Passera: ridimensionare Linate

Connecting the community, my Twitter strategy, and American Airlines at DFWSu Linate e Malpensa è stato fatto "un grande errore", ma "se c’è la volontà c’è ancora tempo di porvi rimedio". Parola del ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, che ha parlato del futuro dei due scali milanesi al workshop di Cernobbio, dove è stata presentata una ricerca preparata dalla European House Ambrosetti. Lo studio in questione sostiene che l’aeroporto cittadino di Milano, Linate, stia "cannibalizzando" quello di Malpensa, specie dopo il de-hubbing deciso da Alitalia nel 2008, con il risultato di spostare i passeggeri verso hub non italiani come quelli di Francoforte, Monaco, Parigi e Londra. Nella ricerca si suggerisce al governo di intervenire per decreto per riportare lo scalo cittadino di Milano al suo ruolo di terminale del collegamento navetta con Roma e completare la liberalizzazione dei diritti di traffico su Malpensa, in modo tale che quest’ultimo torni a essere un "hub multivettore".

Da Malpensa si sono trasferite le compagnie aeree europee (non low-cost) che gestivano il maggior numero di voli, spostando a Linate la "via di fuga" – che ormai incide per il 10,2% sul passeggeri totali – verso scali intermedi fuori dall’Italia per raggiungere le mete finali. Nel 1998 per questo compito fu aperto l’aeroporto di Malpensa 2000, che lo scorso anno invece è stato sorpassato da Linate proprio per numero di transiti (634 mila contro 459 mila), andando di fatto a danneggiare il sistema aeroportuale italiano a favore di quelli di altri Paesi concorrenti.

Secondo Passera "se c’è la volontà, c’è ancora il tempo per fare di Malpensa un hub. L’Italia – ha sottolineato Passera – ha questa sindrome per cui ogni città ha un’università, un aeroporto, un tribunale e questo ha portato a costi enormi, insostenibili e soprattutto all’indebolimento del nostro Paese. Dopo tanti anni – ha detto Passera – al nuovo piano aeroporti arriveremo in poche settimane. E’ un lavoro in gran parte preparato". Parole accolte con favore da Giuseppe Bonomi, il presidente e amministratore delegato di Sea, la società che gestisce gli scali del capoluogo lombardo: "Mi immagino che si aprirà un confronto tecnico per poter auspicabilmente poi arrivare all’introduzione di un nuovo modello. E’ evidente – ha proseguito Bonomi – che un modello che prevede che collegamenti di breve e medio raggio siano disgiunti dai collegamenti di lungo raggio è un modello che non può creare sviluppo"

fonte: repubblica.it 9/09/2012

6 commenti

  1. Allora perchè costruiscono pure la metropolitana a linate se poi l’aeroporto verrà ridimensionato?
    Incredibile.E dovremmo affidarci ancora a questa gentaglia per i prossimi 5 anni?

  2. Fratelli, carnevale e’ finito!
    Se capisco bene, ecco che finalmente qualcuno comincia a togliersi la maschera da “professore” e da “tecnico” “al disopra delle parti”.
    Dunque Banca****** (quella che dirigeva prima di fare il bi-ministro) è sempre quella che ha dato i soldi quelli veri (NOSTRI) a C******** e capitani coraggiosi de noantri per “comprare” Alitalia che B********* gli ha regalato
    Siccome ai nostri capitalisti (classe dirigente) piace fare gli imprenditori e rischiare però coi soldini degli altri hanno sempre bisogno che qualche banca compiacente ci metta il conquibus.
    Insomma io faccio il *** ma prefersico usare il tuo di **** !
    A sua volta la Banca che non vuole rischiare nulla nemmeno lei chiede garanzie aggiuntive al sistema “politico”:
    Alitalia ha avuto in esclusiva la tratta Linate-Fiumicino.
    Perche’?
    Perche’ Linate è più comodo di Malpensa ed avrebbe garantito PROFITTI SICURI per Alitalia.
    Infatti Linate cresce e Malpensa langue.
    Ancora non basta perchè i conti Alitalia nonostante tutto sono ancora in rosso.
    E dunque alla faccia di liberalizzazioni e concorrenza e libero mercato, ecco l’ideona del superc…megamanager. Togliamoci dalle pa…e tutto e tutti quelli che fanno concorrenza ad Alitalia e mandiamoli a Malpensa.
    Così Alitalia potrà continuare indisturbata…..

  3. Milano aveva due grossi punti di forza rispetto ad altre città europee dove si organizzano congressi o manifestazioni fieristiche: la fiera in città, (in poco tempo usciti dalla fiera si poteva arrivare in centro con un concreto beneficio economico per la città tutta) e l’aeroporto a 15 minuti da piazza Duomo. Adesso la fiera l’hanno spostata a Rho, appena usciti ci si ritrova in mezzo al nulla e per raggiungere il centro di Milano bisogna mettere in conto almeno 30 minuti di viaggio quindi meglio lasciar perdere. L’aeroporto di Malpensa mi sembra più vicino al centro di Busto Arsizio che a Milano. Tolti questi vantaggi a Milano cosa resta per fare concorrenza ad altre città dove si svolgono convegni e manifestazioni fieristiche?
    L’idea di affossare una cosa che va bene (Linate) per portare beneficio ad una che è sempre andata male (Malpensa) nella sua tristezza non è nemmeno originale perchè è la stessa cosa che hanno fatto con la scuola e la sanità pubblica a beneficio di quella privata: ti do sempre meno finaziamenti e ti affosso così il privato risulta essere migliore del pubblico, ma non per suo merito.

  4. ecco l’ideona del superc…megamanager. Togliamoci dalle pa…e tutto e tutti quelli che fanno concorrenza ad Alitalia e mandiamoli a Malpensa.
    Così Alitalia potrà continuare indisturbata…..

    e gia’,cosi’ avranno anche la metropolitana per la LORO clientela!

  5. Caro Dario, io pensoi invece che Malpensa sarebbe stata un’ottima pensata se le strategia commerciale (la mission) fosse stata chiara, precisa e decisa fin dall’inizo sul modello Orio al Serio.
    Cioè puntare sui vettori low cost e sul traffico merci.
    E’ posizionato esattamente speculare a Orio, aveva ed avrebbe ancora un bacino di utenza magnifico: Milano e tutta la parte Ovest di Milano fino a Torino e fino a tutto il Canton Ticino che sono (meglio erano) zone con un’altissima densità di attività manifatturiere di piccole e medie dimensioni.
    Invece no! Tra la Lega che spopolava in quegli anni, interessi locali (SEA) e nazionali (Alitalia) che nulla avevano a che fare con una sana gestione economica di un’infrastruttura di queste dimensioni sono riusciti nell’impossibile, trasformare l’oro che avevano tra le mani in m..da mandando tutto a rotoli.
    Come al solito in Italia, l’incompetetnza e l’avidità della nostra classe dirigente ha dato questi bei rsultati!

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