I paria della strada

risciòDurante un viaggio a Berlino nel 2005 mi sono imbattuto in un veicolo a tre ruote, una versione moderna del risciò: un triciclo a pedalata assistita elettricamente. Scoprii che era un nuovo servizio taxi per i centri storici. Così contattai la casa costruttrice per fare lo stesso servizio in Italia: ne comprai 10, li portai a Milano (www.ri-show.it) e preparai un progetto di servizio taxi per il centro della città che presentai al Comune. Il progetto prevedeva (e ancora lo prevede) di fare ciò che già da anni avveniva in Europa e nel mondo: la società proprietaria dei veicoli propone agli utenti pubblicitari la possibilità di realizzare campagne pubblicitarie ed eventi coprendo i veicoli con i propri marchi e loghi; i ragazzi (di solito universitari) noleggiano (a 10 euro al giorno) i veicoli dalla società e offrono passaggi ai cittadini e turisti dietro un tariffario ufficiale (a tempo, a chilometri, a tour).

Ai ragazzi resta tutto il guadagno dei trasporti (mediamente 100 euro al giorno), mentre la società vive con la vendita della pubblicità e sul noleggio per eventi. Ma il Codice della Strada italiano, fino a luglio 2010 non considerava i “velocipedi” tra i veicoli predisposti a svolgere il servizio taxi o il noleggio con conducente. Finalmente, a luglio 2010 il nuovo Codice della Strada autorizza i “tricicli” a svolgere il servizio di noleggio con conducente. Ripresento il progetto al Comune che, dopo una settimana mi risponde che il “triciclo”, secondo la definizione del Codice della Strada è «veicolo a tre ruote simmetriche munito di un motore con cilindrata superiore a 50 cm3 se a combustione interna e/o avente una velocità massima per costruzione superiore a 45 km/h».

Il Codice italiano è l’unico che dà una definizione tale di “triciclo”. Insieme ad altre società, anch’esse proprietarie di risciò a Firenze, Roma e Bari, incarichiamo uno studio legale per chiedere un parere sul termine “triciclo” al ministero dei Trasporti che non ha mai risposto. E dire che il progetto prevedeva il coinvolgimento del Provveditorato alle Carceri Lombarde per mettere i tricicli a disposizione di persone socialmente svantaggiate. Purtroppo, per una definizione quanto mai dubbia, il servizio di trasporto con i risciò non può ancora partire.

fonte: ilsole24ore.com 25/10/2012

8 commenti

  1. Ma guarda che caso, questo articolo arriva dal sole 24. Ora ci accuseranno che e’ la nostra potente “lobby” a mettere i bastoni tra le ruote dei tricicli…

  2. Sì la tiratura sarà pure quella lì ma intanto sono anni che i bilanci sono in profondo rosso e che con la solita faccia di bronzo dei liberisti de nonatri usufruisce ed anzi invoca sovvenzioni dello stato.
    E giù a piangere che ci sono 70 testate a rischio chiusura e tot. mila posti di lavoro e con la immane perdita della libertà e di stampa e pluralità dell’informazione.
    I nostri prodi paladini della libertà e della pluralità dell’informazione sono sempre gli stessi che hanno portato l’Italia nelle seguenti condizioni:
    nella classifica mondiale della libertà di stampa 2011-2012 redatta da Reporter Senza Frontiere, l’Italia si colloca al 61° posto (dal 50°, con un peggioramento di più di dieci posizioni), ben al di sotto di tutti i principali Stati europei (la Germania è al 18° posto, il Regno Unito al 28°, la Francia al 38°, la Spagna al 39°, mentre ai primissimi posti restano Finlandia (1°), Norvegia (2°) e Paesi Bassi).

    Intanto i nostri tecnici preferiscono tenersi buoni i mass media al posto di mandare in pensione gli esodati.
    Come mai?

  3. all’imprenditore rampante,il comune ha risposto in modo esatto e puntuale,quello che LUI chiama impropiamente “triciclo”e’ a tutti gli effetti un “VELOCIPIDE” a tre ruote,perche’ i tricicli.per il C.D.S. sono o leggeri(i cinquantitni) o NON leggeri (superiori a 50 c/c) e se si fosse preso la briga di informarsi meglio,a livello EU,tali velocipedi,non sono classificati nella variegata lista dei”veicoli a motore” (L1-L2-L3-M1-M2-M3-N1-N2-N3,la cat.O riguarda i rimorchi)quindi nei paesi dove hanno questo servizio,hanno una normativa che per ora,DA NOI,non esiste,PUNTO!

  4. Sai che bello poi sulle preferenziali a star dietro oltre che alle biciclette che impropriamente occupano tale spazio anche ai “risciò”??

  5. E in caso di tamponamento la testa rotta al cliente la paga l’assicurazione ? ho dei seri dubbi. Mica male 100€ al giorno per un universitario, certo non e’ rilevante il fatto che sono 100€ RUBATI a chi lavora con tutte le carte in regola e soprattutto con mezzi idonei e sicuri per il trasporto persone !

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