Parliamo di schifezze o di porcherie? Fate voi

schifezzaSì dai, parliamo di schifezze. La foto allegata è stata scattata stamattina verso le 9 in un noto bar riservato ai tassisti meneghini. Ovviamente non facciamo il nome né del bar, né del luogo ove il suddetto è ubicato tanto per evitare querele, ma assicuriamo che nei prossimi giorni il servizio fotografico continuerà con foto accurate e primi piani della montagna di porcherie accumulata all’interno di questa fatiscente struttura dove sottopagati baristi si prodigano come possono per accontentare i clienti. Ce n’è per tutti i gusti: schifezze spiaccicate a terra, banconi frigoriferi contenenti panini che non raffreddano, vetri sporchi, tavolini luridi, caffettiere lerce, lavastoviglie rotte (da anni!!), topi, scarafoni e bestioline varie tra cui mosche a tre teste, retrobottega con porcherie spalmate da tutte le parti, impianti elettrici con fili a vista e tante altre belle cosine come dei cessi (ho detto cessi? sì, dico cessi, anzi latrine immonde) al di fuori di ogni logica non dico di paese moderno, ma degne neanche delle buche che i combattenti della prima guerra mondiale facevano nelle trincee.

Dov’è questo posto fantastico, nella nostra fantasia o nella realtà? I tassisti milanesi lo sanno, basta fermarne uno qualsiasi dei 5.000 (+ 1.000 della conurbazione) per domandargli: Dove sono il bar più immondo e il cesso più schifoso che conosci?

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