Tassisti abusivi tra i controllori Atm

La tariffa La ragazza testimone: «Un controllore si è fatto pagare 5 euro per portarmi in discoteca» Gli impiegati dell’azienda offrono corse in auto ai passeggeri

taxi_abusivoLa giacca blu, il simbolo di Atm, la qualifica di responsabile di esercizio stampata sulla schiena e dichiarata sul cartellino di riconoscimento. E questa domanda, la domanda sbagliata: «Signorina, le serve un passaggio?». Controllore in servizio e tassista abusivo nelle pause. Doppio lavoro. Un turno pagato dall’azienda e lo straordinario incassato in nero: «Dove deve andare? Se vuole l’accompagno io per 5 euro…». Stazione di Porta Genova, il weekend dell’altra settimana, l’una è passata da poco, il piazzale della ferrovia è deserto, non ci sono taxi posteggiati in attesa dei clienti. È a questo punto che scatta l’offerta. Noleggio low cost con conducente. Il controllore Atm si offre come autista privato, apre la sua auto, una berlina scura. Fa salire i passeggeri. Prende via Valenza, svolta su Ripa di Porta Ticinese, costeggia il Naviglio Grande, prosegue in via Lodovico il Moro. Destinazione: il circolo-club Toilet.

La tariffa a forfait: 5 euro. «Grazie, e buona serata».Non è un episodio isolato. Al Corriere sono arrivate due distinte segnalazioni che si riferiscono a due sere diverse. Un venerdì e un sabato ? il 12 e il 13 ottobre ? i «tassisti in divisa» sono spuntati dal presidio dei controllori Atm dislocati dall’azienda (e retribuiti con soldi pubblici, i nostri) all’uscita della metropolitana e sui mezzi delle linee notturne operative nel weekend. Le testimonianze si ritrovano e convergono sul piazzale Mm di Porta Genova: è questo il terminal utilizzato dal personale del trasporto pubblico per organizzare le corse dei taxi abusivi. I loro.«Ero con un’amica, cercavo un taxi al posteggio della stazione, ma non c’erano vetture a disposizione». Torniamo a quella sera. È piuttosto tardi. Manuela ? 28 anni, copy di un’agenzia pubblicitaria ? si guarda attorno, sbuffa, si mostra nervosa, smarrita, aspetta qualche altro minuto che un’auto bianca appaia sul piazzale. Niente. Stallo. «Un addetto dell’Atm in divisa ha capito la situazione è si è avvicinato». Serve aiuto? «Mi ha detto: "A quest’ora i taxi sono tutti occupati, rischiate di aspettare inutilmente. Se volete vi porto io. Dove dovete andare?». Via Lodovico il Moro numero 171, Toilet Club. «Salite sulla mia macchina, vi accompagno».

È strano, però: un impiegato in servizio che abbandona il posto di lavoro, sfrutta la sua auto privata e si fa pagare il noleggio e la corsa? «Gli ho chiesto: "Perché fa il tassista a nero?". E lui mi ha risposto: "Per arrotondare. Il momento è difficile, le spese in famiglia sono tante e lo stipendio non basta mai…». Il giorno dopo, di sabato sera, la scena si è ripetuta identica. Approccio, trattativa informale, viaggio e cinque euro pagati sull’unghia. Il tassista abusivo era nuovamente un controllore in divisa Atm.L’azienda di trasporto pubblico, informata sui fatti, promette l’apertura di un’indagine interna: «Questi episodi, se confermati, sarebbero spiacevoli e gravissimi. Nel caso venissero accertate le responsabilità del nostro personale interverremo con attenzione e massima severità». È la seconda volta in pochi mesi che l’Atm si trova costretta a rintracciate e «processare» un impiegato che sbaglia.Nel marzo scorso era toccato a un autista del Radiobus, denunciato da un gruppo di ragazzi per aver chiesto il pagamento di un biglietto di 5 euro a ciascuno dei passeggeri. Il conducente ? che svolgeva il servizio by night davanti a una discoteca di via Turati, in zona Cavour-Repubblica ? era stato descritto così, su Facebook, da uno dei ragazzi imbarcati sul pullmino: «Quando mi sono accorto che la richiesta di 5 euro era fuori dal normale ho protestato e sono stato anche strattonato dall’autista. Ma non è tanto questo: il punto è che quanto è successo a noi non sarebbe dovuto proprio accadere».

È accaduto di nuovo, sette mesi dopo, alla stazione del metrò di Porta Genova.Atm ha sempre seguito la «politica della fermezza» con i dipendenti infedeli: nessuno sconto di fronte agli abusi, i comportamenti scorretti vengono puniti sia a tutela dei passeggeri-contribuenti-azionisti sia del 99,9 per cento degli addetti che ogni giorno rispetta le regole e fa il suo dovere.

fonte: archiviostorico.corriere.it 27/10/2012 A.Stella

2 commenti

  1. E’ solo la punta di un iceberg ,quanti receptionist di albergo,facchini ,extracomunitari si offrono nella più assoluta illegalita e insicurezza per l’utente a trasportare i nostri naturali clienti.Certo che dopo gli articoli e esposizioni televisive del noto economista giornalista Giavazzi che predicava che chiunque potrebbe fare il nostro lavoro e nessuna reazione da parte dei nostri sindacatri di categoria, tutti si possono permettere di sfidare legge e noi con impunità.

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