Riflessione a caldo

Riflessione a caldo di Lanfranco Ricci segretario UIL trasporti settore taxi regionale della Toscana

uil-trasportiCome volevasi dimostrare l’aver affibbiato l’etichetta di lobbisti alla categoria dei tassisti si è rivelato ingiusto e fuorviante. Fuorviante in quanto è ormai largamente accettato, che nei paesi più avanzati con realtà socio economiche complesse, le rappresentanze di interessi di ampia portata per valore economico e sociale sono soggetti necessari al fine di una corretta analisi prima e di una mediazione poi. Le intese che si raggiungono con il consenso delle parti evita l’esplosione di conflitti sociali e di tensioni che alimentano un generale clima negativo che molto nuoce alla crescita, visto che è di questo che si tratta. Ma un elemento più di altri ha contraddistinto l’azione dei sindacati dei taxi : la trasparenza. Trasparenza per volontà della stessa categoria che in tutto il paese ha apertamente manifestato il proprio disagio e le ragioni che ne erano alla base senza timore alcuno sostenuta dalla consapevolezza di essere nel giusto- Non si può dire altrettanto di altre categorie investite dal decreto ,in piazza non abbiamo visto i notai o i loro familiari con i volti accesi dalla rabbia e dalla preoccupazione per il proprio futuro.

Va rimarcato che è stata la coscienza di chi si guadagna da vivere lavorando con fatica ed assiduità che ha unito una categoria eterogenea. Fare il tassista in una grande ,media o piccola città ha delle marcate differenze. Ma in un paese dove da tempo molti soloni dicono esserci bassa produttività questo non è certo il caso dei tassisti in qualsiasi contesto svolgano il servizio essi sono presenti in qualsiasi ora del giorno e della settimana. Ci domandiamo del perché si sarebbe dovuto inficiare il lavoro svolto da una categoria che assicura una presenza totale anche a fronte dei rischi che corre e che non vengono mai evidenziati abbastanza , non possiamo non ricordare i tanti ed anche gravi episodi di delinquenza di cui sono stati vittima molti colleghi ed all’orizzonte non si profila certo un contesto sociale migliore.Avrebbe assunto il colore dell’imposizione dittatoriale un decreto che avesse contenuto le norme contestate ma come nel 2006 ci abbiamo messo la faccia e cosi continueremo a fare.