Perché non si liberalizzano i taxi in Italia?

BustMarsAttacks03Per una volta vorrei essere greco: solo per vedere piegata agli interessi generali la categoria dei tassisti. Un disegno di legge appena approvato dal governo di Atene prevede, come riferisce l’agenzia Ansa, “che per la concessione delle licenze di circolazione dei taxi vengano presi in considerazione anche parametri che riguardano il numero della popolazione presente sul territorio, i problemi del traffico e quelli ambientali”. “Il numero dei permessi sarà deciso ogni due anni dal presidente della Regione, mentre il coefficiente per la concessione delle licenze di circolazione dei taxi nella capitale è stato fissato a a 2,5 permessi per ogni 1.000 abitanti. In provincia tale coefficiente scende a 1,5 per ogni 1.000 abitanti”.Si tratta di una liberalizzazione abbastanza forte, che toglie un po’ di potere ad un sostanziale monopolio. In Grecia i tassisti protestano da mesi contro i progetti del governo. Ma alla fine le pressioni internazionali hanno avuto la meglio.

La misura era prevista dall’accordo economico raggiunto due anni fa tra il governo greco e la ”troika” – Unione europea, Fondo monetario internazionale e Banca centrale europea – come una delle condizioni necessarie per la concessione degli aiuti economici ad Atene.

L’Italia invece non ce l’ha fatta a sconfiggere la lobby dei tassisti. Aspettiamo la prossima crisi sul debito pubblico?

fonte: blog.panorama.it 23/03/2012

10 commenti

  1. Stiamo perdendo solo tempo, alla prossima finanziaria verremo terminati come cinghiali ad una battuta di caccia.
    Amen.


  2. ZioTaxi:

    Stiamo perdendo solo tempo, alla prossima finanziaria verremo terminati come cinghiali ad una battuta di caccia.
    Amen.

    …… non succederà mai….

  3. “Per una volta vorrei essere greco: solo per vedere piegata agli interessi generali la categoria dei tassisti.”
    Classico esempio del marito che si taglia le balle per far dispetto alla moglie.
    A Milano superiamo ampiamente il coefficiente di 2,5 permessi ogni 1000 abitanti quindi abbiamo già subito una liberalizzazione abbastanza forte, un vero genio non c’è che dire.

  4. I greci, amici, per come li conosco io quando si incazzano, si incazzano, non come da noi che ci vogliamo tanto bene e dimentichiamo il passato cantando chi ha dato ha dato ( i soliti) chi ha avuto ha avuto ( i soliti). Nel nostro piccolo mondo vedete un pò voi..

  5. Invito, i collegi Zio taxi ecc ecc quelli che continuanoa perennemente a vedere sempre tuto Nero a prendere in considerazione l,ipotesi di cambiare lavoro, perché noi abbiamo bisogno di gente FORTE che ci aiuta a mantenere un lavoro con le giuste regole, e non gente che professa solo scenari catastrofici.
    Senza neanche riconoscere il lavoro fatto dai sindacati.

  6. Al solito, per valutare l’esigenza di concedere nuove licenze, si prende un unico fattore di riferimento : il rapporto taxi/abitanti.
    Lo vogliono capire o no che le realtà locali sono diverse, a Firenze ad esempio abbiamo 12 ore lavorative più le restanti in flessibilità (dove un taxi può lavorare in ultima chiamata tramite centrale radio o alle stazioni ed aeroporti quanto non ci sono altri colleghi in turno presenti) anche se quest’ultima è praticamente inutilizzata da diverso tempo a questa parte vista la crisi che ci sta affliggendo ed i taxi in turno sono anche eccessivi.
    L’ignoranza, insomma, regna ancora sovrana trai “giornalai” ed è ora di fare luce su queste questioni a livello nazionale e non aspettare ulteriormente.

  7. io non capisco come possiamo permettere a certi giornalisti di scrivere certe cose.

  8. A Milano se non vado errato ne abbiamo 3,1, quindi gradirei si togliessero le doppie e i cartonati 😉


  9. fasogima:

    Invito, i collegi Zio taxi ecc ecc quelli che continuanoa perennemente a vedere sempre tuto Nero a prendere in considerazione l,ipotesi di cambiare lavoro, perché noi abbiamo bisogno di gente FORTE che ci aiuta a mantenere un lavoro con le giuste regole, e non gente che professa solo scenari catastrofici.
    Senza neanche riconoscere il lavoro fatto dai sindacati.

    Forse hai capito male quello che si scrive su taxistory, allora ti faccio un riassuntino:
    Nessuno toglie il grande merito ai sindacati di averci portato ai fasti odierni, ma un pungolo infilato al posto giusto non può che fargli bene visto che la tentazione di addormentarsi sugli allori e fare la fine dell’impero romano è più che legittima, ma da aborrire.
    Non ti abbiamo visto (o forse c’eri?) all’assemblea per dimostrarci la tua ca**utaggine. Ti sei perso gente che ha voglia di far girare le rotelle e non limitarsi all’invettiva digitale. Belle idee, gente volenterosa, “inviati speciali” (benvenuti anche quelli) e ottime libagioni del buon Khaled, anfitrione perfetto di una riunione pensante.
    Alla prossima saremo di più.

    Leonardo a te la parola.

    Leonardo risponde: ho poco da aggiungere, se non precisare che noi di TaxiStory non abbiamo strane idee per la testa. NESSUNO nega l’indispensabile presenza delle organizzazioni sindacali e disconosce il loro patrimonio di esperienza ; NESSUNO in assemblea ha promosso dichiarazioni guerra nei loro confronti e NESSUNO in sala ha limitato i loro interventi. E’ dalla nascita di TaxiStory (avvenuta molti anni fa) che insisto invitando tutte le persone di buona volontà sulla strada del dialogo e del confronto: qualcuno reagisce positivamente a questi stimoli, altri purtroppo ritengono di non averne bisogno e rimanere nel loro splendido isolamento.

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