Tariffe, tutto cominciò nel lontano 2007

trattativaIl 2006 non vide la promessa – posta a suo tempo nero su bianco – di adeguamento delle tariffe taxi milanesi, ferme dal dicembre 2001; il motivo? Qualcuno lasciò intendere: "vediamo se se la meriteranno…, se sapranno fare tesoro delle ineguagliabili opportunità che la legge Bersani offre loro…, se saranno capaci di organizzarsi per migliorare il servizio…". Si dovette attendere ancora un anno per vedere concretizzarsi un diritto più volte alienato: il 21 giugno 2007, in un clima da contratto metalmeccanici, dopo varie sedute infruttuose, in una sfibrante seduta fiume che si protrarrà fino alle 3 del mattino del 22, i rappresentanti sindacali convocati, stanchi e obnubilati dal sonno, ma soddisfatti del risultato ottenuto, giungevano ad un accordo: i tassisti, dopo SEI ANNI di attesa avevano ottenuto l’adeguamento tariffario! Nel corso dei sei anni precedenti fu stimata una lievitazione dei costi di esercizio di circa il 20%, il ritocco medio delle tariffe concordato fu di poco inferiore al 13%, MA… furono introdotte in cambio per la prima volta le tariffe predeterminate (come prevedeva il decreto Bersani) e allora rappresentavano  la principale novità. Cito ad esempio i 70 euro da Milano a Malpensa: forse il massimo ottenibile vista la discutibile richiesta dell’assessore che invece ne proponeva (per favore non ridete!) appena 50… 

Il giorno dopo Regione Lombardia commentava:
Si tratta di una novità assoluta a livello mondiale. E’ questo il punto più importante dell’accordo tra Regione Lombardia, enti locali del bacino aeroportuale e rappresentanti delle associazioni di categoria sul servizio taxi valido fino a luglio 2009.” Questo dichiarava l’assessore Cattaneo che inoltre replicava: "Le tariffe applicate (…) rappresentano per gli utenti un indubbio vantaggio, essendo decisamente inferiori alla media dei prezzi oggi praticati. Si tratta di un esempio di chiarezza, semplicità, trasparenza e certezza per coloro che usufruiscono di questo importante servizio”. Ma insomma, un minimo di modestia! Rivendicare un primato mondiale su questioni di livello strettamente locale, mi pare esagerato! lo trovai coerente nelle sue affermazioni sulle nuove tariffe predeterminate in quanto decisamente inferiori alla media. Mi trovai in disaccordo invece sui giudizi di chiarezza, semplicità, trasparenza e certezza: chiaramente trasparì una certezza, quella del mancato introito di cui doversi fare  carico.
Dal comune di Milano arrivava questo commento:
“Sono molto soddisfatto dell’esito del tavolo regionale – dichiarò l’allora assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente, Edoardo Croci – perché su proposta del Comune di Milano, riconoscendo la validità del nostro accordo a tutto il bacino aeroportuale, sono stati ripresi punti per noi fondamentali come la definizione di tariffe fisse per alcune tratte predeterminate e la decisione di non avere un aumento sullo scatto iniziale della corsa, per mantenere pressoché invariato il costo del servizio per i tragitti brevi compiuti all’interno della città”. Soddisfatto quindi anche l’assessore Croci. Sottolineava l’importanza di aver mantenute invariate le tariffe di partenza e relativi supplementi, per mantenere pressoché invariate le piccole tratte cittadine (che sono la maggioranza in termini percentuali, rispetto alle corse medie e/o lunghe). Sicuramente positiva la decisione per il ritocco tariffario a cadenza annuale ogni primo luglio per adeguamenti secondo le tabelle ISTAT: ciò che per le altre classi lavoratrici è un diritto acquisito automaticamente, per i tassisti sarebbe stato invece subordinato alla qualità del servizio.
Dagli organi di stampa:
“Dal prossimo 15 luglio, prendere un taxi da qualsiasi punto di Milano per arrivare all’aeroporto della Malpensa costerà 70 euro tondi. Stesso discorso per raggiungere dall’aeroporto qualsiasi destinazione del centro città. Nessun ricarico, nessuna tariffa aggiuntiva. Doveste anche passare il pomeriggio intero imbottigliati sull’autostrada, il costo della corsa sarà sempre quello. (tratto da “Il Giornale”). Poteva andare peggio se aggiungevano  “…. potreste anche prendervela comoda, tanto il costo della corsa non cambia….”, ma si astennero dal farlo.
Dal “solito” Codacons: «Come al solito non sono state sentite le ragioni dei consumatori – attaccava l’avvocato Marco Maria Donzelli presidente del Codacons – e così è stato fatto un regalo alla lobby dei taxisti». Le nuove tariffe sembrano aver scontentato tutti e «il servizio non è stato migliorato. Nonostante ciò, sono stati garantiti degli aumenti assurdi ed ingiustificati del 12,99%. Anche le tariffe per andare a Malpensa, Linate e Rho – continua Donzelli – sono scandalose».
Ognuno disse ciò che la sua parte riteneva necessario dire, come è giusto che fosse, anche a sproposito come non è giusto che fosse, eppure ai giorni nostri nessuno ha profferito parola sul cospicuo aumento della della tariffa del Malpensa Shuttle, passata da 7,50 euro a 10 euro tondi tondi.  Un 33% a quanto pare non ritenuto abbastanza scandaloso e che in seconda istanza comporta l’innegabile vantaggio  – per le biglietterie – di non dover più sobbarcarsi il fastidio di approvvigionamento di sempre più spesso introvabile moneta. Chissà con quale algoritmi sono arrivati a determinare un simile aumento… una cosa è certa: al tavolo delle trattative ci sono stati dei bravissimi mediatori, che probabilmente non sono nemmeno arrivati a dover fare le 2 di notte.  O sbaglio??

5 commenti

  1. Quindi i xx€ tariffa fissa milano-malpensa che il **** cerca di fare applicare ai suoi affiliati ci porta indietro di 5 anni…spero che non venga chiesto di accettare anche il pagamento in lire…

    nota del moderatore: non fasciamoci la testa prima di averla rotta. Aspettiamo di sapere i fatti come stanno, le chiacchiere di posteggio non servono a niente.

  2. caro moderatore non è solo ora che mister ********* si inventa le tariffe fisse all’interno della città o per gli aereoporti! Stupidi coloro che per fame accetteranno!

  3. Grazie Leo per la storia, essenziale per capire la genesi di un accordo. Ma amici lasciatevi dire, e credetemi, con cognizione di causa: chi non resiste a sfibranti sedute fiume fino alle due del mattino – molto presto tra l’altro – ha sbagliato mestiere; chi non usa la forza quando necessario, il meno possibile, ma lo sciopero non l’ho mica inventato io, nel corso di un negoziato negli snodi, ha sbagliato mestiere, chi non valuta i costi e i vantaggi economici NEL TEMPO ha sbagliato mestiere, e voglio essere ancora più chiaro: il 2007 viene dopo la grande prova di capacità di lotta dell’anno precedente e trattta con istituzioni in quel momento “amiche”, certo ogni accordo è un compromesso e qualcosa devi dare, ma proprio per questo puoi sperimentare la variabilità in misura minore. Pensiamo a domani: come si fa a tenere il buono – ADEGUAMENTO ANNUALE – e a cancellare IL PESSIMO , il 40%? Sarebbe carino sentire i nostri fini pensatori prima che tornino a far danni al tavolo.

  4. Moderatore hai ragione,ma anche durante le proteste di gennaio non avremmo dovuto dare ascolto alle voci di posteggio e,secondo i nostri sindacalisti,tornare a lavorare…

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