensare che riguarda gli altri, anche noi siamo imprese soggette a controlli, l’Ufficio delle Entrate ha comunque sviluppato contestazioni abnormi rispetto alla capacità economica dell’attività di Taxista.

Taxistory Anche dopo il barbaro assassinio di Luca Massari, hanno continuato a susseguirsi episodi di violenza nei confronti dei tassisti. Nel solo mese di gennaio 2013 trenta colleghi sono stati vittima di rapina e in alcuni casi di momentanei sequestri di persona. Come pensi si possa aumentare la sicurezza collettiva della categoria?

Grassi La recrudescenza degli episodi di rapina e violenza nei nostri confronti è purtroppo legato ad una condizione sociale sempre più degradata che rende appetibili ai disperati anche quei pochi € che può fruttare una rapina ad un tassista. Personalmente sono dell’avviso che se poco si può fare per evitare la rapina in sé, molto invece si può fare per assicurare alla giustizia chi pratica queste violenze. Come? Maggior controllo del territorio da parte delle Forze dell’Ordine, collegamenti con le centrali radio della Questura e Polizia Locale, monitoraggio delle vetture con i sistemi di allarme, e uso delle telecamere di bordo. Non condivido la giustizia del fai da te, perché aumenta la recrudescenza di chi commette questi atti di violenza, che mette in atto il concetto “ad una maggior difesa personale del Taxista, si contrappone una maggiore offesa del rapinatore”. Sicuramente i collegamenti radiotaxi hanno consentito di poter catturare molti rapinatori togliendo quella impunità prima quasi certa per praticava questi reati, reputo quindi che su questo fronte si debba agire.

Taxistory In aggiunta alla crisi economica la categoria è oggetto della concorrenza sleale che deriva dall’uso difforme delle licenze Ncc che in determinate realtà come Milano ed in particolar modo Roma mettono a repentaglio la stessa possibilità di sopravvivenza economica dei tassisti che hanno una regolare licenza. La magistratura sembrerebbe ignorare e a volte addirittura parrebbe favorire la violazione e lo stravolgimento delle regole (vedi recente sentenza del Giudice di Pace di Teramo) e addirittura nel caso della sentenza del Tar della Toscana la destrutturazione dei turni e delle collaborazioni e sostituzioni alla guida. Come pensi di intervenire presso le Istituzioni al fine del contenimento di questi veri e propri tentativi di scardinamento della Legge quadro 21/92?

Grassi E’ mio parere che la legge 21/92 vada difesa dagli attacchi perpetrati specie negli ultimi anni. Certo è che alcune sentenze vanno contro quelle realtà dove alcune modifiche dettate dalla Bersani sono state respinte in toto e dove la Categoria non è stata in grado di gestire le novità, che questa legge introduceva, magari creando anche un rapporto collaborativo con le Istituzioni. Nello specifico della realtà milanese credo poi che la regolamentazione del Bacino Aeroportuale, anche disapplicata in parte, per mancanza di volontà e indecisione dei politici, abbia dato prova di tenuta, almeno, sotto l’aspetto numerico. Si tratterà per il futuro di confrontarsi con il nuovo Assessore regionale e definire il completamento della regolamentazione del servizio taxi del Bacino Aeroportuale Lombardo, anche in applicazione delle nuove norme legislative introdotte dal Governo Monti. La scelta di candidare un operatore del settore Taxi rappresenta già un risultato di dignità e di orgoglio per il riconoscimento della Categoria, diamogli forza.
NON PERDIAMO L’OCCASIONE


A questo link la versione originale del pdf ricevuto direttamente da Raffaele Grassi che ringraziamo per la gentilezza concessaci nel rispondere alle nostre domande.

12 commenti

  1. Beh sempre meglio di niente, certo che se magari si fosse ricordato di noi anche prima delle imminenti votazioni e magari proprio qui sul blog forse lo avrei apprezzato di più!

  2. Ottime domande e risposte corrette. Attendiamo che tali risposte siano seguite dai fatti (quelli in realtà sono il vero barometro su cui misurare tutto). Non ho, per ora, tessere sindacali e sono stato diverse volte personalmente e in modo diretto critico nei confronti di Grassi. Chi mi conosce, anche su questo blog, lo sa. Ritengo però inutile e da idioti commentare negativamente o invidiare la scelta di un collega di candidarsi in Regione. Nessuno vieta ad alcuno di farlo. L’invidia fine a se stessa non ha senso. E se c’è una cosa vera in tutto questo è che avere un nostro rappresentante nelle istituzioni è di fondamentale importanza (tutte le professioni hanno ben inseriti i loro). Se non piace la forza politica con la quale si candida non dimenticate che esiste il voto disgiunto che permette di assegnare preferenza nominale a un candidato e contemporaneamente ad una forza politica diversa. Non limitiamoci a fare i pappagalli ai posteggi. E non dimentichiamo che abbiamo un candidato anche per il Parlamento. Il dialogo con le istituzioni deve essere trasversale e avere colleghi nelle istituzioni è fondamentale (ora più che mai). Per l’invidia (che è una brutta bestia) c’è tempo

  3. Paolo leggo i tuoi commenti da tanto, praticamente dal primo. Tante volte non mi sono trovato d’accordo con te (anche se non ti ho mai risposto), però questa volta ti appoggio in pieno. Io sarò uno di quelli che farà il voto disgiunto, naturalmente non dirò per chi in questa sede perchè è meglio che questo non diventi uno spazio di dispute pre elettorali.

  4. Penso che sia meglio avere un collega nelle istituzioni piuttosto che non averlo , penso che sia più importante la storia della persona nel nostro contesto , se questa persona e’ leale , se questa persona voglia interamente l interesse globale della categoria a prescindere, se questa persona una volta eletta rincorra interessi , diritti e doveri collettivi di tutti piuttosto che vantaggi personali .

    Concludendo penso che chi si candida per una rappresentanza equilibrata e reale deve sicuramente essere sostenuto .

  5. Ciao a tutti…io so solo che il sig.Grassi non ha mai detto nulla a favore della nostra categoria durante lo scorso gennaio infuocato…e mi e ‘ bastato sentire i commenti di alcuni esponenti del suo partito durante quel periodo caldo per farmi perdere la fiducia nei suoi confronti…un rappresentante della categoria si dovrebbe far sentire nel bisogno…non vicino alle elezioni…
    Vergogna….saluti

  6. Veramente ad onor del vero lui a San Siro c’era e mi pare anche in Centrale e alle riunioni in Regione e a Roma. Forse ti e’ sfuggito,

  7. Molto bene.Penso che un collega candidato sia sempre da sostenere,e il riferimento politico non deve essere un impedimento (quello in esame poi è particolare perché a livello nazionale con monti e il pd (minuscoli) se le danno di santa ragione).
    La possibilità del voto disgiunto poi potrebbe rivelarsi una risorsa inaspettata per chi spera che la Lombardia sia governata da una forza politica ma che abbia al suo interno un consigliere(magari di opposizione?) che ha tutti i numeri per tutelare la categoria rispetto a quello che può ancora capitarci se le nazionali avranno quel risultato che tutti i sondaggi stanno delineando
    La differenza sta nel fatto che qui hanno candidato il rappresentante dei tassisti e non qualche esponente di partito ben inserito che dice che farà i nostri interessi…
    Dove i colleghi riescono a essere protagonisti (e non credo che sia facile) dobbiamo far sentire la nostra forza.
    La battaglia dei tassisti è una battaglia di lavoratori contro lo sfruttamento,l esproprio,e la deregolamentazione di tutti i servizi che un certo neoliberismo vorrebbe per fagocitare tutto quello che c’è rimasto e soprattutto per distrarre da quello che sta accadendo non solo da noi ma in tutto il mondo…non è cosi diversa da quella degli altri cittadini che il tassista non lo fanno.
    .

  8. Se pensiamo di poter incolpare una o due persone per la situazione di degrado e di impoverimento del nostro settore significa che non abbiamo capito nulla. Guardiamoci allo specchio e iniziamo a capire che i primi nemici del nostro lavoro siamo noi stessi. Più ancora dei vari Monti e Bersani. Basta guardare in faccia la realtà. Le doppie guide erano una facoltà, non un obbligo. Ma noi le abbiamo utilizzate a pioggia (e se non le avessero fermate sarebbero aumentate ulteriormente). Ancora oggi molti colleghi sono pronti a rimettere in macchina figli, nonni, cugini quant’altro il giorno dopo che venissero ripristinate. Signori, una doppia guida equivale in tutto e per tutto ad un’altra licenza che gira a scapito di chi l’attività l’ha pagata. Colpa di Grassi, Bersani, Monti o nostra? I turni liberi sono una facoltà, non un obbligo. Ma se vedi il collega fuori turno da 5 ore fare il ventesimo al posteggio (perché il lavoro non c’è o è finito da ore) allora ti chiedi: ‘colpa di Grassi, Monti, Bersani o nostra? Alcuni metterebbero anche la terza di guida, se ce ne fosse la possibilità. Metterebbero turni di 16 ore. Dopo al posteggio maledirebbero Grassi, Monti, Bersani, la sventura e il mondo ingrato. Dopo arriva l’agenzia delle entrate e ti contesta x come prima guida, y come seconda e z per il turno da 12 ore. Caspita, che sciagura!!!!! Ti fanno vedere una torta grande in lontananza (che non assaggerai mai) e dopo ti lanciano qualche piccolo pasticcìno sapendo che noi idioti, come dei pitbull in un disperato combattimento tra cani, ci scanneremo tra noi per prenderlo dimenticando che la torta è altrove. Mettiamo la doppia guida per non lasciarla a casa disoccupata (o per evitargli di dover cercar lavoro) e dopo ci accorgiamo che paghiamo il doppio di tasse e ci restano in tasca le briciole. Facciamo turni liberi di 18 ore e dopo guardiamo l’incasso e vediamo che uguale a quello che avremmo fatto in condizioni normali con 9/10 ore di lavoro. Il giorno dopo al posteggio da veri ipocriti critichiamo Grassi, Monti e Bersani Recuperiamo un minimo di dignità e guardiamoci allo specchio. Dopo, ma solo dopo, critichiamo chi ci rappresenta e le istituzioni. In questo momento tutti avremmo qualcuno da mettere come seconda, terza e anche quarta guida (se ce ne dessero la facoltà lo farebbero in molti) I primi liberalizzatori e deregolamentatori del nostro settore siamo noi stessi. Le istituzioni lo hanno capito e ci vanno a nozze (vedi il caso sciagurato dei colleghi di Pisa). Ci arrabbiamo solo quando parlano di licenze. Dimenticando che questi lenti ma costanti provvedimenti svalutano in modo costante il valore della licenza stessa. Ma siamo troppo miopi, impoveriti e invasati per capirlo e ci avventiamo in massa sul pasticcino. Eh si Grassi, è tutta colpa tua se io ho 3 collaboratori o se mi carico un turno di 18 ore per incassare la stessa cifra di quando ne faccio 9.

    P.s. Su molte altre questioni invece avrei molto da dire, a partire dall’ormai insostenibile ruolo dei conurbati che svolgono (contro ogni logica e regolamento) la loro attività in modo costante e senza alcun controllo al di fuori dei loro comuni di appartenenza

  9. FORZA FORZA FORZA.
    Sei la persona giusta nel momento giusto.
    In questi anni hai lavorato tantissimo per la categoria e vedrai che i colleghi sicuramente non ti deluderanno.

    Dario.

  10. Silvio abbi pazienza, ma tu dov’eri a Gennaio del 2012? Scusa se te lo chiedo ma dopo quello che hai scritto c’è da domandarselo.
    Un collega in primis, un rappresentante sindacale dopo, un rappresentante della categoria che merita di essere eletto….per il bene di tutti.

  11. Ragazzi sono d’accordo che Grassi è uno di noi e sono oltremodo sicuro che si impegnerà per la nostre ragioni,ma il pensiero che il suo partito appoggi Ambrosoli ,che rappresenta in tutto per tutto il PD ,mi fa venire l’orticaria, dopo quello che è successo da Prodi in poi , passando da Bersani.
    Ho sentito ieri Ambrosoli a Varese e la cosa mi fa davvero spaventare.
    So anche che c’è la possibilità del voto disgiunto,ma mi sa che voterò la sola persona che in qualche modo mi ha dato sempre fiducia e cioè Maroni.
    se la Lega riesce a conquistare la nostra regione credo che problemi non ne avremo mai.
    E’ ovviamente un giudizio personale.
    ciao

  12. E’ difficile consigliare in quanto non mi pare che Grassi abbia democraticamente condiviso con la categoria tutta la sua esperienza di consigliere comunale,ma solo con la prediletta Categoria Unita,che mi sembra però un’ente non benefico per la conservazione del potere in seno alla stessa.Non ho visto nessuna autocritica per la situazione in cui si trova ora il nostro settore e nessuna parole di conforto per le liberizzazioni alle porte,ma con il nostro voto sorreggerà Monti o lo contrasterà?Nel suo messaggio di candidato ho notato soltanto votatemi perchè questo sarà il vostro futuro interesse,ma senza nessun impegno di diversi comportamenti rispetto al passato.Mancano dieci giorni al voto e visto che ci legge ha tempo di rifarsi.

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