In attesa di verdetto

in_attesa_di_verdettoUno pari e la palla torna al centro. Potrebbe finire con un sostanziale pareggio la battaglia campale sui taxi, vera «bestia nera» di tutti i governi che si sono cimentati con le liberalizzazioni. Chi non ricorda le proteste al Circo Massimo e le lunghe code di auto bianche che si radunarono di colpo lasciando a piedi i romani e i turisti quando Pierluigi Bersani, ministro dello Sviluppo del governo Prodi, voleva aprire il sistema delle licenze? Era il 2006 ma sono grosso modo le stesse immagini quelle che si sono viste a fine gennaio quando il governo Monti ha presentato il suo decreto per aprire il mercato. Si è partiti con un primo testo che aboliva distanze, limiti numerici, vincoli geografici «all’espletamento dell’attività economica». E quindi spalancava le porte del trasporto pubblico su auto, togliendone il controllo ai Comuni. Proteste a non finire, sindaci in rivolta, delegazione di tassisti ricevuta a Palazzo Chigi (non dal premier Monti ma dal segretario generale Manlio Strano). Si è così passati ad un nuovo testo che escludeva «i servizi di trasporto di persone e cose su autoveicoli non di linea», cioè i taxi, dalla più ampia liberalizzazione. In compenso, la competenza sulle licenze passava dai sindaci alla nuova Autorità per i Trasporti, da istituire con disegno di legge nei successivi tre mesi. Questa avrebbe dovuto «adeguare i livelli di offerta del servizio taxi, delle tariffe e della qualità». E avere il potere di aumentare il numero delle licenze per garantire la mobilità degli utenti. Così era scritto nel testo uscito dal Consiglio dei ministri ed arrivato al Senato.

A Palazzo Madama, pressioni infinite sui senatori in conclave e corridoi invasi dai mille rappresentanti delle categorie interessate. In particolare sui taxi si è giocata anche una battaglia di bandiera: fondamentale per il governo conservare l’immagine (e la sostanza) di paladino delle liberalizzazioni; altrettanto importante per i sindaci conservare il controllo su un bacino di voti decisivo.

La sintesi si è cercata fino all’ultimo. L’ipotesi più probabile, con la commissione Industria convocata e sconvocata fino a tarda notte, è che si arrivi ad un sistema misto: la competenza sulle licenze rimarrebbe ai Comuni cui la Costituzione delega il compito di organizzare i servizi sul territorio. Ma a vigilare che i sindaci non subiscano le pressioni elettorali delle categorie a discapito dell’interesse collettivo di cittadinanza e turisti, interviene l’Autorità che sarà subito operativa: entro il 31 maggio 2012.

Sarà l’Authority a monitorare e verificare «la corrispondenza dei livelli di offerta del servizio taxi». E sempre l’Authority emanerà le direttive in base alle quali i Comuni dovranno rilasciare le licenze, consentendo anche ai tassisti più libertà di proporre nuovi servizi come il taxi collettivo a prezzi scontati. E se i Comuni non applicheranno le direttive? Il garante potrà ricorre al Tar. E, nel peggiore dei casi, esercitare «poteri sostitutivi». Un percorso lungo e complesso ma alla fine il Comune non potrà più fare solo di testa sua. Questo il punto di equilibrio. Salvo sconvolgimenti notturni.

fonte: ilmessaggero.it 28/02/2012

22 commenti

  1. Quello che continua a mancare è un qualunque punto concreto su come effettuare queste valutazioni sulla qualità/quantità del servizio offerto.
    Magari lo affideranno al Codacons???!!!!
    La parte attuativa delle leggi, che viene emessa successivamente alla loro approvazione ne può stravolgere il significato.

    Nel campo dell’impiantistica telefonica la legge recitava ” chiunque può effettuare un intervento sulle proprie linee telefoniche purchè l’intervento non richieda attrezzatura particolare”. Cosa è l’attrezzatura particolare?
    Nel successivo decreto attuativo veniva così specificato ” l’abbonato può installare apparati telefonici solo se questi richiedano il semplice inserimento della spina nella linea telefonica” ovvero tutto ciò che va oltre la mano è diventata attrezzatura particolare, forse anche le forbici per tagliare il nastrino che avvolge il cavo.

    Morale io non ho solo paura di questa legge così vaga ma principalmente di ciò che si porterà dietro il suo dispositivo attuativo che è competenza del ministero il quale emetterà una circolare non soggetta a controllo parlamentare.

  2. Anche il mio parrucchiere vuole la liberalizzazione dei taxi.
    Dopo un lungo pontificale sull’effetto macroeconomico con tanto di schemino di suddivisione in zone di milano per i “nuovi conducenti” il buon acconciatore mi comunica che nell’ultimo anno non ha mai preso un taxi perché usa lo scooter!!!
    Mi sono rivisto il nostro lungo processo e, inerme, attendo l’odierna sentenza ma mi impongo di pensare che migliaia di padri di famiglia lottino, anche con un semplice messaggio, affinché non si sentano più queste chiacchiere da barbiere

  3. Pronti a scendere in piazza un minuto dopo l’attuazione dei poteri di vita o di morte all’Authority.
    Non meritiamo di essere commissariati, abbiamo il diritto e il dovere di combattere l’illegalità di un provvedimento ignobile nei confronti di una categoria inerme e tartassata.
    Presente!

  4. E’ così giuanin !
    I clienti, al 99% sono con noi !

    Quelli che vogliono la liberalizzazione, paradossalmente, sono quelli che non hanno mai preso un taxi nè lo prenderanno dopo !!

    Ecco perchè siamo un paese allo sfascio…
    noi non abbiamo dei “cattivi” governanti… abbiamo solo i governanti che ci meritiamo !


    giuanin:

    Anche il mio parrucchiere vuole la liberalizzazione dei taxi.
    Dopo un lungo pontificale sull’effetto macroeconomico con tanto di schemino di suddivisione in zone di milano per i “nuovi conducenti” il buon acconciatore mi comunica che nell’ultimo anno non ha mai preso un taxi perché usa lo scooter!!!
    Mi sono rivisto il nostro lungo processo e, inerme, attendo l’odierna sentenza ma mi impongo di pensare che migliaia di padri di famiglia lottino, anche con un semplice messaggio, affinché non si sentano più queste chiacchiere da barbiere

  5. Non vorrei sembrare ingenuo o sprovveduto, ma se così fosse: cosa cambierebbe rispetto ad oggi? Se oggi il comune decide di rilasciare licenze lo fa punto e basta o sbaglio? Ora verrebbero emanate direttive alle quali i comuni si dovrebbero adeguare altrimenti l’autorità potrebbe fare ricorso al tar………. e allora? Piuttosto mi chiedo quanto costerà alle nostre tasche il mantenimento di un carrozzone inutile che dovrà decidere le esigenze in base alle necessità per 8.000 comuni da Roma, Milano, Venezia a Rapallo ecc ecc

  6. Una volta votato il decreto diventa legge, a cosa servirebbe protestare? Nel senso, come si puo’ poi cambiare una legge? Diventa veramente un grosso problema, speriamo che qualche “illuminato” abbia una soluzione

  7. Fit Cisl Taxi
    POL S0A QBXB ++ LIBERALIZZAZIONI: SU TAXI POTERI RESTANO A COMUNI ++ PARERE AUTHORITY SARÀ OBBLIGATORIO (ANSA) – ROMA, 28 FEB – Saranno i comuni a poter decidere sulle licenze dei taxi e il parere dell’Authority sarà obbligatorio ma non sarà più scritto nero su bianco che debba essere «vincolante». Qualora il parere fosse disatteso che se potrà essere impugnato al Tar. Lo riferisce la relatrice al dl liberalizzazione Simona Vicari (Pdl).(ANSA). SCA-Y87 28-FEB-12 12:44 NNN

  8. mi sembra di sognare… Tg5 e skyTg24 sparano entrambi il titolone: per i taxi il potere resta ai comuni. Poi il servizio del tg5 dice l’esatto contrario (ma forse era stato confezionato antecedentemente), mentre su SkyTg24 la Vicari, intervistata, non è per niente chiara (direi per la prima volta in questi 15 giorni): dice che decideranno i comuni, ma anche che l’authority avrà un ruolo rafforzativo ?!?
    Ma che ..zzo significa?

  9. Ancora questa mattina nei posteggi colleghi che non sapevano neanche di quello che si discuteva in senato! E’ deprimente vedere colleghi che lavorano su Marte!

  10. Non appena sapremo nome e cognome dell’authority dovremo immediatamente andare a chiedere lo stato di crisi del settore e gli interventi improrogabili: lavoro usurante, maternità alle colleghe, indennità di malattia, agevolazione sui prezzi del carburante, manutenzione auto, etc. Finalmente qualcuno a cui rivolgere le nostre sacrosante richieste.

  11. IO NON HO PAURA…mi fido di me stesso e di tutti voi che siete come me ed avete da perdere tutto!!!…in questi ultimi 3 mesi mi sono sentito (e mi sento) abbandonato dal mio Stato, straniero nel mio paese, ladro privilegiato, lavoratore disonesto e diabolico lobbysta, cittadino senza citta’, non voluto e senza societa’…comunque andra’ io NON DIMENTICHERO’ MAI tutto cio’. Per me l’Italia non esiste piu’, e’ morta insieme al mio diritto di voto e alla mia dignita’, calpestati sotto il foglio pesantissimo della mia licenza. La mia citta? Casa mia ed il mio TAXI. Il mio stato? La mia famiglia. I miei concittadini? I famigliari e le persone a me care. PUNTO. A parte cio’ per me conta solo l’incasso per mangiare. Tutto il resto non esiste piu’.

  12. Alle ore 17.30 su RAI NEWS la notizia e’ che le autorizzazioni sono di responsabilita’ dei comuni e l’autority puo’ dare un parere non vincolante. Se fosse cosi’ … .

  13. Taxi: decideranno i Comuni sulle licenze
    Saranno i Comuni a poter decidere sulle licenze dei taxi e il parere dell’Authority sarà obbligatorio, ma non sarà più scritto nero su bianco che debba essere «vincolante». Qualora il parere fosse disatteso, ha spiegato la relatrice Simona Vicari (Pdl) potrà essere impugnato al Tar.
    di Nicoletta Cottone – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/no5wG……. come vi sembra la notizia?

  14. Addendum a quanto da me riportato. L’autority puo’ ricorrere al TAR se il suo parere non viene accolto.

  15. Vauro mi è sempre stato simpatico. Invecchiando si è imborghesito e come il clown di Chaplin non fa più ridere. Peccato. Il tempo non ha pietà di nessuno ed è davvero difficile non apparire grotteschi ai nostri stessi occhi. Requiescat in pace


  16. ALE1370ROMA:

    Fit Cisl Taxi
    POL S0A QBXB ++ LIBERALIZZAZIONI: SU TAXI POTERI RESTANO A COMUNI ++ PARERE AUTHORITY SARÀ OBBLIGATORIO (ANSA) – ROMA, 28 FEB – Saranno i comuni a poter decidere sulle licenze dei taxi e il parere dell’Authority sarà obbligatorio ma non sarà più scritto nero su bianco che debba essere «vincolante». Qualora il parere fosse disatteso che se potrà essere impugnato al Tar. Lo riferisce la relatrice al dl liberalizzazione Simona Vicari (Pdl).(ANSA). SCA-Y87 28-FEB-12 12:44 NNN

    La legge regionale lombarda per il TPnL vede nella regione l’autorità che da il nulla osta per il rilascio delle licenze da parte dei comuni. Se non ricordo male il comune chiede il parere alla provincia che valuta ed eventualmente inoltra alla regione che consulta gli altri comuni del bacino aereo portuale ed eventualmente approva.

    Quindi questa autorithy ci fa una ***** o quasi a noi lombardi che siamo avanti mi spiace dirlo di 20 anni rispetto al governo.

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