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Ecco il nuovo sito www.taxiagenova.com, ben realizzato sia come grafica che contenuti, complimenti dalla redazione di TaxiStory. Vi segnaliamo subito un interessante articolo dal titolo:

TAXI, IN LIGURIA SONO 1300. TROPPI?
Crisi industriale e turistica mettono in difficoltà le auto pubbliche. Ecco come provano a uscirne.

Il settore taxi, al centro delle polemiche negli ultimi anni per le previste e mai attuate liberalizzazioni, oggi si trova di fronte a un bivio decisivo. Il decreto legge 24 gennaio 2012 n.1 (legge conversione 24 marzo 2012, n.27) "Disposizioni urgenti per la concorrenza lo sviluppo delle strutture e la competitività", pone le basi normative per affrontare il cambiamento, in un’ottica che non sia depressiva per la categoria, già colpita dalla crisi economica, ma piuttosto alla ricerca di un miglioramento qualitativo del servizio e di una maggiore integrazione con il trasporto pubblico locale, a vantaggio dell’utenza ma anche degli stessi operatori che, nelle migliori intenzioni, dovrebbero essere messi nelle condizioni di svolgere un’attività adeguata alle diverse esigenze territoriali.

L’articolo 36 della legge prevede l’istituzione dell’Autorità di regolazione dei trasporti, che "Provvede, con con particolare riferimento al servizio taxi, a monitorare e verificare la corrispondenza dei livelli di offerta del servizio taxi, delle tariffe e della qualità delle prestazioni alle esigenze dei diversi contesti urbani, secondo i criteri di ragionevolezza e proporzionalità, allo scopo di garantire il diritto di mobilità degli utenti".
<Il decreto Monti è una migliore interpretazione del decreto Bersani – spiega Paolo Spanu presidente regionale di Confartigianato Taxi Liguria – l’Authority dovrebbe essere quel soggetto super-partes che controllerà se nei vari Comuni vengono rispettati gli standard del servizio: qualità, tariffe, copertura oraria, eccetera. Tutti questi elementi dovranno essere concordati tra utenti, enti economici (le associazioni di categoria) e Comuni>….

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2 commenti

  1. Questo articolo probabilmente piacerà a molti perché contiene programmi e iniziative interessanti ma una cosa ha dell’incredibile, la definizione di ” super-partes” data alla costituenda authority, per fortuna hanno usato il condizionale “dovrebbe”, personalmente non ci credo fino a prova contraria.

  2. è’ praticamente tutto condivisibile,salvo la nota su le responsabilità di Roma,in quanto comuni in tutte le città in Italia di maggior dimensione,e comunque rimarco la mancanza di comunicazione e progettualità a livello sindacale, e ,che si evidenzia solo in caso di pericolo e si esplicità solo con la spinta autonoma della base.Di questi mesi il pauroso rincaro dei carburanti,dell’attività sopra le righe degli uffici delle entrate che non trovano adeguate risposte sindacali.

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