Area C Milano: multe e pedaggi da restituire?

area-c-milanoIl potenziale tsunami sul Comune di Milano è rappresentato dalla sospensione dell’Area C, provvedimento imposto dal Consiglio di Stato. Il pedaggio per accedere nella Cerchia dei Bastioni di Milano è durato solo pochi mesi, visto che è stato introdotto lo scorso 16 gennaio. Il blocco è arrivato con un’ordinanza, a seguito del ricorso di una società di parcheggi del centro di Milano. Come SicurAUTO.it aveva detto subito (vedi qui), se il pedaggio verrà cancellato, con le telecamera mai più accese, è ipotizzabile che gli ingressi pagati e le sanzioni ricevute per il mancato versamento del pedaggio debbano essere risarciti. Sarebbe una mazzata per il Comune di Milano, sia per quanto riguarda gli incassi sia per le multe (attorno ai 90 euro per ogni verbale), sia per la perdita d’immagine.

IN ATTESA – Per sapere se ci dovrà essere il rimborso, occorre aspettare la sentenza di merito del TAR Lombardia del 14 novembre prossimo: se verrà dichiarata la nullità della prima delibera istitutiva dell’Area C, il provvedimento verrà considerato mai esistito. Il Comune dovrà così restituire sia il pedaggio sia le multe. Se invece il TAR dichiarerà l’illegittimità dell’Area C, il Comune dovrà solo abolire il pedaggio, tenendosi quanto già incassato in fatto di ticket e di multe. Infine, altro guaio in quel mare di problemi che è l’Area C, resta sempre la vicenda della multe pazze: il cervellone dell’Area C (così come già accadeva a quello dell’Ecopass) è andato in tilt diverse volte, appioppando sanzioni da 90 euro circa a chi aveva regolarmente pagato il ticket. Perfino a chi pagava con il Telepass.

IL COMUNE NON S’ARRENDE – La questione è più calda che mai, perché il Comune insiste e vuole fortemente l’Area C. La Giunta ha annunciato l’intenzione di adottare una nuova delibera per istituire di nuovo l’Area C. Occhio: se la seconda delibera verrà impugnata (da quel garage che ha vinto già di fronte al Consiglio di Stato o da altri) e bocciata, allora sì che il Comune si vedrebbe davvero costretto a rimborsare i ticket d’ingresso e le multe già pagate. Andiamo infatti a leggere insieme l’articolo 7, comma 9 del Codice della strada: "I Comuni, con deliberazione della giunta, provvedono a delimitare le aree pedonali e le Zone a traffico limitato tenendo conto degli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione, sulla salute, sull’ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio. In caso di urgenza il provvedimento potrà essere adottato con ordinanza del sindaco, ancorché di modifica o integrazione della deliberazione della giunta. I Comuni possono subordinare l’ingresso o la circolazione dei veicoli a motore, all’interno delle Zone a traffico limitato, anche al pagamento di una somma. Con direttiva emanata dall’Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale entro un anno dall’entrata in vigore del presente codice, sono individuate le tipologie dei Comuni che possono avvalersi di tale facoltà, nonché le modalità di riscossione del pagamento e le categorie dei veicoli esentati". Il fatto è che Milano non ha il Piano urbano del traffico (PUT), ossia l’atto indispensabile per deliberare sull’assetto della circolazione, e non l’aveva al momento dell’istituzione dell’Area C. Di certo, una questione non nuova quella dell’assenza del PUT nelle metropoli e nelle città medie, ma che a Milano potrebbe avere effetti devastanti per le casse di Palazzo Marino. Sembra, quindi, che a Palazzo Marino si lavori alla delibera nuova e al PUT, così a novembre i giudici potrebbero essere più morbidi, scongiurando la nullità retroattiva.

fonte: sicurauto.it 6/08/2012

4 commenti

  1. Senza entrare troppo nel merito del contenzioso in questione, mi piacerebbe conoscere la percentuale di tassisti milanesi che sono propensi a ritornare alla condizione in cui eravamo prima dell’area C. Pensateci bene prima di calcolare l’euretto, euretto e mezzo in più di corsa in prima e seconda in San Damiano o Visconti di Modrone. Pensate magari che con traffico zero i tempi per spostarci senza clienti da una parte all’altra sono più bassi e che stare a lungo imbottigliati a respirare i gas delle auto semi ferme è letale per la nostra salute, a tal proposito pregherei tutti coloro che ancora si ostinano a tenere accesi i motori per lungo tempo nei posteggi a spegnerli. Grazie

  2. GIL27 le tue riflessioni sulla salute ecc. sono condivisibili, pero’ se moltiplichi l’euretto euretto e mezzo per le corse che di media fai in un mese la cifra che ne risulta merita a mio parere 2 minuti di riflessione.

  3. Devi moltiplicare però anche il tempo impiegato in più, che permetterebbe di cominciare prima altre corse. Diciamo una corsa in più al giorno. Ne conviene che siam sempre lì.

  4. purtroppo l’area C per il comparto taxi,causa un decremento dell’incasso per ragioni esogene; CRISI EPOCALE. quando avevo cominciato io,nel 90,il centro era chiuso(a parte glia amici e gli amici degli amici,ma comunque POCO TRAFFICO)e posso testimoniare,che le corse erano letteralmente cosi’,FULMINEE.facevo il 9 (9-19) e a parte le ore di punta,qualsiasi traversone PASSAVA dal centro,con guadagno di tempo e soldi per l’utenza,riuscendo anche a fare 3 corse l’ora (in centro tra le 17-19).quello che manca OGGI,e’ il lavoro perche’ manca LA GRANA!

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