punto_esclamativo1Ospedale San Camillo ore 15:15. Con un collega entriamo nella stanzetta dove è ricoverato Umberto. Ci colpisce immediatamente il silenzio e la compostezza di una famiglia che vive dignitosamente il dramma dell’accaduto. L’incontro è commovente, Umberto con poca voce dice "è capitato a me, non so spiegarmi il perché. Per fortuna sono vivo". Un onesto lavoratore, un pipistrello della notte è stato selvaggiamente aggredito da un giovane esaltato. Padre di due figli, 8 e 12 anni ed un mutuo da pagare.

È accaduto ad Umberto ma poteva capitare a chiunque di noi. Statene certi capiterà nuovamente se non si porrà un rimedio alla questione sicurezza. Serve un segnale forte dello stato e delle istruzioni tutte. Questi episodi non devono mai più accadere, non dobbiamo mai più leggere nella cronaca della morte di Luca Massari o del tentato omicidio ai danni di Umberto.

Questa aggressione, l’ennesima di una lunga serie, ci impone una seria riflessione ed una maggiore responsabilità. Sorge la necessità di confrontarsi ed affrontare insieme tutte le questioni irrisolte a partire dalla sicurezza sul lavoro.

Una assemblea della categoria è necessaria. Un coinvolgimento unito delle parti sociali è indispensabile.

Area Taxi Roma 8/03/2012 vedi articolo di riferimento

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