30 Km/h nell’Area C – ovvero la prova che il caldo fa male

lumacaRallentare il traffico, farlo scivolare, renderlo meno aggressivo. Trenta chilometri orari di velocità massima da sperimentare anzitutto nella cerchia dei Navigli, per poi estendere il tetto sull’intera Area C e «potenziare così gli effetti positivi» del ticket. Obiettivi: «Ridurre rumori ed emissioni inquinanti, garantire maggiore sicurezza a ciclisti e pedoni». La mappa dei quartieri slow è disegnata in un rapporto dell’Agenzia per la mobilità e l’ambiente illustrato alla maggioranza, ai presidenti delle Zone e ai rappresentanti delle associazioni sedute al tavolo sulla ciclabilità. È un programma in tre mosse. Prende spunto dalla necessità di regolare i flussi di auto nei Bastioni, stabilisce le priorità per il 2012 e anticipa le ipotesi del 2013.

LE ZONE «LENTE» – In totale sono 25 i progetti di "spicchi" a marcia lenta (esterni all’Area C) che dovrebbero essere definiti dalla giunta Pisapia. Entro il 2012: piazza Frattini, via Figino, piazzale Accursio, Dergano, Isola, via Padova, Lazzaretto, via Melzo, via Muratori. Nel 2013: il Villaggio dei Fiori al Lorenteggio, Baggio, Gallaratese, piazzale Damiano Chiesa, via Iseo, piazzale Governo Provvisorio, via Bottego, piazza Fratelli Bandiera, via Fiamma, via Conservatorio, via Morosini, via Martinengo, via Colletta, via Morivione, piazza Napoli e via Washington. «È un progetto importante, che sviluppa i principi di Area C restituendo spazio ai cittadini», sottolinea l’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran, primo sostenitore e regista dell’operazione Zone 30. Nei prossimi giorni proseguiranno gli incontri tecnici. Il masterplan sarà integrato nel futuro «Piano urbano della mobilità sostenibile».

DOPO IL REFERENDUM – La direzione è stata tracciata dai referendum del giugno 2011 ed è raccomandata da una risoluzione del Parlamento Ue sulla sicurezza stradale. Le Zone 30 nelle aree residenziali sono pensate per «incentivare gli spostamenti a piedi, in bici e con i mezzi pubblici»; ai varchi saranno installate «porte» visibili d’accesso; le strade saranno ristrette, i marciapiedi allargati; e saranno inseriti percorsi pedonali segnalati con pannelli multimediali per calcolare distanze, tempi e destinazioni (progetto WalkMi). Il calendario dei lavori, si legge in una lettera inviata da Maran ai consiglieri comunali, sarà però stabilita con certezza solo dopo che «saranno garantiti gli investimenti». Tradotto: bisogna aspettare il voto sul bilancio.

I CICLISTI – Stefania Fuso Merini è vicepresidente di Ciclobby: «Mi aspettavo più coraggio, ma è importante partire bene e spiegare ai milanesi che il limite di velocità non è una privazione, ma un passo avanti per una mobilità più sostenibile». Così il presidente del municipio-centro, Fabio Arrigoni: «Il processo di riqualificazione è importante e sarà portato avanti a blocchi. Partiremo dall’asse via Torino-corso Genova e dalla rete di Porta Romana».

fonte: milano.corriere.it 12/06/2012

2 commenti

  1. Con questa massa di geni impoltronati faremo la fine dei fiorentini, chiusi fuori di casa loro da una chiusura totale del centro. e non dimentichiamoci di cosa prevedeva il referendum popolare, o sarebbe meglio chiamarlo populista, promosso, tra gli altri, dall’amico dei tassisti Croci.

    Occhio alla penna ragazzi, tra un po’ ricomincia l’assalto alla diligenza!!!

  2. Questi geni lo faranno, ma finche’ renderanno la vita impossibile ai milanesi che usano l’auto ci faranno solo che un piacere 🙂
    Basti pensare alle condizioni dei mezzi pubblici con questo caldo…grazie ATM, grazie Pisapia!

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