3 commenti

  1. 1971 io avevo 8 anni. E’ la prima canzone della mia vita, è quella che mi è rimasta impressa come imprinting della mia gioventù. Per noi era semplicemente “Gesù Bambino”.
    Lucio, l’ho visto passare sotto casa mia a Porta Romana dove c’era una casa discografica una marea di anni orsono e la voce s’è sparsa in un attimo tra noi bambini… “Hai visto? E’ passato Lucio Dalla!”

  2. nel periodo 1972 – 78 abitavamo in via garofalo proprio angolo via de poeti e piazza cavour dove lucio stava con sua madre . eri buffo lucio di fianco a quella moto nera piu grande di te. mia madre diceva alla tua ( nelle pause di sarta):” che stia bain attaint quel cinno con qual mutaur !!”
    ciao ” bella lucio”!!!!

  3. Cosa ho davanti, non riesco più a parlare
    dimmi cosa ti piace, non riesco a capire, dove vorresti andare
    vuoi andare a dormire.
    Quanti capelli che hai, non si riesce a contare
    sposta la bottiglia e lasciami guardare
    se di tanti capelli, ci si può fidare.

    Conosco un posto nel mio cuore
    dove tira sempre il vento
    per i tuoi pochi anni e per i miei che sono cento
    non c’è niente da capire, basta sedersi ed ascoltare.
    Perché ho scritto una canzone per ogni pentimento
    e debbo stare attento a non cadere nel vino
    o finir dentro ai tuoi occhi, se mi vieni più vicino………

    La notte ha il suo profumo e puoi cascarci dentro
    che non ti vede nessuno
    ma per uno come me, poveretto, che voleva prenderti per mano
    e cascare dentro un letto…..
    che pena…che nostalgia
    non guardarti negli occhi e dirti un’altra bugia
    A..Almeno non ti avessi incontrato
    io che qui sto morendo e tu che mangi il gelato.

    Tu corri dietro al vento e sembri una farfalla
    e con quanto sentimento ti blocchi e guardi la mia spalla
    se hai paura a andar lontano, puoi volarmi nella mano
    ma so già cosa pensi, tu vorresti partire
    come se andare lontano fosse uguale a morire
    e non c’e’ niente di strano ma non posso venire

    Così come una farfalla ti sei alzata per scappare
    ma ricorda che a quel muro ti avrei potuta inchiodare
    se non fossi uscito fuori per provare anch’io a volare
    e la notte cominciava a gelare la mia pelle
    una notte madre che cercava di contare le sue stelle
    io li sotto ero uno sputo e ho detto “OLE'” sono perduto.

    La notte sta morendo
    ed e’ cretino cercare di fermare le lacrime ridendo
    ma per uno come me l’ ho gia detto
    che voleva prenderti per mano e volare sopra un tetto.

    Lontano si ferma un treno
    ma che bella mattina, il cielo e’ sereno
    Buonanotte, anima mia
    adesso spengo la luce e così sia

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